Adventure Outdoor Fest, un bilancio molto positivo

Adventure Outdoor Fest 2017

La quinta edizione dell’Adventure Outdoor Fest di San Candido si è chiusa con un bilancio più che positivo, confermando quanto l’appuntamento trentino sia diventata una delle più vivaci e affascinanti manifestazioni outdoor a livello del nazionale. Gli ingredienti: l’incredibile bellezza del territorio, un programma sempre più ricco e articolato di incontri, attività ed esperienze, il tutto in un’atmosfera speciale che si è respirata in ogni giornata del festival.

Avventura, outdoor, passioni e emozioni

L’avventura come fil rouge e avventura è stata a tutti gli effetti, complice un meteo pazzerello che ha alternato  sole e pioggia, ma che grazie alla rodata organizzazione non ha affatto condizionato il programma e tutti gli appuntamenti previsti. Ogni giorno le tantissime persone, la cui passione per il mondo outdoor ha portato a ridosso delle Dolomiti, hanno vissuto giornate intense e emozionanti, provando direttamente molte attività e seguendo dal vivo le prove dei tanti professionisti presenti.

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Muri cittadini come pareti  di roccia

Un evento che ha “infiammato” San Candido è stata indubbiamente la prima edizione del 3 Cime Street Boulder Contest che si è tenuta sabato 1 Luglio ed è andata oltre alle aspettative: più di 120 i partecipanti che si sono sfidati scalando gli edifici del centro, sotto gli occhi curiosi dei passanti. L’assoluta novità di questa competizione è stato proprio il fatto che si sia svolta in un ambiente cittadino, anziché sulle pareti di roccia che circondano il paese, incontrando l’entusiasmo di tutti gli iscritti.

Una grande festa che ha visto la partecipazione sia di giovani talenti che di amanti del bouldering, che ne hanno approfittato per mettersi alla prova in una disciplina nata sulle grandi montagne e trasferita oggi sui muri del centro. La finale si è svolta domenica mattina sulla parete di arrampicata e ha incoronato vincitori David Piccolruaz, Sanin Elias e Valerio Pin per la categoria maschile; Lisa Moser, Evi Niederwolfsgruber ed Elisabeth Lardschneider per la categoria femminile.

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Corsi e appuntamenti sempre affollati

Il programma delle giornate ‘outdoor’  è stato molto apprezzato, a partire da Yogadventure, l’arrampicata su parete e roccia, i corsi di slackline e indoboard, le vie ferrate nel parco delle Tre Cime in collaborazione con le Guide alpine, gli appuntamenti di trail running, il trekking notturno con concerto all’alba dei Mi Linda Dama, la camminata alla scoperta delle piante e i corsi per i bambini in paese e in natura.

Ottima riuscita anche di alcuni appuntamenti speciali tra cui la prima scuola di Barefoot Hiking con Andrea Bianchi che, sia con i risvegli a piedi nudi al mattino sia con il workshop di 2 giorni tenutosi sul Monte Baranci, ha entusiasmato i partecipanti. La pioggia non ha fermato neppure gli affiatatissimi trail runners che hanno partecipato all’Adventure Trail Camp con Michele Evangelisti: un’avventura elettrizzante di due giorni immersi nella natura di Val campo di Dentro.  Esperienza quasi magica quella sulle rive del lago di Dobbiaco con il primo European Tentsile Camp Out:  45 tende sospese tra gli alberi per questo evento collaterale che ha fatto vivere l’emozione di un’avventura outdoor indimenticabile.

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Ospiti e serate per raccontare l’avventura

Tutte le serate e gli incontri dell’Adventure Outdoor Fest hanno visto tanta partecipazione grazie anche al magnetismo dei numerosi ospiti saliti sul palco. La prima serata, con Piero Badaloni, Fausta Slanzi e Michael Wachtler, è stata dedicata alla Fondazione Dolomiti UNESCO e all’incredibile proiezione, in anteprima assoluta, di “Le Montagne che cadono”, un impressionante filmato in Hd di una frana sulla Croda Rossa.

Nelle serate seguenti, condotte da Dario Colombo di Sportoutdoor24, sono stati affrontati tanti e vari aspetti della vita outdoor e dell’avventura. Di bici si è parlato con Giancarlo Brocci ideatore de L’Eroica, così come con Marco Da Villa e il progetto Bikepackers, fino a Michele Lugaresi che commentato il film girato da Jovanotti sul suo viaggio bike in solitaria per 3 mila km di Nuova Zelanda.

Le Tre Cime di Lavaredo e il giovane e fortissimo Simon Gietl  hanno emozionato gli spettatori, così come il racconto di Danilo Callegari che ha parlato di Africa Extreme e della scalata del Manaslu, vetta himalayana chiamata ‘montagna dello spirito”. Affascinanti i racconti e i personaggi dello scittore e amante della montagna Francesco Vidotto (sopra nella foto con Dario Colombo), così come belli e coinvolgenti anche gli aperitivi adventure dove sono stati presentati dagli autori stessi i libri “A piedi nudi – il cammino silenzioso dalla A alla Z” di Andrea Bianchi e “Le 50 vie Ferrate più belle delle Dolomiti” di Marco Corriero.

L’ultima giornata del Festival aveva in programma uno degli incontri sicuramente più attesi, quello Nives Meroi e Romano Benet, entrati nell’olimpo del mondo dell’alpinismo con la salita di tutti e 14 gli Ottomila del mondo senza ossigeno e portatori, completata lo scorso maggio con la vetta dell’Annapurna, ultima conquista che hanno documentato con un video in anteprima assoluta. Una coppia nella vita e nell’avventura che ha giustamente ricevuto il premio “Best Athlete”, in passato assegnato ad atleti come Mira Rai, Steve House, Tamara Lunger e Hervè Barmasse.

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Photo credits: Giovanni Danieli/adventureoutdoorfest.com ; Giacomo Meneghello/ adventureoutdoorfest.com

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