La colazione prima di sciare: cosa mangiare e cosa evitare

La colazione prima di sciare: cosa mangiare e cosa evitare

La colazione prima di sciare è, se vogliamo, ancora più importante che in qualsiasi altra giornata normale delle nostre vite. E lo è tanto per gli adulti quanto, se non soprattutto, per ragazzi e bambini. Una giornata sugli sci è infatti non solo dispendiosa dal punto di vista energetico e muscolare, perché sciare richiede forza e resistenza, ma è anche estremamente impegnativa per le particolari condizioni in cui ci si trova.
Il freddo infatti, ma anche l’altitudine, possono aumentare il consumo energetico, intensificare lo sforzo fisico, provocare problemi di digestione e altre conseguenze, come inappetenza o adipsia, cioè la mancanza di sete e il conseguente rischio di disidratazione. Quindi, se in generale già normalmente il pasto del mattino dovrebbe coprire circa il 20% del fabbisogno calorico (come abbiamo spiegato qui parlando di colazione per chi fa sport) la colazione prima di sciare deve coprire sicuramente questa necessità e considerare anche che poco dopo si uscirà al freddo e in quota dove sarà necessario avere anche la mente sveglia e lucida.

Colazione prima di sciare: cosa è meglio mangiare?

La prima funzione della colazione è quella di ripristinare il glicogeno epatico, cioè quella riserva di zucchero che è immagazzinata nel fegato e che durante il digiuno, e quindi anche di notte mentre si dorme, è consumata dal sistema nervoso per il suo funzionamento.colazione-sciare
Non bisogna però confondere questo obiettivo del primo pasto della giornata con il fatto di ingerire zuccheri in quantità, che per molti è un desiderio molto forte. Anzi, una buona colazione dovrebbe essere composta da un 20% di proteine, 50% di carboidrati e un 30% di grassi, per un totale di circa 400 kcal sulle 2000 kcal circa necessarie in una giornata attiva.

Colazione prima di sciare: le proteine

Come abitudine noi italiani non pensiamo alle proteine nel primo pasto del giorno, spesso associandole in modo erroneo alle abitudini di altri popoli che mangiano uova o affettato al mattino. Tuttavia in montagna, quando si fa colazione prima di sciare, non è raro trovare al buffet dell’affettato magro o della ricotta, ma possono andare bene anche lo yogurt magro, il latte (anche di soia) o per i vegani il tofu. Quante proteine per una colazione prima di una giornata sulle piste da sci? Tendenzialmente una ventina di grammi sono la giusta quantità.

Colazione prima di sciare: i carboidrati

I carboidrati sono spesso la prima scelta al mattino, in particolare per una colazione prima di andare a sciare per la quale si trovano spesso torte, strudel, brioche e cornetti alla crema e marmellata. Tutte cose molto golose e invitanti. Tuttavia sarebbe meglio puntare ai carboidrati integrali, evitando quelli ad alto impatto glicemico, e quindi per esempio i fiocchi d’avena più che biscotti e gallette, le fette biscottate integrali più che i corn flakes. Si può fare del muesli o dei fiocchi d’avena con dello yogurt freddo o del latte caldo, delle fette biscottate con marmellata, o del pane integrale con un affettato magro: le combinazioni di sapori sono numerose e tutte appetitose. Se poi si aggiunge anche della frutta secca in guscio, come noci, nocciole, mandorle o pistacchi, si completa la colazione con una buona quantità di acidi grassi insaturi come Omega 3 e Omega 6.

Colazione prima di sciare: la frutta fresca

A colazione prima di sciare anche una porzione di frutta fresca è ottima, perché contiene liquidi, essenzialmente acqua, ma anche composti antiossidanti e vitamine insieme ad altre sostanze sempre utili nel corso di una giornata di sport.

Cosa bere a colazione prima di sciare

Anche bere a colazione prima di sciare è davvero importante. Il freddo può infatti inibire la sensazione di sete ed è importante introdurre liquidi prima di imboccare le piste con gli sci ai piedi. Chiaramente vanno bene il caffè, il tè e le bevande calde ma sarebbe consigliato aggiungere anche altri liquidi, meglio una spremuta dei succhi di frutta confezionati che spesso contengono un’elevata concentrazione di zuccheri, e meglio anche una centrifuga o, come detto prima, della frutta fresca come kiwi, piccoli frutti, ananas o fragole.
Foto di marijana1 da Pixabay

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