In Val Zebrù, nel Parco dello Stelvio, dove andare ad ascoltare il bramito del cervo

Inoltrarsi in Val Zebrù, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e sentire il bramito del cervo è una delle esperienze più emozionanti d'autunno

bramito cervo parco nazionale stelvio - Credits Massimo Favaron

Salire fino a Bormio, nel Parco Nazionale dello Stelvio, inoltrarsi nella Val Zebrù, e camminare nella natura incontaminata in attesa di sentire l’inconfondibile bramito del cervo è una delle esperienze più emozionanti da fare in autunno. L’autunno è infatti la stagione dell’amore dell’animale più rappresentativo del Parco Nazionale dello Stelvio, e data la sua consistente popolazione, insieme a quella di scoiattoli, lepri alpine, volpi, stambecchi, camosci, aquile e gipeti, non è difficile assistere alle parate dei maschi per la conquista delle femmine: basta imboccare i sentieri nel tardo pomeriggio o all’imbrunire e poiché i cervi si spingono fino all’inizio dei sentieri che partono dalle valli basterà non infastidirli con luci e rumori o cercando di avvicinarli e si potrà assistere a questo affascinante spettacolo della natura.

In Val Zebrù, nel Parco dello Stelvio, dove andare ad ascoltare il bramito del cervo

L’Ufficio Turistico di Bormio (tel. 0342 903300) organizza escursioni guidate in Val Zebrù con gli esperti del Parco Nazionale dello Stelvio e/o con le guide alpine locali; in alternativa ci sono alcune semplici escursioni che partono da Niblogo (frazione del comune di Valfurva) raggiungibile in auto da Bormio.

• Fino alla Baita del Pastore (2.168 m) si può arrivare anche con il servizio di fuoristrada

Escursioni consigliate di tipo Turistico (qui la scala di difficoltà dei sentieri escursionistici):

• da Niblogo a Zebrù di Fuori (1.828 m) – 1 h 30’ circa, dislivello 230 m
• da Zebrù di Fuori alle Malghe di Campo (2.000 m) – 1 h circa, dislivello 170 m
• dalle Malghe di Campo alla Baita del Pastore (2.168 m) – 45’ circa, dislivello 180 m
• dalla Baita del Pastore al Rif. V Alpini (2.878 m) – 2 h circa, dislivello 700 m

Credits: Massimo Favaron

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