Wild Hogs, come è dura la vita dopo aver raggiunto Capo Nord in scooter

 

Difficile prenderli sul serio, ma questi quattro uomini di mezza età panciuti e sedentari, partiti un po’ alla ‘spera-in-dio’, hanno stabilito un piccolo primato: sono stati i primi a raggiungere Capo Nord in scooter in inverno. Come vi abbiamo raccontato, sono partiti il 30 dicembre da Oslo e hanno raggiunto il paese più alto d’Europa il 5 gennaio, dopo aver affrontato il gelo e le tormente tormente scandinave. Non è stato facile in realtà, ma sembra ancora più difficile riprendere la vita normale di lavoro, scrivania, piccoli grandi problemi esistenziali. Ecco cosa ci raccontano Shampoo, il Panda e il Baldo dopo la loro loro impresa – occasione anche per vedere quanto sono cambiati rispetto alla partenza.

Come stai dopo il raid?
Shampoo: Benissimo. É stata una impresa un pò sedentaria, nel senso che di fatto siamo stati sempre seduti sul sedile di un mezzo meccanico che ci trasportava. Un pò anchilosante.
Panda: Bene…..sto tornando in perfetta forma.
Baldo: Giovane e pimpante al servizio del congedante.

Con il senno di poi, ha capito perché ti sei buttato in questa follia?
Shampoo: con il senno di prima e con quello di poi, qualsiasi avventura più o meno impegnativa a cui sono invitato a partecipare é assolutamente irresistibile.
Panda: per provare i miei limiti e vedere di fare un’esperienza che non capita tutti i giorni di compiere.
Baldo: Sono partito per sfuggire alla morsa del fisco. Avevo proprio voglia di cambiare aria.

(Credits:Audiolux)

Faresti un’altra impresa borderline come questa ?
Shampoo: Capo Nord in moto d’inverno é archiviata. Ma sì, farei un’altra cosa del genere: ho una lunga lista di imprese, dove prevalgono quelle a piedi o in in bicicletta.
Panda: Sì, ma in un paese caldo.
Baldo: lo rifarei al volo. In realtà ho in mente la traversata della Siberia in mongolfiera oppure l’Alaska a piedi con le ciaspole, e ovviamente con il mio cane Zito.

In qualche modo questo viaggio ti ha cambiato la vita? Hai imparato qualcosa?
Shampoo: Ho conosciuto un paese, la Norvegia d’inverno, che mi ha impressionato per l’incredibile quotidianità che viene vissuta dalla sua gente sempre al buio e sempre al gelo. Ma non ha cambiato niente della mia vita, se non dover pagare con fatiche ancor maggiori del viaggio i ritardi professionali accumulati per questa lunga vacanza. E devo ancora smontare l’albero di Natale.
Panda: La mia vita non è cambiata, però ho conosciuto usi e costumi di un popolo e visto paesaggi e animali incredibili.
Baldo: La mia vita purtroppo non è cambiata, il cannibalismo fiscale mi assilla come prima e lo stress aziendale pure. Di sicuro mi sono divertito ed ho rispolverato un po’ dello spirito parà (ho fatto il militare nella Folgore).

Descrivici le emozioni dell’arrivo a Capo Nord
Shampoo: Era l’obiettivo e, al suo approssimarsi, le motivazioni e le aspettative del viaggio trovano i riscontri; l’attesa finisce, la tensione si allenta, le preoccupazioni per ulteriori contrattempi e imprevisti svaniscono: missione compiuta!! Poi é solo emotività e l’irrazionale prevale. Le immagini del luogo si confondono con quelle esultanti dei compagni di avventura e occorrerà riguardare le registrazioni per recuperare un quadro d’insieme.
Baldo: È stato esaltante, anche perché dopo giorni e giorni di maratona al gelo e al buio finalmente si sono viste un po’ di luci!

(Credits:Audiolux)

 

Cosa ti passava per la testa durante il brindisi al cartello dell’arrivo?
Shampoo: Al fatto che probabilmente siamo stati primi al mondo a bere Prosecco italiano a Capo Nord. Roba da Guinness.
Panda: Finalmente ce l’abbiamo fatta anche se con qualche difficolta’ tecnica causata dai mezzi e dal troppo freddo
Baldo: Mi sono detto: va che casino stiamo facendo, tutti staranno pensando i soliti italiani. I norvegesi sembravano terrorizzati.

Video: l’arrivo a Capo Nord

Faceva davvero così freddo?
Shampoo: Sì, molto, abbiamo toccato i meno 30°C. Ma eravamo equipaggiati con la migliore tecnologia disponibile contro il freddo – anche se non ha funzionato come ci aspettavamo. Questo è’ un aspetto da rivedere alla prossima avventura.
Baldo: Mah, nemmeno poi così tanto… Un bel meno 50 non mi sarebbe dispiaciuto, purtroppo abbiamo superato di poco solo i meno 30.

Quanto a difficoltà, è stata una avventura più dura fisicamente o mentalmente?
Shampoo: Fisicamente, non tanto per la missione motociclistica in sé ma piuttosto per l’intensità di tutta l’impresa. Tappe molto lunghe, imprevisti tecnici, attività complementari e di servizio a tutta la carovana, rallentamenti generali per la stanchezza accumulata: tutto ciò hanno dato luogo a tempi sempre più serrati, a ritmi sonno-veglia difficilmente sostenibili e ad una alimentazione poco adeguata alle necessità. Questo ha creato anche malumori generalizzati, tipici di imprese che mettono sotto pressione i singoli.
Baldo: La vera difficoltà è stata che il mio cane non poteva salire in sella alla moto insieme a me.

Momenti belli e momenti brutti
Shampoo: Gli ultimi 13 km per arrivare a Capo Nord sono stati il massimo: le situazioni, il paesaggio, la carica positiva che si era creata con i compagni.
Il più brutto é stato dopo i primi giorni di avvicinamento, quando il furgone adibito al trasporto di tutto il materiale tecnico non partiva più: ho temuto che il viaggio finisse lì. Risolto il problema, è stata tutta una discesa.
Panda: il momento più bello: l’attraversamento delle renne al circolo polare artico

Eccolo:

Baldo: I momenti più belli sono stati quelli di difficoltà, quando ad esempio abbiamo avuto avaria ai mezzi o quando abbiamo varcato il confine del Circolo Polare Artico sotto una bufera che non ci faceva stare in piedi. Un bellissimo momento è stato ovviamente la visione imprevista dell’aurora boreale. I momenti brutti sono stati i continui divieti dei norvegesi: ci hanno vietato di bere vino a tavola e di fare i fuochi di artificio. Alla fine si sta meglio in Italia!

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