All’imbocco della Val Maira, tra le pendici del Monte San Bernardo, si erge un paesaggio che sembra sospeso tra mito e geologia: centinaia di colonne di terra sormontate da massi erratici si innalzano dal terreno come un esercito di funghi giganti, immobili da millenni. La luce filtra tra gli alberi e gioca con le forme bizzarre dei Ciciu, mentre un vento leggero accompagna il rumore sommesso della valle, trasformando ogni passo in un piccolo mistero.
Questo spettacolo naturale, custodito dalla Riserva Naturale dei Ciciu del Villar, racconta una storia che intreccia erosione, leggende e vita selvaggia.
Storia e formazione geologica
I Ciciu si sono formati alla fine dell’ultima era glaciale, quando lo scioglimento dei ghiacciai scatenò le piene del torrente Faussimagna. L’acqua trascinò detriti e massi lungo le pendici del Monte San Bernardo, formando coni alluvionali di terreno rossiccio, ricco di ossidi di ferro. Con il passare del tempo, frane, terremoti e l’azione lenta ma incessante della pioggia e dei rigagnoli hanno modellato le colonne: i massi di gneiss, pesanti e resistenti, rimasero sospesi sopra i gambi di terra e pietrisco, proteggendo i sottostanti dall’erosione e dando vita alla tipica forma a fungo.
La Riserva custodisce almeno due generazioni di Ciciu, con altezze che variano dal mezzo metro fino ai 10 metri delle più imponenti. Alcuni gambe di terra raggiungono i 7 metri di diametro, mentre i cappelli di gneiss possono superare gli 8. La formazione resta un fenomeno attivo: col tempo alcune colonne crollano, altre nascono, in un lento equilibrio tra gravità e acqua.
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Leggende
Il mistero dei Ciciu è amplificato dalle storie tramandate nei secoli. La più famosa riguarda San Costanzo, legionario della Legione Tebea, martirizzato nel IV secolo. In fuga dai soldati romani, giunto a Costa Pragamonti, si voltò verso i nemici e li maledisse: 100 di loro furono trasformati in pietra, e da allora nel bosco di Villar sorgono i Ciciu.
Un’altra leggenda narra di un giovane Costanzo che costruiva una chiesa aiutato dalla magia, e che trasformò in pietra gli invidiosi che cercavano di ostacolarlo. In ogni racconto, le colonne diventano testimoni di eventi soprannaturali, custodi di memorie antiche e di miracoli nascosti tra gli alberi.
Altre storie popolari parlano di masche, streghe notturne che, interrotte nei loro riti, sarebbero state pietrificate, aggiungendo un velo di mistero e magia alla geologia già spettacolare del luogo.
Escursioni e visita
La Riserva si estende su 64 ettari e tra i 670 e i 1350 metri di altitudine, con boschi di querce, castagni e conifere che proteggono i Ciciu e ospitano una fauna sorprendentemente ricca: picchi, cince, rapaci come poiane e falchi pellegrini, ghiri, scoiattoli, caprioli e volpi. I sentieri sono diversi ma uno più bello dell’altro.
Ciciuvagando – percorso turistico e didattico
Questo percorso si snoda per circa 45 minuti tra i Ciciu, come un museo all’aperto. Pannelli informativi accompagnano la camminata, illustrando la formazione dei funghi di pietra, le leggende legate a San Costanzo e le caratteristiche della flora locale. Il sentiero è adatto a tutti e aiuta ad ammirare i dettagli dei cappelli di gneiss e dei gambi di terra, con la loro colorazione rossastra e le trame minerali che sono testimoni di millenni di erosione.
Canyon di Rio Bello – il Sentiero delle Favole
Ideato per famiglie e per chi ama un’escursione breve ma ricca di sorprese, questo tragitto dura circa 30 minuti. Lungo il camminamento, animali scolpiti nel legno introducono ai mestieri locali e alla vita nella valle, rendendo la passeggiata un piccolo racconto interattivo. Non mancano ponti, ruscelli e radure che fanno posare lo sguardo sui Ciciu da diverse prospettive.
Percorso escursionistico fino al Colle Liretta
Qui siamo di fronte a un itinerario più impegnativo, che si dirama dal sentiero turistico e si estende per circa 2 ore lungo la Costa Pragamonti. Si attraversano boschi misti, prati e affioramenti rocciosi, con viste panoramiche sulla valle e sui massicci circostanti. Il percorso richiede un buon passo, ma regala la sensazione di camminare in un paesaggio che cambia ad ogni curva.
Attività e percorsi aggiuntivi
Lungo i tragitti, la riserva ospita anche un percorso ginnico con 16 stazioni di attrezzi in legno, lungo un vallone di circa 500 metri. La zona a margine della riserva è frequentata dagli appassionati di bouldering, ma è assolutamente vietato arrampicarsi sui Ciciu per non danneggiare le delicate colonne di terra.
By Castrocane – Own work, CC BY-SA 3.0, Via Wikimedia
Come arrivare
La Riserva dei Ciciu del Villar si trova nel comune di Villar San Costanzo, in località Costa Pragamonti, tra Busca e Dronero in provincia di Cuneo. È raggiungibile in auto tramite la SP24 da Dronero direzione frazione La Morra/Busca. Parcheggi e punti di accesso sono disponibili vicino al centro visite, da cui partono tutti i percorsi principali.
Foto di Copertina Canva
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