Furti di bici: come difendersi dai ladri di biciclette

Furti di bici come difendersi dai ladri di biciclette

I furti di bici sono un problema all’ordine del giorno. Secondo la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ogni anno in Italia spariscono 320.000 biciclette, ed è una stima per difetto perché molto spesso chi è vittima dei ladri di biciclette neanche denuncia la sparizione. Secondo le stime più recenti addirittura solo un proprietario su 5 denuncia il furto della bicicletta: perché si tratta di una bici vecchia di scarso valore, perché ha poca fiducia sul fatto che sia ritrovata, perché non saprebbe come dimostrarne la proprietà e per molti altri motivi che inducono il 20% delle persone a rinunciare all’acquisto di una nuova bicicletta. Nel frattempo però i ciclisti urbani sono triplicati nel corso degli ultimi 10 anni, e il boom di vendite di biciclette dopo il lockdown, spinto anche dall’incentivo del bonus mobilità, ha messo in strada tantissime biciclette nuove decisamente appetibili per i ladri di biciclette.

Che fare allora contro i furti di bici? Dal registro delle biciclette a varie assicurazioni fino ad alcuni saggi e oculati comportamenti individuali che possono proteggere la propria bicicletta, ecco cosa fare per pedalare sereni e parcheggiare le proprie due ruote senza pensieri.

1. Il Cicloregistro di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori)

Pomposamente “il primo database di biciclette centralizzato, patrocinato da ANCMA, realizzato in collaborazione con i comuni e le forze di polizia“, cioè il tentativo di fare qualcosa di molto simile al PRA, il Pubblico Registro Automobilistico in cui si tiene traccia di trascrizioni, annotazioni e passaggi di proprietà dei veicoli. Iniziativa lodevole questo Cicloregistro, un portale dove poter registrare il numero di telaio della propria bicicletta (soprattutto e-bike, ma anche bici di valore) e ricevere un certificato digitale grazie al quale rendere riconoscibile la propria bicicletta. L’obiettivo è dissuadere le rivendite truffaldine di biciclette rubate, sia online che in mercati più o meno ufficiali, anche se di fatto far sparire una bicicletta è decisamente più facile che far sparire un autoveicolo.

2. Le assicurazioni contro il furto di bici

La novità sono le assicurazioni contro il furto di bici. In effetti assicurare una bici esattamente come facciamo o faremmo per un’auto – quindi furto ma anche responsabilità civile per danni a terzi – è un salto di mentalità, nel senso che porta a considerare la bicicletta non solo come mezzo di svago o allenamento ma come mezzo di trasporto a tutti gli effetti. E così sono comparse le prime proposte delle compagnie assicuratrici, una scelta coraggiosa considerato l’alto rischio di furto e le oggettive difficoltà di ritrovare il mezzo una volta rubato. Però qualcosa c’è, soprattutto per il nuovo, soprattutto per le e-bike e le bici di elevato valore economico. Per esempio Simplesurance, una compagnia tedesca che assicura solo le biciclette nuove da furto (totale o di parti, come la batteria) e l’utilizzatore dagli infortuni. 24hassistance Bikeplatinum assicura e protegge biciclette e e-bike dai furti (anche su strada) e consente di allargare le tutele anche agli infortuni e ai danni alle parti elettriche delle bici a pedalata assistita(e nel caso di furto di una bici con meno di 3 anni garantisce una bici identica o equivalente per valore, ma è necessario il CicloID del Cicloregistro di cui sopra).
Europ Assistance ha qualcosa di più ampio, che si chiama Bike Noproblem ed è qualcosa di molto vicino alle polizze auto e della stessa compagnia, cioè polizza infortunio, assistenza in caso di incidente, responsabilità civile e anche copertura furto (ma solo per le biciclette acquistate nuove e solo se il furto avviene nei locali di proprietà come l’abitazione, il garage privato o la cantina). C’è anche un pacchetto Ciclotour, a tempo (massimo 30 giorni) per chi vive le vacanze in bici, con servizi dedicati come l’assistenza medica, il rientro a casa e le cure fisioterapiche in caso di infortunio.
Altre compagnie hanno invece inserito l’assicurazione bici all’interno del pacchetto assicurazione auto o assicurazione vita. Per esempio Zurich ha la polizza ZuriGò che protegge la persona indipendentemente dal mezzo utilizzato, quindi anche da danni causati alla guida di una bicicletta o di un monopattino, anche in forma bike sharing. Qualcosa di simile ce l’ha UnipolSai con la polizza UnipolSai Infortuni Circolazione che tutela il singolo dagli infortuni su qualunque mezzo, a motore o a pedali, di proprietà o rent, in Italia o all’estero. Generali ha una polizza sempre con la stessa logica di assicurare la mobilità nel suo complesso con Immagina Strade Nuove che protegge la persona dagli infortuni e dai danni causati ma anche il mezzo di trasporto, bici anche elettrica o monopattino, anche nel tempo libero o durante il trasporto su altri mezzi (treno o aereo per esempio).
Più simile a un’assicurazione vacanze è MyMobility di Allianz, che è un’assicurazione temporanea, della durata fino a 1 settimana, per chi per esempio vive le proprie vacanze in bicicletta e desidera sentirsi tutelato in caso di incidenti o contrattempi

3. Come evitare i furti di bici

Assicurazione e cicloregistro o meno, ciò che può davvero fare la differenza sono i comportamenti per evitare i furti di biciclette. Non che ci sia la garanzia al 100% ma già stare attenti riduce la probabilità di furto della bicicletta. Per esempio stanno nascendo anche in Italia i parcheggi per biciclette, veri e propri bike-parking simili ai parcheggi di interscambio per le auto: ci sono a Genova, a Trento, a Venezia e sono annunciati in molte altre grandi città: per il commuting possono essere una soluzione interessante, anche se non immediata. Le rastrelliere son tanto belle e fanno tanto arredo urbano, ma legare la propria bici solo con la ruota davanti è istigazione a delinquere come abbiamo spiegato qui: basta svitare il perno del mozzo e il gioco è fatto. Meglio legare la ruota posteriore e il telaio alla rastrelliera, e poi la ruota anteriore al telaio. Cioè servono due lucchetti in pratica. A proposito di lucchetti: se si ha una e-bike o una bici da alcune migliaia di euro non è il caso di accontentarsi di un lucchetto a catena con chiave da 5 euro: quelli saltano con un semplice tronchese da ferramenta. Meglio, decisamente meglio i lucchetti a U, o bloccabici a U in acciaio che se non sono sicuri al 100% poco ci manca. Esistono anche dei bloccadisco per bicicletta, ma se è vero che funzionano per le moto e gli scooter, una bici si solleva a mano e si carica in un furgoncino in 3″ netti, quindi non sono la soluzione. Così come non sono una soluzione su cui fare affidamento al 100% gli antifurto GPS per bicicletta: il crimine è sempre un passo avanti e ogni ladro di bicicletta che si rispetti come prima cosa controllerà dentro al telaio o sotto il sellino se c’è un dispositivo del genere.
E allora che fare? Allora se si vogliono evitare i furti di bici occorre abituarsi a considerarla come l’auto, parcheggiandola in luoghi sicuri (meglio dentro un’area recintata che all’esterno in strada), legandola con un lucchetto sicuro e in modo intelligente, evitando di lasciarla incustodita (lo faremmo mai per la nostra auto di lasciarla con le chiavi nel cruscotto mentre prendiamo un caffè?) e nel caso di bici di elevato valore, bici da corsa, e-bike o MTB da parecchie migliaia di euro, magari non fidarsi troppo nemmeno del proprio garage o cantina. Perché i furti su commissione di certi modelli ci sono e sono all’ordine del giorno. No, questi e altri consigli per non farsi rubare la bici non è paranoia né una vita d’inferno, è il dovuto rispetto che si deve ai beni di proprietà, e tra questi c’è anche la nostra amata bicicletta.

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