Autunno sul Gargano è sinonimo di respirare un’aria diversa, più fresca e fragrante, dove i colori caldi della stagione si mescolano al blu profondo del mare Adriatico. Il promontorio si trasforma in un luogo sospeso tra cielo e terra, in cui le colline coperte di uliveti e agrumeti, le foreste secolari e i borghi arroccati narrano storie antiche.
Lontano dalla frenesia estiva, il paesaggio assume ritmi lenti e perfetti per passeggiare, osservare e assaporare. Le strade dei borghi, le spiagge deserte e i sentieri nella Foresta Umbra diventano tappe di un viaggio in cui ogni dettaglio, dalla luce sulle case bianche, al profumo dell’olio appena spremuto, parla della vita autentica del Gargano. Ecco cosa fare e vedere.
Foresta Umbra, un mare di alberi colorati
Quando si parla del Gargano, lo Sperone d’Italia, molti pensano subito al mare, alle spiagge e ai borghi bianchi. In autunno, però, il cuore del promontorio si mostra in un’altra veste, più segreta e intensa. La Foresta Umbra si estende per oltre diecimila ettari di faggete secolari, querce, aceri e lecci, con chiome che si tingono di rosso, arancio e giallo.
Camminando lungo i sentieri si incontrano daini, caprioli e, a volte, mufloni, mentre tra le foglie cadute spuntano funghi di ogni tipo, dai porcini ai più rari. La luce che filtra tra le fronde crea un’atmosfera particolare, dove ogni passo si accompagna al fruscio degli alberi e al profumo umido della terra. Sentieri come quello del Laghetto d’Umbra fanno posare lo sguardo su panorami incredibili, con specchi d’acqua che riflettono il cielo e le montagne circostanti.
Vieste, il borgo che respira il mare
Sul limite orientale del Gargano, Vieste prende vita su uno sperone roccioso affacciato sull’Adriatico. In questo periodo la folla estiva si è diradata, al punto che le strade del centro storico si rivelano un dedalo silenzioso di vicoli stretti, piazzette e balconi bianchi.
Dalla Punta di San Francesco, una piccola penisola sulla quale si arrampica il borgo medievale, si può osservare il mare limpido e i faraglioni che emergono dalle acque. La Cattedrale e il Castello Svevo offrono viste emozionanti sulle spiagge dorate, mentre la Scalinata degli Innamorati (con impressa una canzone di Max Gazzè) racconta leggende locali di amori immortali.
Peschici e i trabucchi: memoria e silenzio
Procedendo lungo la costa, Peschici appare arroccata su un’alta rupe. Il borgo antico custodisce vicoli, edifici storici e botteghe artigiane. Le terrazze del Castello Normanno mettono a disposizione panorami su un mare che in autunno sembrano più intensi e profondi.
Sotto, lungo la baia, alcuni trabucchi resistono ancora. Sono macchine da pesca antiche, costruite con lunghi bracci in legno e reti sospese. Alcuni di essi sono stati trasformati in ristoranti in cui, all’ora del tramonto, il pesce appena pescato diventa protagonista di mangiate che sanno di tradizione.
Vico del Gargano: storia tra colline e agrumi
Vico del Gargano si distingue dai borghi costieri per il suo carattere montano. L’abitato si arrampica a circa seicento metri di altitudine tra colline, uliveti e limonaie. Le viuzze strette e i palazzi in pietra si intrecciano con chiese antiche e piazze silenziose. Il Trappeto Maratea mostra il funzionamento dei frantoi storici in cui un tempo si spremevano le olive per ricavarne l’olio, ancora oggi considerato un tesoro gastronomico locale.
Castelli, musei e vicoli come il Vicolo del Bacio (sì, è talmente stretto che le labbra possono sfiorarsi) sono testimoni di secoli di storia tra architettura e vita quotidiana.
Monte Sant’Angelo, tra fede e leggende
In posizione dominante sul promontorio, Monte Sant’Angelo affaccia sul Golfo di Manfredonia e custodisce il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO. L’autunno conferisce al borgo un fascino particolare: le pietre del santuario sembrano più calde e il silenzio amplifica il senso di spiritualità del luogo.
La scalinata angioina, le lapidi e gli archi romanici narrano secoli di pellegrinaggi, mentre le leggende legate a San Michele si intrecciano con miti antichi di eroi e divinità.
Mare e spiagge: silenzio e luce autunnale
L’autunno trasforma le spiagge più famose. La sabbia dorata della Spiaggia del Pizzomunno o della Baia di Scialmarino appare deserta, interrotta solo dal rumore delle onde. Le calette più nascoste donano tranquillità e la possibilità di osservare i faraglioni e i riflessi del sole sull’acqua cristallina senza fretta.
È il momento giusto per camminare lungo la battigia, esplorare grotte marine accessibili solo via mare e, per chi lo desidera, fare un ultimo bagno prima dell’inverno (qualora il meteo giornaliero lo consenta).
Raccolta delle olive e sapori autentici
Questa è anche la stagione della raccolta delle olive, frutti da trasformare in olio extravergine. In alcune aziende è possibile assistere alla spremitura e assaggiare l’olio nuovo, dai profumi intensi e dal sapore leggermente mandorlato.
Nei borghi, panifici e osterie si possono gustare piatti tradizionali, dal pane di Monte Sant’Angelo alle focacce ripiene, fino ai caciocavalli podolici stagionati.
Foto Canva
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