Per sanificare i palloni dal Coronavirus c’è un apparecchio ideato in Italia

Un apparecchio per sanificare i palloni da calcio, basket e volley contro il Coronavirus: arriva dal Friuli un’interessante soluzione per i club professionistici, ma anche per le squadre dilettantistiche e per tutte le giovanili una volta che sarà possibile tornare ad allenamenti e partite.

Il sanificatore di palloni “made in Italy” si chiama Lightoop e viene proposto dall’omonima azienda di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, dopo che i test eseguiti dal Dipartimento di microbiologia molecolare dell’Università degli Studi di Padova su palloni Nike (calcio), Spalding (basket) e Mikasa (volley) hanno dimostrato che è in grado di eliminare al 99,9% dalla loro superficie qualsiasi microrganismo pericoloso per la salute, Coronavirus incluso.

Lightoop è costituito da una “scatola” a chiusura stagna, in cui vanno singolarmente sistemati i palloni per essere irradiati con raggi Uv-C per 60 secondi e venire così sanificati tra un utilizzo e l’altro. Secondo i dati forniti dall’azienda, con il costo di un caffè si sanificano 5.400 palloni, mentre la durata della luce Led è stimata per arrivare a trattarne 180.000. Due voci che, pensando soprattutto ai bilanci dei club minori, ammortizzano almeno in parte l’investimento iniziale: il costo dell’apparecchio è infatti di 1.600 euro (Iva esclusa).

Promosso con il claim “No ball, no game”, questo sanificatore di palloni scientificamente certificato (dettaglio assai importante, visto il proliferare di apparecchiature durante l’emergenza Covid) è nato da un’idea di Ferencz Bartocci, general manager del Derthona Basket e stella di bronzo Coni al merito sportivo.

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