Dobbiaco – Cortina in bicicletta, una bella gita davvero per tutti

Come fare l'itinerario in bici da Cortina a Dobbiaco, una gita fantastica e fattibile anche con i bambini. Ecco le \10 cose da sapere per affrontarla in una giornata   

Dobbiaco - Cortina in bicicletta - Tre Cime di Lavaredo

La Dobbiaco – Cortina in bicicletta è una bellissima gita accessibile davvero a tutti. E se dico che è fattibile da praticamente chiunque è perché l’ho fatta con mia figlia di 8 anni, che ha pedalato sulla sua biciclettina da trekking per tutti e 30 i km che portano dalla Stazione dei Treni di Dobbiaco alla Stazione degli Autobus di Cortina. A parte i primi metri in Alto Adige e gli ultimi in Veneto il percorso è praticamente tutto su sterrato, su pista ciclabile separata dalla strada con il traffico veicolare, senza nessun attraversamento e quindi sicuro da fare anche con dei bambini in grado di pedalare su una bicicletta che non sia un giocattolo.

 

Dobbiaco – Cortina in bicicletta, una bella gita davvero per tutti

Ci sono solo un paio di punti un po’ più sassosi, che magari qualcuno potrebbe superare scendendo dalla bici e spingendola a mano, ma sono pochi metri, comunque passaggi non tecnici, facili e agevoli, che si possono fare anche con una bicicletta da passeggio di quelle che sono disponibili al noleggio sia a Dobbiaco che a Cortina. Ma soprattutto la Dobbiaco – Cortina in bicicletta è un’esperienza da fare perché con poca, davvero poca se non nulla fatica, permette di ammirare paesaggi di una bellezza incomparabile, attraversando boschi come quelli della Valle di Landro, costeggiando corsi d’acqua come il fiume Rienza e soprattutto pedalando nello scenario magnifico delle Dolomiti, con alcune vedute per cui viene naturale fermarsi e prendere il tempo per restare un po’ in contemplazione. Tuttavia prima di montare in sella e cominciare a pedalare, ci sono alcune cose da sapere e consigli da tenere a mente.

1. La Dobbiaco – Cortina non è esattamente tutta in piano

Non è un percorso faticoso, è fattibile anche da chi in bicicletta ci va giusto a comprare il gelato d’estate, tuttavia la Dobbiaco – Cortina non è esattamente tutta in piano, al contrario di quanto dicono tutti i locali abituati ai veri dislivelli della montagna. Il percorso è sostanzialmente diviso a metà: in leggera ma costante salita partendo da Dobbiaco e fino al passo Cimabanche, che è il valico a 1.529 metri di quota (quindi partendo dai 1240 di Dobbiaco son poco meno di 300 metri di dislivello in una quindicina di km), e poi in discesa più ripida dal valico fino a Cortina. Quindi va da sé che è più agevole andare da Dobbiaco a Cortina in bici, ed è più faticoso fare la strada al contrario, da Cortina a Dobbiaco. Ma in ogni caso quei primi 15 km scarsi di salita non sono nulla che non sia in grado di fare una bambina di 8 anni con qualche aiutino del papà.

2. C’è un noleggio sia a Dobbiaco che a Cortina

I capolinea sono la stazione dei treni di Dobbiaco e quella degli autobus di Cortina. A Dobbiaco c’è un grande noleggio con un sacco di biciclette a disposizione: si trovano mountain bike, MTB elettriche, bici da trekking o da passeggio anche elettriche e anche vari accessori (per esempio seggiolini da bambini, carrellini per il cane, caschi, etc). La cosa interessante è che si può noleggiare la bici a Dobbiaco e lasciarla a Cortina (o viceversa) con un leggero sovrapprezzo (6 euro) e tornare indietro in autobus.

3. Tra Dobbiaco e Cortina c’è un servizio autobus per il trasporto delle biciclette

Se fare andata e ritorno per complessivi 60 km sembra troppo, tra Cortina e Dobbiaco c’è un servizio autobus con trasporto biciclette. Attenzione però: sul Cortina Express si può salire acquistando il biglietto direttamente in stazione, non si può salire pensando di fare il biglietto a bordo, ma se si vuole trasportare la bicicletta bisogna prenotare online con un certo anticipo, così l’autobus arriva con il carrello posteriore per il trasporto delle biciclette. Il servizio costa 5 euro oltre al prezzo del biglietto ed è rapido, comodo, efficiente e utile, soprattutto se si usa la propria bicicletta.

4. Calcolare almeno un paio d’ore abbondanti

No, se siete dei bike abituali no, ce la si può fare anche in un’oretta, per qualcuno anche scarsa. Ma se per voi è solo il desiderio di fare una bella gita in bicicletta, calcolate almeno un paio d’ore abbondanti, soprattutto se dovete prenotare l’autobus di ritorno, le cui corse sono ogni 2 ore. Due ore abbondanti significa prendersela comoda, fermarsi ad ammirare il panorama e fare il tutto in modo piacevole e rilassato. Insomma, una bella gita in bicicletta.

5. Non c’è acqua lungo il percorso

Cioè, c’è acqua ovunque, ma non fonti dove bere. Quindi meglio partire con almeno 1 borraccia piena d’acqua. Poi a metà percorso, al passo Cimebanche, c’è un punto di ristoro, bar, ristorante, rifugio, dove prendere un caffè, fare una merenda, bersi una birra e fare una pausa (o magari proprio mangiare, visto che comunque la si prenda, da quel punto in poi è sempre discesa).

6. Non mancate il punto panoramico sulle Tre Cime di Lavaredo

Oddio, mancarlo è impossibile, perché ce lo si ritrova proprio davanti, però insomma vale davvero la pena fermarsi ad ammirare una delle montagne più riconoscibili e conosciute al mondo. C’è anche un bel plastico con le vie di arrampicata su ciascuna delle cime e alcuni pannelli che raccontano la storia delle ascensioni alle Tre Cime di Lavaredo. (E se poi vi viene voglia di andare ad ammirarle da vicino, qui ci sono i migliori percorsi da fare)

7. Portate un giacchettino antivento

Anche se è estate, anche se è una bella giornata, anche se sembra faccia caldo, un giacchettino antivento è sempre bene averlo con sé. Per coprirsi quando ci si ferma per una pausa, se il tempo si guasta, se la temperatura si abbassa, se arrivano le nuvole: ce ne sono che stanno nel pugno di una mano, pesano nulla e sono perfetti da mettere nello zaino.

8. Tunnel, stazioni, viadotti dell’altro secolo

La Dobbiaco – Cortina corre sostanzialmente sul tracciato dell’antica linea ferroviaria che portava dalla Val Pusteria a Calalzo di Cadore: venne dismessa nel 1964 ma ci sono ancora tunnel da attraversare, viadotti in ferro ed edifici di servizio che raccontano la storia di quell’opera ingegneristica.

9. Al Passo Cimabanche fate una sosta

Non tanto per mangiare o bere quando per guardarvi intorno a 360°. Il passo non è solo il confine tra due regioni e due province ma è anche un confine linguistico: a nord si parla tedesco, a sud ladino, per dire quanto un tempo fosse difficile passare da un mondo all’altro. Ma soprattutto in quel punto esatto si è in mezzo a 3 dei parchi naturali più belli del nostro Paese (e forse di più): a est il Parco Naturale Dolomiti di Sesto, a ovest il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies e a sud il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo.

10. Occhio al meteo

Non che prendere due gocce d’acqua sia un problema enorme, ma nel caso di forti temporali o piogge abbondanti nei giorni precedenti la strada sterrata potrebbe essere difficilmente praticabile se non con delle mountain bike o e-MTB. Nel dubbio sempre meglio chiedere ai noleggi o a qualcuno del posto.

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