Come risvegliare l’atleta che è in noi, i consigli di Haruki Murakami

Ogni giorno è buono per risvegliare l’atleta che è in noi, basta porsi obiettivi semplici e raggiungibili e farlo con costanza

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Nel corso della vita è obbligatorio provare a fare attività sportiva, non servono grandi imprese, bastano anche piccoli obiettivi  facilmente raggiungibili: questa è la chiave. Spesso trascuriamo noi stessi e non ci impegniamo per mettere al primo posto il benessere fisico e la salute. Ogni giorno e ogni momento sono quelli buoni per risvegliare l’atleta che è in noi.

Come risvegliare l’atleta che è in noi, i consigli di Haruki Murakami

Lo ripetiamo continuamente, l’attività fisica è il complemento ideale di una dieta equilibrata. Non è utile l’esercizio fisico se non si modificano in meglio le nostre abitudini alimentari. Il primo quarto d’ora è il più difficile e anche il più decisivo, superato quello si entra in quella che viene definita ‘modalità crociera’. Tutto va iniziato con il giusto tempo e la giusta calma e i 15 minuti iniziali sono importanti perché rappresentano il negoziato tra corpo e mente.

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A casa o all’aperto, ma con disciplina

Se non abbiamo tempo per uscire di casa, anche se il consiglio è quello di trovarlo, è possibile fare attività fisica anche tra le mura di casa, cercando di selezionare tipi di allenamenti consigliati da professionisti e non da ‘personal trainer’ improvvisati su Youtube. Per chi invece riesce a dedicare il giusto tempo magari ad un po’ di jogging, partiamo dal presupposto che non esiste un routine prestabilita e che la regolarità si conquista dopo giornate di allenamenti ripetuti e costanti.

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Il punto di vista di Haruki Murakami

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli adulti tra i 18 e i 64 anni dovrebbero accumulare almeno 150 minuti settimanali di attività fisica aerobica moderata.  Un amante della corsa è il famoso scrittore e saggista giapponese Haruki Murakani che nel suo “L’arte di correre”  dice: “Una volta regolato il ritmo, il resto viene da solo. Anche se non si riesce a correre nel tempo che si è programmato, alla fine si sente la soddisfazione di aver fatto tutto il possibile e la sensazione che si prova è positiva. – e aggiunge – A che cosa penso esattamente quando corro? Non ne ho idea. Nei giorni freddi credo di pensare un po’ a quanto freddo faccia e nei giorni molto caldi al calore. Quando sono triste penso un po’ alla tristezza. Quando sono felice penso un po’ alla felicità….Semplicemente corro”.

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Benefici per la mente

In qualche caso è utile segnare sulla nostra agenda i giorni dedicati all’attività sportiva in modo da verificare, a fine settimana, gli obiettivi raggiunti, migliorarli e raggiungerne altri. I risultati dal punto di vista fisico saranno visibili nel medio periodo, mentre quelli mentali sono immediatamente riscontrabili. Fare esercizio combatte lo stress, stimola la riflessione e la creatività.
[photo credits: pixabay.com, frammentirivista.it]

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