Torna il Vialatteatrail, la gara in notturna su neve di Sauze d’Oulx

Mancava da 2 anni, ma ora c’è la certezza: il 19 dicembre, alle 18:00, da Sauze d’Oulx (TO), riprende il via uno dei trail più particolari e amati delle Alpi, il Vialatteatrail.

Il Vialatteatrail è sì un trail, ma si corre in notturna, sulla neve delle piste da sci della Via Lattea, il più esteso comprensorio piemontese, senza l’ausilio delle racchette da neve ed equipaggiati solo con lampada frontale e – volendo – bastoncini.

Due i percorsi: quello della Vialattearun, 14km con 1000 metri di dislivello positivo, e quello del Vialatteatrail vero e proprio, 25km e 1700 metri di dislivello positivo.

La gara è organizzata da Nico Valsesia Mau Scilla e a Marco Abbà: le iscrizioni sono aperte fino al 12 dicembre 2015 (online qui), fino al 20 novembre c’è anche uno sconto (25 euro la Run, anziché 35, e 35 euro il Trail, anziché 45) e ci sono convenzioni con le strutture ricettive.

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Tra i grandi interpreti del Vialatteatrail c’è anche Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che ne ha scritto nel suo Corro perché mia mamma mi picchia nel capitolo “La rivincita dell’omino”:

Vialatteatrail: una gara molto amata da lupi, caribù, renne e puma delle nevi, ma corsa da uomini e donne. Un trail invernale notturno di 30 chilometri, nella neve, che arriva a 2700 metri di altitudine, con temperature che nelle edizione 2009 hanno toccato i -23 gradi con vento tagliente a 50 chilometri l’ora.
In questo ambiente, chiaramente ostile all’uomo, ove neanche i licheni sopravvivono, si è cimentato un normalissimo essere al quale solo la momentanea follia ha permesso di partecipare: il sottoscritto.
Già provato nel fisico e nella mente dall’edizione 2009, che lo ha visto ritirarsi tra atroci spasmi di freddo, questo omino ha voluto assurdamente riprovare quell’insensata esperienza l’anno dopo.
Partito da Sauze d’Oulx con dei compagni poco raccomandabili, Pietro Trabucchi e Franz Rossi, e istigato da uno degli organizzatori senza alcun senso della realtà, Nik Valsesia, l’omino ha percorso la salita al primo colle passando da 1400 metri a 2700 metri senza l’ausilio di bombole d’ossigeno e cani da slitta.
Incredibile, direte voi. Invece, questo nouvelle Duca d’Aosta, ce l’ha fatta; anche se nella sua mente serpeggiava un forte desiderio di stendersi sul suo divano e guardare una bella partita di calcio alla tv.

Da Corro perchè mia mamma mi picchia, di Giovanni Storti e Franz Rossi

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