Coronavirus e uso della bicicletta: il chiarimento del Ministero della Salute

Coronavirus e uso della bicicletta: il chiarimento del Ministero della Salute

Sul Coronavirus e uso della bicicletta si è dibattuto molto fin da subito. C’è chi ha interpretato i decreti sull’emergenza Covid-19 in senso più stretto, facendo prevalere l’idea che uscire di casa solo per improrogabili e giustificati motivi significasse anche evitare di uscire per andare a correre e in bicicletta (oltre che in montagna, anche in base all’appello del Soccorso Alpino), e chi ha interpretato il passaggio in cui l’attività motoria all’aperto è consentita come un via libera per andare a correre e allenarsi in bici. Ora, dopo giorni di confronto tra i due punti di vista, arriva anche il chiarimento del Ministero della Salute che elimina ogni dubbio.

Coronavirus e uso della bicicletta: il chiarimento del Ministero della Salute

L’utilizzo della bicicletta, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, è soggetto alle misure restrittive del Decreto del 9 marzo 2020 definito #Iorestoacasa. Tale provvedimento limita gli spostamenti delle persone in entrata e in uscita dai territori nonché all’interno dei medesimi salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. In caso di eventuali controlli dovrà essere fornita autocertificazione.

Non è giustificato l’utilizzo del mezzo per diletto o per allenamento oltre i confini del proprio territorio di domicilio, abitazione o residenza.

In caso di sportivi, professionisti o non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, sono utilizzabili gli impianti sportivi a porte chiuse per le sedute di allenamento. È consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico.

Allora si può usare la bicicletta nei giorni dell’emergenza da Coronavirus?

Data la ratio generale dei provvedimenti emanati nel corso dell’emergenza Coronavirus (“Il Governo ribadisce che si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari“) e dato il fatto che comunque, in ogni caso, quando si esce di casa si deve essere muniti dell’autocertificazione che ora attesta anche di non essere sottoposti a provvedimenti restrittivi, è possibile usare la bicicletta per le inderogabili motivazioni considerate lecite (recarsi al lavoro all’interno del proprio Comune, fare la spesa, andare in farmacia o a rendere visita a parenti non autosufficienti che necessitino dell’aiuto di qualcuno) ma non è consentito allenarsi in bicicletta, quindi con bici da corsa o mountain bike, anche in zone isolate, uscendo dal territorio del proprio Comune di residenza o domicilio.

Quindi ci si può allenare in bicicletta stando all’interno del proprio Comune di residenza? Se proprio si vuole tirare per i capelli la logica dei provvedimenti sì, fatte salve due considerazioni. La prima è che i singoli sindaci potrebbero aver emanato provvedimenti più restrittivi in virtù di particolari condizioni nel proprio Comune (analogamente ai cimiteri, che qualche sindaco ha chiuso e altri hanno lasciato aperto); la seconda è che vale sempre il principio di responsabilità per cui in questo momento un eventuale infortunio o caduta aggraverebbe il carico di lavoro di ospedali e pronto soccorso che già in molti territori sono al limite delle proprie capacità operative.

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