La dieta anti-infortuni: cos’è?

Cinque pasti al giorno, 3 principali e almeno 2 spuntini, tutti bilanciati nei macronutrienti, secondo la regola per cui per ogni grammo di grassi si assumono due grammi di proteine e tre grammi di carboidrati, come dettato dal Joslin Diaetes Research Center della Harvard Medical School. Così si tengono bassi i livelli ematici di insulina e si stimola la produzione di due ormoni, il GH (l’ormone della crescita) e l’IGF-1, che potenziano gli effetti dell’allenamento, con un “effetto-doping” del tutto naturale. Fondamentale la scelta degli alimenti: cinque porzioni di verdura e frutta, cibi a basso indice glicemico, grassi monoinsaturi, con basso tenore di acidi grassi omega-6 e ricchezza di acido eicosapentaenoico (EPA).

L’attività fisica è un caposaldo della salute, così come lo è l’alimentazione. Pianificare pasti bilanciati è importante non solo per gli atleti professionisti, ma anche per chi pratica sport semplicemente per rimanere in forma e sentirsi meglio. Un concetto ribadito alla terza edizione del Congresso Internazionale Science in Nutrition, promosso dalla Fondazione Paolo Sorbini e tenutosi a Milano con la partecipazione di professori, medici e nutrizionisti di fama mondiale.

Gli esperti, sulla base delle ultime ricerche scientifiche, hanno parlato della dieta antinfiammatoria nella prevenzione, e in alcuni casi nella cura, delle malattie croniche e degenerative. La seconda sessione del congresso, Sports and Nutrition, era interamente dedicata al tema dell’alimentazione nello sport. Gli studi parlano chiaro: una dieta bilanciata, basata sul controllo ormonale attraverso il cibo secondo i principi della dieta Zona ideata dal professor Barry Sears, insieme a una corretta integrazione, aiuta a migliorare la prestazione atletica e a prevenire o recuperare dagli infortuni.

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