Passeggiata ai Corni di Canzo sul sentiero dello Spirito del Bosco

Gnomi, folletti, sculture e buona tavola: quella ai Corni di Canzo, nel comasco, è un a bella escursione a piedi in Lombardia da fare anche con i bambini. Si va verso il rifugio Terz'Alpe in cerca dello Spirito del Bosco

CORNI_DI_CANZO

Una passeggiata ai Corni di Canzo sul sentiero dello Spirito del Bosco è un’escursione per passare una giornata a contatto con la natura senza fare percorsi troppo impegnativi e soprattutto adatti veramente a tutti, bambini e animali (cani) compresi.
Un piccolo trekking che porta a Terz’Alpe, è sicuramente una di quelle da mettere in agenda e fattibile anche nel periodo invernale, ovviamente con i giusti accorgimenti (scarponicini, giusto abbigliamento e chi vuole bastoni da trekking). Un percorso di poco più di un’ora con traguardo al Rifugio Terz’Alpe Agriturismo La Fattoria, presso il quale vale la pena fare una sosta gastronomica, con l’accortezza di però prenotare in anticipo.

Passeggiata ai Corni di Canzo sul sentiero dello Spirito del Bosco

Una volta arrivati a Canzo  (in auto da Milano ci si arriva dalla Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga; in treno con le Ferrovie Nord), bisogna seguire le indicazioni per la Fonte Gajum da dove parte una mulattiera, il percorso più ‘tranquillo’ , che con una salita assolutamente abbordabile porta alla Prim’Alpe (quota 725 mt) dove in un grande spiazzo dove c’è il Centro di Educazione Ambientale, gestito da volontari e educatori di Lega Ambiente.  Da qui parte il Sentiero Spirito del Bosco indicato da alcuni cartelli scolpiti nel legno e dalla presenza di figure intagliate nei tronchi.

ASINO_BOSCOSCULTURA_LEGNO

Dopo una breve discesa a cui fare attenzione specie con bambini piccoli, superato un torrente, questo magico sentiero prosegue praticamente in piano (solo qualche piccolo strappetto), per poi ricongiungersi con la mulattiera iniziale a pochi metri dal rifugio Terz’Alpe. Un percorso nel quale bisogna affrontare un piccolo labirinto fatto tutto di tronchi, passerelle e ponticelli, ma soprattutto farsi stupire dai personaggi come gnomi, folletti, libellule, piedi che sbucano dal terreno, pentole magiche e casette in legno, un asino ubriaco, tutte opere realizzate dall’artista Alessandro Cortinovis.

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Da Canzo a Terz’Alpe, il sentiero geologico

Un’altra possibilità per raggiungere Terz’Alpe è quella di percorrere il Sentiero Geologico che inizia sempre in località Fonte Gajium. Si va verso destra prendendo la direzione del Santuario di S.Miro al Monte e iniziando a percorrere un tratto di mulattiera realizzata con i ciottoli del torrente Ravella. Terminato il tratto di mulattiera il sentiero entra nel bosco e prosegue salendo accanto al torrente, lungo il quale si possono vedere rocce calcaree stratificate, massi erratici di granito e serpentino trasportati li dai ghiacciai, particolari fenomeni legati all’erosione dell’acqua, come la “Marmitta dei Giganti” , un’ampia cavità scavata nelle rocce del letto del torrente Ravella dal moto rotatorio vorticoso di sabbie e ghiaie trasportate dalle acque. All’uscita dal bosco, a 800 metri di altezza, ci si trova nel grande spiazzo antistante il Rifugio Terz’Alpe dal quale si possono ammirare i due Corni di Canzo.

RIFUGIODove mangiare ai Corni di Canzo

Al termine della passeggiata, di poco più di un’ora, il traguardo è un ampio spazio nel quale sorge il Rifugio Terz’Alpe (Agriturismo La Fattoria) dove, prenotando con anticipo (tel. 031.682770, mail lafattoria.ssa@libero.it) , è possibile pranzare gustando i piatti tipici di montagna con prodotti ‘fatti in casa’ come formaggi, salumi, yogurt , dolci e anche un ottimo liquore, il ‘basilichello’ (il procedimento è quello con cui si fa il limoncello, ma l’infusione è con le foglie di basilico) e piatti gustosi come pizzoccheri alla polenta uncia o spezzatino e polenta, affettati, salame con lenticchie.Nel periodo tardo primaverile e estivo ci sono anche molti tavoli all’aperto dove fermarsi per rilassarsi, prendere il sole e fare uno spuntino.

Una giornata in mezzo alla natura

Per il ritorno a Canzo l’alternativa è ripercorrere lo stesso tratto fatto all’andata oppure, se avete scelto di salire accanto al torrente, prendere la mulattiera più ‘comoda’ che porta a Second’Alpe, dove è possibile vedere i ruderi, ben conservati, che  fino agli anni ’30 del secolo scorso, erano un popoloso alpeggio di mezza costa ricco di attività agricole e di allevamento che produceva burro, uova e formaggi. Passando poi da Prim’Alpe si torna alla Fonte Gajum, concludendo una giornata in mezzo alla natura. Riprendendo l’auto, scendendo per raggiungere la SS36, passate accanto al lago di Pusiano e se la giornata è quella giusta, specie in inverno, quando il sole cala presto, potreste anche gustarvi un coloratissimo tramonto.
[photo credits: a.ballerini, r.ghiretti, panoramio.com]

 

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