Come è fatta una scarpa

Scegliere un paio di scarpe tecniche, per esempio per il running o per escursionismo, non è solo una questione estetica. Le caratteristiche individuali come il peso o il tipo di appoggio, e quelle dell’attività che andremo a fare (camminare su un sentiero nei boschi è ben diverso che tra le pietre di montagna) sono ovviamente le prime informazioni da tener presente quando si entra in un negozio di calzature. Tuttavia ormai, anche nel settore dell’attrezzatura sportiva, molti acquisti avvengono online, e sapere come è fatta una scarpa e quali sono le parti che la compongono può aiutarci nel valutare il rapporto qualità-prezzo dei diversi modelli in vendita.

Una scarpa si compone essenzialmente di 4 parti: tomaia, conchiglia, intersuola e battistrada.

La tomaia
È la parte superiore di una scarpa, quella che avvolge il piede. Può essere costituita da un solo pezzo (tomaia tubolare) o da più pezzi cuciti tra loro (tomaia rigida): il suo fine è quello di assicurare la tenuta del piede all’interno della calzatura oltre che leggerezza, traspirabilità e talvolta impermeabilità. Può essere fatta di materiali sintetici come nylon o microfibre, di materiali naturali come la pelle o da un mix di strati sovrapposti e integrati tra loro. Anche l’allacciatura è parte integrante della tomaia.

La conchiglia
È la parte posteriore della calzatura, quella che avvolge il tallone del piede e restituisce stabilità alla scarpa. Normalmente è in materiale termoplastico e la sua rigidità può aumentare in funzione dell’uso per cui è destinata la calzatura: banalmente, le scarpe per l’alta montagna hanno una conchiglia ben più rigida di quelle minimal per il running.

L’intersuola
È la parte che si trova tra la tomaia e il battistrada, e nelle calzature sportive è senza dubbio la parte più importante dovendo assicurare ammortizzamento e protezione dei colpi. Generalmente è costituita in EVA, acronimo di Etil–Vinil–Acetato, un derivato del petrolio. Talvolta la mescola può contenere anche poliuretano o polietilene, a seconda delle tecnologie specifiche sviluppare dalle case produttrici. Nella calzature per escursionismo l’intersuola può essere costituita di diversi strati di diversi materiali, per garantire flessibilità, rigidità, ammortizzamento e protezione in determinati punti sensibili. Spesso nel tallone si trovano anche dei sistemi di ammortizzazione che hanno lo scopo di scomporre la forza verticale, data dalla camminata e dal peso del corpo, nella sua componente orizzontale, al fine di rendere meno traumatico il contatto del piede con il suolo. Infine alcune calzature presentano nella parte mediana un inserto più rigido chiamato “shank”.

Il battistrada
È la parte della scarpa, talvolta tutt’uno con l’intersuola, a diretto contatto con il suolo. Il suo fine è quello di garantire trazione e aderenza al terreno. Il design dipende dal tipo di attività per la quale è stato progettato, mentre le mescole utilizzate sono per lo più in gomma vulcanizzata.

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