Healthiness, il sistema per migliorarsi nello sport. La nostra prova

Credits: Giacomo Buzio
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Metti scienza, medicina e psicologia al servizio dello sport. E un sistema che le integra per fornirci un profilo psicofisico completo e la consapevolezza dei limiti fin cui possiamo spingerci. Sono esigenze che interessano non più solo gli sportivi di professione, ma tutti noi.

È l’idea alla base di Healthiness, un metodo per avere un quadro della nostra situazione medico-sportivo-alimentare e migliorare la nostra vita attraverso lo sport. L’idea è di Nicoletta Sulli, medico ricercatore appassionato di sport che ha dato vita a questo sistema di percorsi mirati (chiamati HealthySystem), allo scopo di far crescere le nostre prestazioni atletiche in sicurezza e recuperare salute e benessere, o di riabilitarci attraverso l’attività sportiva.

Healthiness è un sistema complesso: atleti, medici e professionisti di eccellenza sono al servizio degli utenti per analizzarli e redigere un profilo integrato. È qui la novità: una serie di prove ed esami che portano a un quadro completo dell’atleta di qualsiasi livello, dal più scarso (come noi) al professionista dell’ultratrail. Lo abbiamo provato dal 27 al 29 giugno scorsi in Val d’Aosta, presso il QC TermePré Saint Didier spa and resort. Ecco com’è andata.

Analisi della performance sportiva
Pronti via, appena arrivati ci spostiamo in val Ferret sotto il Monte Bianco per un approfondimento delle tecniche di allenamento e l’analisi della corsa. Ci guida Davide Tessaro, trainer e preparatore atletico di e squadre nazionali e professionisti dello sport estremo, e il suo team di trainer.
Dopo un po’ di teoria (molto interessante) su periodizzazione e programmazione del training (volume, intensità, densità, qualità), si passa all’atto pratico con prove di corsa in montagna e diversi tipi di riscaldamento che vanno a lavorare su forza, propriocettività, equilibrio. Impariamo diverse cose che non conoscevamo a proposito di preparazione fisica.

La corsa in montagna
Nello specifico, questa data di Healthiness si svolge alle pendici del Monte Bianco per approfondire il tema della corsa e più in particolare quello del trail. Una volta riscaldati, partiamo per un’escursione in altitudine con Gabriela Monti, trainer e atleta internazionale con alle spalle Tor des Géants, spedizioni estreme e ultramaratone. Lei e altri trainer, quasi tutti veterani del Tor e di altri ultratrail, ci guidano sui sentieri della valle alternando corsa, passeggiata e camminata veloce. È l’occasione per analizzare lo stile di corsa e correggere i difetti (la postura, l’appoggio, la posizione delle braccia).
Inoltre, in mezzo agli splendidi panorami della Val Ferret, facciamo un utilissimo training specifico su come si corre in discesa, affrontando pietraie, sentieri misti terra-rocce, pietrisco scivoloso e guadi.

Training mentale
Pietro Trabucchi, uno dei maggiori esperti mondiali di training mentale, spiega il concetto di resilienza e l’applicazione delle neuroscienze e della psicologia al mondo dello sport. Con determinati metodi la nostra mente può far funzionare il nostro corpo al massimo del suo limite metabolico, permettendoci imprese sportive che crediamo impossibili. Un esempio sono gli ultramaratoneti o gli atleti degli ultratrail, che devono sostenere situazioni al limite.
Un training adeguato ci permette di sopportare condizioni estreme e di adattarci a eventi improvvisi ostili. E, con alcune esercitazioni pratiche abbastanza sostenute, ci rendiamo conto di come cambiano le capacità cognitive dopo grandi sforzi (a volte migliorano!).

Check up plurispecialistico
Esami ematochimici, elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, spirometria e test da sforzo in ipossia. Sono questi i test del programma, che servono a tracciare il nostro quadro medico utile per una valutazione relativa alle performance sportive che cerchiamo. Presso le strutture dell’Ospedale di Aosta, il dottor Guido Giardini, neurologo e specialista di Medicina di Montagna, ci fa correre in bici fino a 3200 metri (è una simulazione in laboratorio) per capire la nostra reazione all’altitudine e alla relativa mancanza di ossigeno.

Fisioterapia
L’incontro con il fisioterapista (Claudio Galleani, una vita nelle squadre di basket, Nazionale italiana compresa) serve a capire le questioni relative alla problematiche meccaniche e posturali della corsa, a valutare l’equilibrio della nostra forza (parte destra e sinistra) e a correggere difetti di postura, prevenire e affrontare eventuali patologie.

Podologia e analisi del passo
Sappiamo bene quanto è importante per chi corre conoscere i propri piedi. Il podologo (Nicolas Vallet) analizza il nostro piede e le sue imperfezioni, ci spiega il funzionamento della biomeccanica del piede, ci fa camminare sulla macchina baropodometrica ed esprime una valutazione finale sulla nostra corsa, cercando di farci capire quanto sia importante la prevenzione, specie per chi fa trail impegnativi. È più facile così individuare i fattori di rischio in allenamento e in gara e rimediare agli stati dolorosi del piede.

Alimentazione 
Per un check up completo l’aspetto nutrizionale è fondamentale. La dottoressa Annamaria Covarino del’Ospedale di Aosta raccoglie i nostri dati fisici e le nostre abitudini alimentari e li utilizza per impostare un programma alimentare che ci consenta di raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo (quantomeno raggiungere il peso forma corretto). Inoltre riceviamo consigli su come alimentarci in montagna e durante le competizioni e come mantenere una dieta equilibrata in funzione delle attività sportive che seguiamo.

Valutazione finale
Tutti gli esami e le esperienza vissute portano a una valutazione finale a opera dei trainer e dei medici coinvolti in Healthiness, che tracciano il nostro profilo. Riceviamo per posta la documentazione con i nostri risultati, ma possiamo anche consultarli online attraverso un sistema cloud a cui accediamo con user e password individuali. Un grafico che combina i nostri dati ci tiene informati sul nostro ‘stato sportivo’, che tiene conto di tutti gli aspetti elencati sopra.

Follow up 
Non finisce qui: questi tre giorni servono per tracciare un quadro complessivo che ha lo scopo di fare da base per impostare strategie di training o anche solo per monitorarsi psicofisicamente. Healthiness prevede anche la fase di follow up tramite il sito ufficiale, in cui possiamo dialogare con i professionisti che ci hanno seguito chiedendo pareri, ma anche continuare nel monitoraggio delle nostre attività e impostare piani per migliorarci costantemente.

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

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