Coronavirus, gli uomini vengono colpiti più delle donne a causa dei testicoli? I risultati di uno studio

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Uno dei misteri che circonda la nuova pandemia di Coronavirus riguarda il perché gli uomini infettati dal virus mostrano generalmente sintomi più gravi e hanno maggiori probabilità rispetto alle donne di morire di COVID-19. Forse abbiamo la risposta: perché gli uomini eliminano il virus più lentamente delle donne dai loro corpi. È il risultato di uno studio, ancora da approvare, condotto dai ricercatori del Montefiore Health System e dell’Albert Einstein College of Medicine, che ha portato anche a capire il motivo, cioè l’esistenza di una sorta di “serbatoio” di Coronavirus per soli uomini, che si trova nei testicoli, le cui cellule sono più esposte all’infezione. La differenza di reazione di fronte all’attacco del virus starebbe qui.
Di cosa si tratta? Cerchiamo di capirlo.

Perché gli uomini muoiono di Coronavirus più delle donne?

In collaborazione con l’ospedale Kasturba per le malattie infettive a Mumbai, in India, gli scienziati hanno dimostrato per la prima volta che gli uomini eliminano il virus dai loro corpi più lentamente delle donne. Lo studio è stato pubblicato su MedRxiv, che è un sito Web creato dal Cold Spring Harbor Laboratory per rendere immediatamente disponibili alla comunità scientifica le ricerche su Covid-19 prima che vengano sottoposte al normale processo di peer review, per condividere rapidamente informazioni durante la pandemia. Si tratta quindi di un lavoro ancora da verificare e approvare dalla comunità scientifica.
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L’analisi ha coinvolto 68 persone (48 uomini e 20 donne) con sintomi di COVID-19 monitorati all’ospedale indiano Kasturba per le malattie infettive, a Mumbai. Dopo i test iniziali di tampone nasale che indicano un’infezione attiva, gli individui sono stati nuovamente testati con tamponi seriali fino a quando i test non sono diventati negativi, indicando il tempo impiegato per eliminare il coronavirus. Si è così scoperto che le donne hanno eliminato il virus significativamente prima degli uomini: una mediana di quattro giorni per le donne contro sei giorni per gli uomini.
Successivamente, sono state identificate tre famiglie di Mumbai in cui uomini e donne erano risultati positivi all’infezione da coronavirus durante i test di tampone. Con lo stesso risultato.
“Il nostro studio collaborativo ha scoperto che gli uomini hanno più difficoltà a eliminare il coronavirus dopo l’infezione, il che potrebbe spiegare i loro problemi più gravi con la malattia di COVID-19”, spiega Aditi Shastri, oncologo e autore principale dello studio Montefiore-Einstein.
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Perché gli uomini eliminano più lentamente il Coronavirus?

Per rispondere alla domanda i ricercatori si sono concentrati su come si verifica l’infezione da coronavirus, ovvero il meccanismo per cui, per infettare le cellule, i coronavirus devono prima agganciarsi a determinate proteine (i recettori ACE2), che spuntano come minuscole antenne dalle superfici delle cellule; le cellule con abbondanti livelli di ACE2 sulla loro superficie sono più suscettibili all’infezione.
Così gli studiosi hanno consultato tre database indipendenti con informazioni sull’espressione di ACE2 in diversi tessuti. E hanno visto che i testicoli, insieme a polmoni e reni, erano tra le aree del corpo con la massima espressione di ACE2, cosa che non succede nel tessuto delle ovaie.
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La risposta differente di testicoli e ovaie

Sarebbe proprio la differenza fisiologica di genera a determinare l maggiore sensibilità maschile al contagio? La Shastri sottolinea che la capacità del nuovo coronavirus di infettare e moltiplicarsi nel tessuto testicolare individuata nello studio deve essere confermata, ma afferma che la cosa non la sorprenderebbe. Anche perché sarebbe la conferma di un altro studio, condotto in Cina, in cui sono stati confrontati i livelli degli ormoni sessuali nei pazienti maschi COVID-19 rispetto a uomini sani della stessa età: i ricercatori cinesi hanno scoperto che i pazienti con COVID-19 avevano sperimentato una compromissione della funzione testicolare, una prova che dimostra che i testicoli possono essere significativamente influenzati quando gli uomini sviluppano COVID-19.
(foto PIxabay)

 

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