Lago Lagazzuolo, dove l’autunno si specchia nell’acqua e sembra non finire mai

Un lago turchese sopra San Giuseppe che in autunno si accende di larici dorati e silenzio alpino.

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Il Lago Lagazzuolo è uno dei gioielli della Valmalenco, in Valtellina, incastonato in una conca a circa 1.940 metri di quota sopra la frazione di San Giuseppe, nel comune di Chiesa in Valmalenco.

È un laghetto alpino raccolto, circondato da conifere e pareti rocciose, con un’acqua di un turchese intenso che, nelle giornate limpide, riflette il cielo e i larici come uno specchio perfetto.

Il Lago Lagazzuolo in autunno

In estate il Lagazzuolo colpisce per il colore turchese dell’acqua, ma è in autunno che dà il meglio, anche se l’escursione è impegnativa. I larici che rivestono il versante cambiano gradualmente tonalità, passando dal verde al giallo intenso e poi all’arancio, mentre l’aria si fa più secca e trasparente.

Nelle giornate serene il lago diventa una tavolozza perfetta: acqua ferma, riflessi dorati, pareti rocciose sullo sfondo e il silenzio tipico dei posti un po’ fuori mano. 
La quota relativamente contenuta permette di salire ancora fino a novembre, finché il sentiero rimane libero da neve. Le temperature fresche rendono più tollerabile la pendenza, il bosco è tranquillo e l’affollamento è molto inferiore rispetto ai mesi centrali dell’estate.
È una di quelle escursioni brevi ma intense, in cui l’arrivo alla riva del lago ripaga davvero la fatica della salita.

Come arrivare al punto di partenza

Per raggiungere il punto di partenza si segue la SP15 della Valmalenco da Sondrio fino a Chiesa in Valmalenco, quindi si prosegue in auto verso Primolo e San Giuseppe. Poco oltre le case di San Giuseppe si trovano alcuni parcheggi lungo la strada, in prossimità dell’imbocco del sentiero 321, indicato da cartelli escursionistici.

Il sentiero per il Lago Lagazzuolo

Dal parcheggio si imbocca il sentiero n. 321. Un breve tratto in discesa porta subito alla passerella in legno sul torrente Mallero, dove l’acqua scava pozze profonde e limpide. Attraversato il ponte, comincia la salita vera: una sequenza di tornanti ripidi nel bosco, con un dislivello di circa 590 metri concentrato in poco più di 2,5 km.

La pendenza è costante e decisa, ma il sentiero è sempre evidente e ben segnato. Si sale quasi sempre all’ombra delle conifere, su terreno spesso umido, tra gradoni di pietra e tratti di terra battuta. Dopo circa un’ora e mezza si raggiunge l’Alpe Lagazzuolo, con il bivacco degli Alpini poco sopra i 1.900 metri: qui il paesaggio si apre, il bosco si dirada e in pochi minuti si arriva alle sponde del lago.

Varianti e prolungamenti del percorso

Chi vuole limitarsi all’andata e ritorno può scendere sullo stesso sentiero, per un’escursione di circa 2 ore complessive di cammino effettivo (più le soste), su 5 km totali e 600 metri di dislivello. 
Per chi è più allenato, esistono varianti ad anello che collegano il Lago Lagazzuolo all’Alpe Zocca, a Chiareggio o alla Bocchel del Cane, trasformando la gita in un trekking più lungo e articolato, con panorami ancora più ampi sulle cime della Valmalenco. Si tratta però di percorsi più impegnativi, da intraprendere solo con buona preparazione e condizioni meteo stabili.

Consigli pratici per l’escursione

Il sentiero per il Lago Lagazzuolo è relativamente corto ma ripido: è classificato di difficoltà media, adatto a chi è abituato a camminare in montagna e a gestire salite sostenute. Servono scarponcini con buona suola, bastoncini telescopici utili sia in salita che in discesa, e abbigliamento a strati, perché il bosco può essere fresco e umido, soprattutto al mattino.

Non ci sono rifugi gestiti direttamente sul lago, per cui conviene portare acqua e qualcosa da mangiare. In autunno, con giornate più corte, è importante partire a un orario che permetta di rientrare con calma prima del tramonto.
Il Lago Lagazzuolo è una meta perfetta per chi cerca un’escursione non lunghissima, ma con un forte impatto paesaggistico: un piccolo balcone affacciato su uno degli angoli più spettacolari della Valmalenco, che in autunno si colora come pochi altri posti in Lombardia.

 

Foto Valtellina

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