Scarponi da scialpinismo: guida alla scelta

Scarpon da scialpinismo guida alla scelta

Gli scarponi da scalpinismo sono diversi da quelli per lo sci da discesa. Il motivo è essenzialmente riguardante la fase di salita, che avviene con la sola forza delle proprie gambe, grazie all’uso delle pelli fissate sotto gli sci, e tramite attacchi a tallone libero che consentono qualcosa di molto vicino alla camminata. Il che è esattamente il contrario degli scarponi da sci alpino, che sono invece orientati al bloccaggio del piede tramite la loro rigidità. In modalità camminata invece gli scarponi da scialpinismo consentono il libero movimento del gambetto, per assecondare un po’ la flessione della caviglia e la conseguente spinta in salita, e per questo sono generalmente molto flessibili. O comunque talmente flessibili che il flex, una delle caratteristiche principali degli scarponi da sci alpino, non è nemmeno preso in considerazione.
È proprio la possibilità di passare dalla modalità camminata in salita a quella di bloccaggio dell’inclinazione più avanzato che caratterizza gli scarponi da sci alpinismo rispetto a quelli da discesa. Ma non è certo l’unica differenza.
Un’altra differenza, sempre a favore della fase di camminata, è che gli scarponi da scialpinismo hanno sempre, ormai, la suola gommata: la gomma serve a rendere la fase di camminata sia più confortevole che anche più sicura e aderente sui diversi tipi di neve e ghiaccio o anche altro terreno che si potrebbero incontrare in fase di risalita.
L’ultima grande differenza degli scarponi da scialpinismo con quelli da discesa è nella scarpetta interna, che è rinforzata, estraibile e talvolta dotata di lacci, per favorire all’interno il bloccaggio del piede.

Dette delle differenze sostanziali tra uno scarpone da discesa e uno da scialpinismo, poi ci sono delle differenze anche tra questi ultimi. E queste dipendono dal mondo in cui si interpreta lo scialpinismo e quindi anche dal tipo di sci da scialpinismo che si usano. Per dirlo con i termini commerciali Race, Touring o Freeride. Ovvero tra chi punta soprattutto e rispettivamente sulla salita, sui bei giri panoramici piacevoli e confortevoli, o sulla discesa in neve fresca.
Gli scarponi da scialpinismo Race sono per chi ama le salite impegnative e/o veloci, quindi sono leggeri e flessibili, con ampia escursione di movimento tra scafo e gambetto per favorire la mobilità della gamba in fase di salita. Ovviamente da uno scarpone di questo tipo non bisogna pretendere grande capacità di condurre le curve in discesa.
Gli scarponi da scialpinismo Freeride sono invece più votati alla stabilità in discesa, per chi ama la neve fresca più che le faticose salite, e hanno quindi uno scafo meno elastico, sacrificando anche un po’ la leggerezza, per avere più supporto e rigidità.
Gli scarponi da scialpinismo Touring sono invece il punto di compromesso tra gli uni e gli altri, e sono pensati per chi ama i bei giri panoramici, con il giusto mix tra leggerezza e flessibilità per la salita e rigidità per la discesa e molta adattabilità sui diversi tipi di neve che si possono incontrare.

Qualunque sia il tipo di scarpone da scialpinismo che si preferisce è sempre buona norma e garanzia di sicurezza e funzionamento abbinare scarponi e attacchi della stessa marca, sia per quanto riguarda le situazioni di salita che nella necessità di sganciamento. Sganciamento che, è bene sottolinearlo, potrebbe essere compromesso anche utilizzando gli scarponi da scialpinismo con attacchi da discesa: se anche apparentemente sembrano essere compatibili, in realtà la punta verso l’alto dello scarpone da scialpinismo esercita una eccessiva pressione verso il basso dell’attacco sullo scarpone, e questo insieme alla suola gommata più aderente compromette gravemente lo sganciamento.

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