Male ai piedi dopo una camminata: perché viene e come farlo passare

Il mal di piedi dopo una camminata può essere sotto la pianta, nella zona del tallone o in punta, a seconda delle cause e dei rimedi

Male ai piedi dopo una camminata: perché viene e come farlo passare

Sentire male ai piedi dopo una camminata è un sintomo molto comune. In generale le cause della podalgia – così viene chiamato il generico dolore di piedi – possono essere molte e diverse per gravità così come i sintomi, che vanno dalle fitte acute e improvvise al dolore blando e continuo che può passare dopo poche ore o un giorno. Generalmente sentire un po’ di dolore ai piedi dopo una lunga camminata è del tutto normale e per nulla preoccupante, ma per escludere cause più gravi e che necessitano di visite specialistiche (da quelle neurologiche a quelle vascolari) è meglio sempre cercare di capire perché viene il mal di piedi dopo aver camminato e come farlo passare.

Male ai piedi dopo una camminata: perché viene e come farlo passare

Bisogna partire dal presupposto che il piede è un’articolazione molto complessa, con ben 26 ossa (7 del tarso che sostengono caviglia e tallone, 5 del metatarso e 14 piccole nelle falangi delle dita) e un complesso sistema di cartilagini, tendini, muscoli, nervi e vasi sanguigni su cui grava praticamente tutto il peso del corpo. E passo dopo passo, soprattutto se si tratta di una camminata di tipo sportivo, a velocità più sostenuta del solito e magari più prolungata delle normali passeggiate per svago, non è affatto improbabile che si possa sentire del dolore.

Male ai piedi dopo una camminata: perché viene e come farlo passare

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1. Quando fa male sotto il piede
Sentire del dolore sotto il piede è molto diffuso quanto difficile da decifrare. Il caso più grave è quello delle microlesioni, traumatiche o da stress, per le quali il dolore può essere acuto quando si appoggia il piede così come continuo, e sicuramente non scompare in breve tempo. In questo caso è necessaria una radiografia ossea che accerti la frattura e insieme al riposo con il piede in scarico talvolta anche l’ingessatura o fasciatura con bendaggio rigido.
Se il dolore è concentrato nella zona del metatarso si parla di Metatarsalgia, ed è una sindrome infiammatoria dovuta a cause meccaniche. Cioè si carica troppo il peso sulla parte anteriore del piede. Succede a chi porta troppo a lungo scarpe coi tacchi alti, ma non può essere questa la causa di male ai piedi dopo una camminata. Tuttavia delle scarpe inadatte o troppo vecchie, e quindi sgonfie senza più protezione del piede, oppure un difetto di appoggio – congenito o dovuto alle calzature – o ancora un carico eccessivo (dallo zaino troppo pesante al portare un bambino in spalla o nello zaino da trekking durante un’escursione) o un allenamento troppo lungo e quindi con troppi passi e troppi appoggi, possono provocare questo dolore alla parte anteriore del piede dopo una camminata. La soluzione è il riposo, il dolore dovrebbe passare in poche ore o in una giornata, del ghiaccio sulla parte dolorante, o l’immergere i piedi in acqua fredda insieme a una pomata antiinfiammatoria ad azione topica sono le soluzioni più efficaci e immediate.

Quando invece il dolore corre lungo tutto il piede, dalle dita al tallone, ed è profondo, insistente e bruciante al punto che non si riesce ad appoggiare il piede, allora potrebbe essere una tipica fascite plantare. La causa più comune è uno sforzo eccessivo associato a una variazione di postura o tipo di appoggio del piede (per esempio colpisce spesso i runner che passano dalla strada al tapis roulant) e nel caso del male dopo la camminata potrebbe essere una infiammazione dovuta alla poca abitudine al cammino che passa in poco tempo. Altre cause potrebbero essere un difetto congenito del piede, come il piede piatto o cavo, o il tendine d’Achille troppo corto, per i quali potrebbe essere utile un tipo particolare di calzature (ma questo è da vedere con un ortopedico).
Talvolta la camminata intensa, con il suo tipico appoggio del tallone, praticata su superfici dure come l’asfalto stradale, può dare origine alla cosiddetta spina calcaneare, che è un anomalo accrescimento di tessuto osseo nella zona del calcagno che provoca a sua volta la fascite plantare. A meno che non sia necessario un intervento chirurgico, anche in questo caso la terapia conservativa fatta di riposo, ghiaccio, antidolorifici e stretching può risolvere il problema in poche settimane. E usare scarpe o plantari che non premono su quel punto può consentire di praticare comunque attività motoria.
Un altro dolore sotto al piede in seguito ad attività come corsa o camminata è la neurite di Morton, una infiammazione di uno dei nervi che attraversano le dita del piede che si manifesta con una sensazione di bruciore in mezzo alle dita dei piedi e che può essere causata da scarpe troppo strette in punta. Cioè da scarpe inadatte a praticare il fit walking.

2. Dolore al tallone dopo camminata
La tallonite è forse il dolore più comune dopo una camminata, e il motivo è molto semplice. Una superficie dura, come asfalto o cemento, l’appoggio vigoroso del tallone per fare la rullata, e scarpe poco protettive, passo dopo passo causano un sovraccarico funzionale o dei traumi che provocano dolore a ogni appoggio. La terapia immediata è il riposo con il piede in scarico, il ghiaccio e l’uso di antinfiammatori e/o antidolorifici ad azione topica. A lungo termine un buon paio di scarpe per camminare, ben protettive nella zona del tallone è quello che ci vuole per non veder ripresentarsi il problema.
Meno probabile, ma non impossibile, che le stesse cause provochino la tendinite d’Achille, o infiammazione dell’achilleo: di solito capita per il piede dominante, quello su cui si carica di più, ma se si è ben allenati e con un buon tono muscolare è meno frequente che capiti.

3. Dolore alle dita dei piedi dopo camminata
Un tipico dolore alle dita dei piedi dopo una camminata può essere quello provocato dall’alluce valgo, una deformazione verso l’interno dell’alluce più frequente tra le donne e spesso per cause ereditarie, ma che può insorgere anche a causa di calzature troppo strette in punta o scomode. Purtroppo in questi casi ci sono pochi rimedi che non prevedono l’intervento chirurgico, che però è prescritto solo nei casi davvero gravi.
Simile all’alluce valgo è il cosiddetto piede a martello, quando cioè tutte o molte dita del piede si incurvano verso il basso. Colpisce spesso i calciatori, per l’abitudine a calzare scarpe piccole, ma può essere provocata anche da altre abitudini come le scarpe con tacchi alti o l’uso di calze molto strette, e ovviamente provocare dolore quando si cammina.

Credits photo di Daniel Reche da Pixabay

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