Le città dove si utilizza di più la bici: Bolzano, L’Aquila e Terni davanti a tutte, Milano e Roma indietro

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Le città dove si utilizza di più la bici in Italia sono Bolzano, L’Aquila e Terni. Il boom della bici si fa sentire in questa estate 2020 segnata dal coronavirus, dal distanziamento sociale e dal bonus bici con rimborso da 500 euro (qui spieghiamo come funziona e come avere le bici) ha cambiato le abitudini degli italiani.
Nella classifica stilata dalla app healtyvirtuoso, sul podio delle città più amanti della bici spicca Bolzano, i cui abitanti hanno raggiunto una media di 82 minuti di attività quotidiana su due ruote, seguita da L’Aquila con 66 minuti e Terni con 64 minuti. Tra le città in cui la bici non è ancora diventata un must have per i cittadini vi sono Catanzaro, con 21,5 minuti medi di attività, Macerata con 21,50 e Sassari con 16,75 minuti.
Milano, nonostante le innumerevoli attività da parte del Comune di riqualifica delle strade con numerose piste ciclabili, si ferma al 49 posto, con una media di 32,5 minuti. Roma si trova alla fine della classifica, con appena 26,8 minuti, guadagnandosi il 74esimo posto, complici probabilmente sono le lunghe distanze romane e la scarsa manutenzione delle infrastrutture. Sorpresa tra Nord e Sud è il caso di Napoli, che si afferma al 22esimo posto con 40 minuti di attività fisica media quotidiana.

 

Le città dove si utilizza di più la bici: Bolzano, L’Aquila e Terni davanti a tutte, Milano e Roma indietro

La ricerca effettuata dall’app ha raccolto e aggregato le sessioni medie di attività motoria su due ruote negli ultimi 6 mesi. Si nota come in 6 si sia mesi triplicato il tempo medio delle sessioni sulla bici.
Gli utenti di Virtuoso monitorano attraverso l’app l’attività sportiva svolta, il numero dei passi giornalieri, la qualità del loro sonno e il tempo dedicato alla meditazione. Basandosi sul tempo trascorso in sella alla bicicletta, Virtuoso, ha tracciato una curva della salute che indica quali sono stati i comportamenti degli italiani dall’1 gennaio ad inizio giugno, un mese dopo la fine del lockdown.
Dall’1 gennaio all’inizio del periodo di lockdown in Italia, la durata media delle sessioni di bike si attestava sui 25-30 minuti giornalieri. Dato in linea con l’anno precedente in cui, nello stesso periodo (Gennaio-Marzo) i minuti erano 33 minuti, con picchi di 40 minuti e senza mai arrivare ad un’ ora di attività sportiva

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Dal 10 marzo la media di attività giornaliera, come immaginabile, si è attestata poco al di sopra dello 0 per poi tornare a salire a ridosso di inizio maggio, fino a toccare il picco di quasi un’ora di attività a partire dalla settimana dopo, in corrispondenza dell’apertura di attività commerciali, bar e ristoranti.
Un incremento del tempo di utilizzo della bicicletta, calcolato sui dati riportati ad inizio anno, pari al 250% legato probabilmente al fatto che, se prima del lockdown la bici era sostanzialmente utilizzata per fare attività sportiva, anche se minima, oggi si utilizzano sempre di più le due ruote anche per gli spostamenti per necessità e quindi ad esempio per andare al lavoro, fare le piccole spese quotidiane oppure ritrovarsi con gli amici nei bar o al ristorante.

Boom di acquisti ed incentivi

Complice la bella stagione, così come il bonus bici che ha dato un forte incentivo alla vendita di biciclette, gli italiani hanno riscoperto la voglia di muoversi sulle due ruote anche per andare in ufficio o a fare la spesa.
Secondo infatti gli ultimi dati diffusi da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) dalla riapertura dei negozi ad oggi le vendite di bici tradizionali e a pedalata assistita hanno registrato un +60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con aumento di circa 200 mila pezzi venduti nel solo mese di maggio rispetto al 2019.

 

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