Polar Vantage M2: il tuo prossimo sportwatch da non togliere mai dal polso

Polar Vantage M2

Sono ormai alcune settimane che sto provando il nuovo Polar Vantage M2 in vista di questa recensione, e una cosa l’ho già capita. Chi sta cercando uno sportwatch da non togliere mai dal polso l’ha trovato. E lo dico premettendo che sono tra quelli che l’orologio con GPS e rilevazione cardio lo metteva solo se e quando facevo sport. Per il resto è una vita che non porto l’orologio, soprattutto di notte. E invece ora il Polar Vantage M2 lo tengo al polso anche di notte.
Diciamo subito una cosa: il nuovo multisport watch di Polar non è il top di gamma, quello è il Vantage V2, uscito a gennaio dell’anno scorso e con funzioni ben più sofisticate per atleti di alto livello. Ma se sei uno sport enthusiast, o per dirla in modo più nostrano un amatore molto appassionato di sport e che ama tenersi in forma e avere coscienza di quello che fa, il nuovo Polar Vantage M2 basta e avanza. Nel senso che ha tante e tali funzioni specifiche che anche chi è molto esigente non troverà da ridire. Ma andiamo per ordine.

Intanto il design. Anche rispetto al Vantage V2 è stato ulteriormente ridotto all’essenziale: 45 grammi di peso, 12 mm di spessore, 46 mm di diametro, struttura in fibra di vetro e polimeri e lunetta in acciaio. Qualcosa di più vicino all’Ignite per capirci. Il display è a colori (ma non touch) e si possono personalizzare le watchfaces (cioè come è mostrata l’ora, se analogica o digitale, e quali informazioni avere sempre sott’occhio). Insomma, prendi un prodotto che puoi adattare alle tue esigenze (banalmente anche quella di avere numeri grandi e facilmente leggibili).
Poi ha anche le notifiche smart, che io ho disattivato subito. Davvero non riesco a capire come si possa vivere con l’orologio al polso che vibra ogni volta che arriva una mail, un messaggio WhatsApp o una notifica social. Né quando lavoro né tantomeno quando faccio sport. Perché considero il tempo che dedico allo sport tempo prezioso per me, non per controllare le notifiche. Ma comunque se stai cercando un orologio multisport anche smart, il Polar Vantage M2 è anche questo.
Più interessante la possibilità di comandare la musica direttamente dall’orologio. Ora, non c’è musica “dentro” all’orologio, ma se ti porti dietro lo smartphone e usi le principali App di streaming musicale, le puoi comandare direttamente dall’orologio. Io raramente quando corro ascolto la musica, e molto raramente porto con me lo smartphone, ma quando faccio home training e preferisco isolarmi dalle voci dei vicini invece sì, e la funzione è oggettivamente comoda.

Però di orologi leggeri e sottili, con funzioni smart e controllo della musica ce ne sono in giro una valanga. Quello che distingue davvero il Polar Vantage M2 sono le funzioni finalizzate allo sport. E questo è un piatto ricchissimo.
Intanto: funzioni dedicate allo sport e non solo al running (e comunque ci sono il Running Program con piani di allenamento adattivi se ti sei fissato dei tempi o delle distanze, il Race Pace se ti devi allenare a specifiche andature e anche il Running Index con tante informazioni utili sulla qualità della tua corsa). Perché il Vantage M2 è un orologio multisport. Il che non significa banalmente che ha tanti profili sport con cui monitorare allenamenti e gare (sì, comunque li ha) ma sono i software di analisi e feedback che rappresentano il suo vantaggio e il nostro di sportivi sempre più consapevoli. E non solo per gli sport di endurance ma anche per tutto ciò che è fitness funzionale, indoor e outdoor. Perché volenti o nolenti (nel senso obbligati dalle restrizioni e dai lockdown) ci siamo tutti messi a fare in qualche modo functional training, dal pilates allo yoga, dal TRX al corpo libero. Con una premessa: tutte le funzioni di analisi e feedback dipendono dai dati personali che si inseriscono nella App (età, altezza, peso, etc) e poi sono adattivi, nel senso che tengono conto dello stato di forma, dei miglioramenti e peggioramenti del caso, e così via.

Il Training Load Pro analizza il carico di allenamento – cardiaco, muscolare e percepito – e sostanzialmente ti dice, per ogni sessione e nel medio e lungo periodo se ti stai allenando troppo, con il rischio di infortunarti. A questo si aggiunge FitSpark, che è il riassunto settimanale con lo storico degli allenamenti, livello di preparazione e recupero psicofisico per quanto riguarda resistenza, forza muscolare e mobilità. Le funzioni Sleep Plus Stages e Nightly Recharge analizzano il sonno e il riposo, non solo sulla quantità ma anche sulla qualità, e danno un feedback sul livello di recupero e quindi su cosa e quanto ragionevolmente possiamo fare (banalmente anche nulla e riposare ancora, se è un periodo molto stressante). A proposito di stress (che in tempi di lockdown, zone rosse e figli in DAD ha portato la produzione di cortisolo al massimo): c’è una simpatica e utile funzione chiamata Serene che propone esercizi di respirazione profonda. All’inizio ho pensato che fosse uno di quegli ammennicoli che ti aggiungono a buon peso per sorprenderti, e invece quando arrivi a sera, spegni il computer, i figli smettono di urlare per casa e tu hai solo voglia di rallentare e prepararti al riposo quei 10′ di respirazione ti svoltano la giornata.

E ora veniamo all’allenamento vero e proprio. Intanto il GPS: ha il sistema GPS, che è USA, ma ha anche il Galileo, che è quello sviluppato in Europa, il Glonass, che è quello russo, e pure il QZSS, che è quello Giapponese. Insomma puoi andare dove vuoi e la precisione è massima (può agganciare fino a 8 satelliti, e il segnale di ricezione diventa verde solo sopra i 3). Con i satelliti hai anche l’altimetria, che è quindi indotta e non misurata da un vero altimetro. Attenzione però: il satellite è solo in tracciamento e non in navigazione, quindi non lo puoi usare per caricare mappe o farti guidare lungo percorsi prestabiliti (questa funzione ce l’hanno il Vantage V e il Grit X, che è il modello di Polar per l’outdoor).
Poi ovviamente c’è la rilevazione della frequenza cardiaca, e questa cosa l’ha inventata Polar ed è tuttora all’avanguardia. La frequenza cardiaca è rilevata tramite l’accelerometro, 4 bioimpedenziometri e 9 sensori a LED (4 verdi e 5 rossi, che significa che la luce va a diverse profondità della pelle). A detta dei tecnici di Polar come accuratezza siamo infinitesimamente vicini a quella delle fasce cardio (con cui comunque il Vantage M è compatibile).
A fine allenamento puoi analizzare anche le fonti di energia, cioè da dove – glucidi o lipidi – il tuo corpo ha attinto energia durante lo sforzo in rapporto all’intensità e alla durata. Anche questo dipende dai dati personali e anche questo è adattivo. Ma se vuoi di più c’è anche la funzione Fuel Wise che durante la prestazione ti avvisa se e quando hai bisogno di integrazione o idratazione. Se corri 1 ora o fai 40′ di HIIT forse non ti serve perché ti basta bere dell’acqua, ma se stai in giro 3 ore in bicicletta invece comincia a essere davvero utile. La funzione la puoi lasciare in automatico oppure preimpostare gli intervalli di idratazione e supplementazione anche in base alla quantità di integratori che prendi.
Sempre a proposito di allenamento: il Polar Vantage M2 è compatibile con i sensori per il ciclismo (cadenza, potenza, velocità) tramite connessione Bluetooth, che ormai è lo standard, e ha le metriche per il nuoto indoor o comunque in piscina (numero bracciate, vasche, etc). No, non ha metriche per il nuoto in acque libere, e quindi non ha funzioni specifiche per il triathlon (per quello c’è il Vantage V) anche se è impermeabile fino a 30 metri.
Last but not least c’è anche il Fitness Test, da fare a riposo, preferibilmente al mattino appena svegli, che dà una stima della Vo2Max, cioè della massima potenza aerobica equivalente alla massima quantità di ossigeno che può essere utilizzata nell’unità di tempo da un individuo, che è sempre un ottimo parametro da tener presente circa il proprio stato di forma (ma anche da sapere quando si comincia da zero un programma di remise en forme).

La batteria dura davvero 30 ore in modalità full? Considerando che ho disattivato subito le notifiche ma ho mantenuto GPS e cardiofrequenzimetro sempre in modalità full sì e anche di più, e volendo c’è anche la funzione Power Safe per risparmiare energia. Perché in effetti la cosa più noiosa di questi gingilli è doverli ricaricare ogni santo giorno.
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