7 motivi per comprare lo zaino Quechua Escape di Decathlon

Zaino Escape Quechua Decathlon

Lo zaino Quechua Escape di Decathlon è uno zaino molto tecnico pur non essendo uno zaino davvero specifico: vuoi per le dimensioni (la più piccola è da 50 litri, ma c’è anche la versinoe da 70) e vuoi per il peso (2 chili e mezzo, non pochi sulle spalle). E però è il perfetto zaino da backpacking, qualunque cosa si voglia intendere con questo nome: un trekking vero e proprio di più giorni nella natura, il Cammino di Santiago o la Via Francigena ma anche la classica vacanza zaino in spalla, tra ostelli, pensioncine e B&B.

Ora, detto che il prezzo è concorrenziale ma non low-cost (109,99 quello da 70 litri, 89,99 quello da 50), e che sulla resistenza ci fidiamo di quanto dichiarato (è stato testato 10mila volte contro l’abrasione) dopo averlo riempito, indossato e maneggiato ci sono almeno 7 motivi molto valido per cui può valere la pena comprare lo zaino Quechua Escape di Decathlon.

Si apre completamente come una valigia

È il grande problema degli zaini capienti: li riempi di roba che poi devi togliere se ti serve qualcosa che sta in fondo. L’Escape di Decathlon invece si apre come una valigia, con una cerniera tosta e rinforzata che gira su 3 lati (i 2 lunghi e quello superiore) e permette di aprirlo ribaltandolo. Piccolo dettaglio molto ben studiato: la parte concava, più capiente e con gli elastici contenitivi è quella esterna, non quella dorsale con gli spallacci; quindi lo zaino si appoggia a terra con la parte che poi non appoggia sulla schiena, evitando di sporcare gli indumenti.

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All’interno ci sono 5 scomparti funzionali

Lo zaino è stato progettato per essere riempito come deve essere caricato uno zaino: le cose più pesanti e voluminose in basso, quelle più leggere e piccole in alto. E così sono progettate anche le 7 tasche interne: nel vano capiente una grande alla base, per il sacco a pelo o una tendina o gli scarponi di ricambio (accessibile anche dall’esterno) e due laterali retate; sul dorso un altra retata di medie dimensioni e poi una grande tasca che può contenere il computer o tablet ma anche una sacca per l’acqua visto che c’è il foro per l’uscita del tubicino.

> Leggi anche: Come si prepara lo zaino

3 tasche e due vani esterni

All’esterno le tasche sono state volutamente contenute: sono 3, di dimensioni medie e piccole, più due scomparti laterali retati: quello che serve per tenere a portata di mano solo e soltanto quello che serve davvero. Nulla di più, nulla di meno.

Versione da uomo e versione da donna

Sì, dell’Escape esistono due versioni: quella da uomo e quella da donna. E non dipendono dai litraggi ma da alcune scelte di ergonomia specifiche per i due sessi: gli spallacci, la fascia in vita, il range di regolazione dorsale e lo schienale sono molto diversi tra le due versioni. In pratica: un uomo può anche indossare uno zaino Escape da donna, più difficile il contrario.

> Leggi anche: I migliori zaini da trekking da 10 a 80 litri

Il cappuccio superiore diventa una tracolla

Arrivi in ostello, in rifugio o piazzi la tenda e poi vai a farti un giro: stacchi il cappuccio superiore, che normalmente serve per chiudere dall’alto lo zaino, e lo metti a tracolla con documenti, smartphone e altri oggetti personali o di valore. Oppure metto lo zaino nel bagagliaio di un autobus e ti porti a bordo solo le cose fragili e importanti. No, purtroppo non diventa uno zainetto ma è decisamente pratico (al limite come beauty da portare in doccia).

> Leggi anche: Come scegliere lo zaino da trekking

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La cerniera centrale è lucchettabile

Soluzione arguta: a un certo punto della cerniera che apre il vano centrale c’è una fettuccina rinforzata con un occhiello che serve per chiudere con il lucchetto i due tiretti della zip. Per esempio in aereo, o in ostello, o se si carica lo zaino nel gavone di un autobus.

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Si regola con i pollici

È Il sistema di regolazione Easy Fit: metti in spalla lo zaino con le cinghie allentate, stringi la fascia in vita, tiri le fettuccine e poi tiri i due nastri rossi alla base degli spallacci e la regolazione è fatta, precisa, in poco tempo e alla giusta altezza. Vale la pena provarla in prima persona perché è davvero pratica.

> Leggi anche: Come indossare correttamente lo zaino

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La sacca anti-pioggia ha le maniglie

Altro escamotage davvero pratico e interessante. La sacca anti-pioggia non serve solo a coprire lo zaino in caso di maltempo permettendo comunque di tenerlo in spalla. La sacca anti-pioggia diventa infatti una sacca che contiene completamente lo zaino e, con due maniglie, permette di trasportarlo come una valigia. A cosa serve davvero? Per riporre lo zaino sporco se lo si tiene in tenda; per mettere lo zaino dentro un gavone o sul portapacchi di un autobus; per caricarlo nella stiva di un aereo senza impacchettarlo nei film di plastica; per lasciarlo all’aperto in caso di maltempo.

> Leggi anche: Come rendere davvero impermeabile lo zaino

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