Don’t Crack Under Pressure 2, il film in 4K dedicato agli sport estremi

Un film di 90 minuti che trasmette l’adrenalina e il pericolo degli sport freeride ed estremi, con panorami mozzafiato provenienti dalle zone più selvagge e incontaminate del pianeta. Stiamo parlando di Don’t Crack Under Pressure 2, il secondo episodio della pellicola che documenta le imprese dei campioni internazionali di snowboard, surf, apnea, kayak e lanci con la tuta alare. Il nuovo lavoro di Nuit de la Glisse, realizzato in 4K, sarà proiettato in tutti i cinema The Space in Italia il 30 novembre e l’1 dicembre. L’anteprima italiana è fissata per il 25 novembre e sarà aperta al pubblico.

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Immersi nella natura selvaggia

Il secondo episodio di Don’t Crack Under Pressure è stato girato in ambienti molto diversi: dalle cime delle montagne e i torrenti nella foresta, al mare aperto e i fondali oceanici. Ma tutti i luoghi scelti dai registi hanno in comune il fatto di essere isolati dal resto del mondo, perciò anche il minimo errore può mettere a rischio la vita dell’atleta. Tahiti, la Norvegia, Barcellona, il Messico, i Monti Aravis e le Alpi Francesi sono i posti raggiunti dagli operatori, che hanno dovuto scegliere con accuratezza le condizioni climatiche perfette per girare.

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Emozioni, rischio e spettacolo

Il motto del film è “Stronger, Harder, Better”. Chi pratica queste attività in mezzo alla natura, infatti, deve avere un’eccellente capacità di reagire dopo una caduta o una difficoltà, oltre che un coraggio fuori dal comune e una preparazione fisica e atletica di altissimo livello. Gli sport freeride ed estremi permettono a chi li pratica di entrare in simbiosi con le meraviglie del nostro pianeta. L’obiettivo del regista Thierry Donard, quindi, è trasmettere al pubblico le emozioni e le sensazioni di quando ci si spinge a tali livelli di pericolo e spettacolarità. “Credo sinceramente che chi pratica sport in montagna o mare, tra tutti gli altri sportivi che vivono allineati al ritmo della nostra Madre Natura, siano testimoni privilegiati delle sue evoluzioni climatiche e paesaggistiche”, ha spiegato il filmaker. Tra gli atleti protagonisti della pellicola c’è anche il famoso apneista italiano Davide Carrera.

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