4 benefici motivi per cominciare ad arrampicare

Per corpo e mente, per resistenza fisica e perseveranza mentale, ci sono almeno 4 benefici motivi per cominciare ad arrampicare e divertirsi

Cominciare ad arrampicare è sempre più di moda, in falesia e all’aperto così come nelle numerose palestre di arrampicata indoor che stanno spuntando nelle metropoli e nelle cittadine più piccole d’Italia. Come mai è esploso questo boom dell’arrampicata? Perché arrampicare non è solo adrenalinico, come si sarebbe portati a pensare prima di aver messo un’imbragatura in vita, ma soprattutto è serotoninico, fa sentire bene, soddisfatti e felici ed ancora perché il climbing è quasi meglio di un allenamento total body funzionale.

Già, arrampicare ha come conseguenza un sacco di benefici, sia per il corpo che per la mente, e il piatto della bilancia pende sempre dalla parte di questi piuttosto che dalla parte di qualche piccolo, inevitabile acciacco, spellatura o capitombolo. Eccoli allora i benefici fisici e psicologici che dovrebbero indurre chiunque a cominciare ad arrampicare.
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Cominciare ad arrampicare è fisicamente impegnativo

Per arrampicare serve essere forti, e arrampicare sviluppa la forza. Principalmente si tratta di sforzi isometrici, come quando bisogna tenere a lungo una posizione in parete sia con le gambe che con le braccia e ancora con il core, e quando si parla di forza nell’arrampicata si parla di quasi ogni singolo muscoli, da quelli della punta delle dita a quelli più grandi e profondi. Arrampicare sviluppa la forza nelle mani, tonifica le braccia, rende salde del spalle, scolpisce gli addominali, modella i muscoli di gambe e glutei e in definitiva rende tonico e armonico il fisico.
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Arrampicare richiede grande coordinazione

Sì, benché occorra essere forti, in realtà il segreto per arrampicare è quello di muoversi in modo fluido, coordinato, sciolto e armonico. Quando si è appesi in parete ogni movimento significa un notevole dispendio energetico e a fuori di salire e scendere tra appoggi e appigli si finisce per imparare a muoversi in modo essenziale ed elegante.
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Per arrampicare ci vuole resistenza

Ora, non è che il climbing sia squisitamente un’attività cardio e di resistenza, ma basta provare qualche via anche delle più semplici per rendersi conto che di resistenza e di fiato ne servono eccome e alla fine tra una via e l’altra si fa anche un ottimo allenamento cardiovascolare e di resistenza.

Arrampicare è uno sport psicologicamemente impegnativo

Sì, appendersi in parete è anche, se non soprattutto una questione di testa, e non solo perché c’è spesso da superare anche un po’ di comprensibile paura delle altezze e del vuoto. Arrampicare significa porsi degli obiettivi e impegnarsi per raggiungerli, fosse un traverso a mezzo metro da terra così come una parete alta 20 metri. E porsi degli obiettivi significa anche autocoscienza, ovvero prendere in carico i propri limiti, andare a cercare i propri punti di forza e lavorare su entrambi per raggiungere il proprio obiettivo.

Arrampicare è anche se non soprattutto un ottimo anti-stress. Sarà l’aria zen che si respira tra i climber, sarà l’abitudine a fare le cose con metodo e calma, sarà che la verticalità pone dei limiti inevitabili, ma alla fine concentrarsi sull’attività in sé astrae da tutto il resto ed è davvero un ottimo modo per chiudere fuori dalla testa i problemi e allontanare lo stress.
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Arrampicare migliora l’autostima: basta arrivare in cima alla prima parete della propria vita per capire che, se si vuole, con metodo e con la giusta guida si può raggiungere qualunque obiettivo. Ora, non che basti una parete indoor per pensare di fare l’Everest in invernale, ma insomma i successi accrescono la fiducia, la fiducia permette di porsi nuovi obiettivi e alla fine si crea un circolo virtuoso.

Arrampicare rende perseveranti. Non c’è niente da fare: davanti a una parete da scalare uno alla fine non demorde e tentativo dopo tentativo prima o poi trova il modo di arrivare in cima. È il meccanismo dell’apprendimento per prove ed errori, ed è quello che alla fine ci permette di non mollare mai, nello sport come nella vita.
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