Ci sono strade che d’estate sono già bellissime, ma d’inverno diventano un’altra cosa: più silenziose, più luminose, più essenziali. La neve trasforma curve e vallate, ammorbidisce i profili, fa brillare le cime e regala quella luce bassa e diffusa che solo la stagione fredda sa creare.
Guidare o semplicemente percorrere queste strade non è turismo automobilistico: è un modo per entrare nei paesaggi più iconici delle montagne italiane, spesso nel momento in cui danno il meglio di sé.
Ecco 7 strade panoramiche che vale davvero la pena vedere d’inverno.
Passo Giau – Dolomiti Ampezzane
Una delle strade più scenografiche d’Italia.
D’inverno i tornanti si muovono tra pareti di neve compatta, mentre Nuvolau, Averau e Lastoi de Formin sembrano emergere come sculture.
La luce dell’alba e del tramonto qui è impareggiabile: rosa, blu freddo, ombre lunghe. È un luogo che d’inverno mostra il volto più puro delle Dolomiti.
Perché andarci in inverno
Perché il paesaggio diventa grafico, quasi minimalista. E perché c’è un silenzio che in estate non esiste.
Val Fiscalina – Alto Adige
Più che una strada, un corridoio naturale verso uno dei luoghi più iconici delle Dolomiti di Sesto.
D’inverno è spesso coperta da un manto uniforme: la valle diventa un tubo di luce fredda che porta ai piedi delle Tre Cime sul loro versante orientale.
Perché andarci in inverno
La neve rimane a lungo grazie alle pareti che la proteggono. Risultato: una valle che sembra Scandinavia, a due ore da Bolzano.
Strada per il Rifugio Auronzo – Tre Cime di Lavaredo
Il tratto che sale da Misurina verso le Tre Cime è un classico.
In estate è affollato, in inverno molto meno: la strada innevata, i pini carichi di neve e le pareti verticali creano un’atmosfera quasi mistica.
Perché andarci in inverno
Perché le Tre Cime in inverno non hanno il caos estivo e il paesaggio è pulito, silenzioso, quasi sacro.
Alpe di Siusi – Castelrotto
La strada che porta alla cabinovia e ai punti panoramici dell’altopiano offre una delle viste più ampie delle Dolomiti.
D’inverno tutto si apre: il Sassolungo domina il panorama e le praterie diventano distese bianche che brillano come vetro.
Perché andarci in inverno
Per la luce. L’Alpe di Siusi d’inverno ha una luminosità che sembra fatta apposta per essere fotografata.
Campo Imperatore – Gran Sasso
L’altopiano più celebre dell’Appennino è un “Tibet italiano”.
La strada che sale da Assergi d’inverno attraversa deserti bianchi, curve lente e panorami aperti che non assomigliano a niente di italiano.
Perché andarci in inverno
Per il colpo d’occhio unico: neve, vento e altopiano producono atmosfere artiche a due ore da Roma.
Passo Sella – Val Gardena / Val di Fassa
Una delle strade più iconiche del Sellaronda.
D’inverno i tornanti tra il Sassolungo e il Sella diventano un corridoio tra guglie innevate e pareti rosa che si accendono al tramonto.
Perché andarci in inverno
È uno dei posti dove il fenomeno dell’“enrosadira” è più intenso. Una vista che vale il viaggio.
Panoramica delle Pale di San Martino – Passo Rolle
La strada che porta al Rolle regala uno dei paesaggi più sorprendenti delle Dolomiti.
D’inverno le Pale diventano un muro rosa e grigio coperto di neve, mentre le radure assumono un aspetto quasi canadese.
Perché andarci in inverno
Perché la neve pulisce tutto e fa emergere la verticalità delle Pale come un fondale teatrale.
Perché queste strade sono più belle proprio d’inverno
Per tre motivi chiave:
La luce: bassa, obliqua, perfetta per fotografare. Ogni vetta disegna un’ombra diversa.
Il silenzio: la neve assorbe i rumori, le auto sono poche, e sembra di attraversare paesaggi intatti.
La forma del paesaggio: la neve semplifica: linee più nette, curve pulite, contrasti fortissimi tra roccia e bianco.
Sono luoghi che d’inverno mostrano il loro volto più autentico.
E soprattutto: sono più belli perché sono meno affollati, più veri, più essenziali.
Foto Canva, Auronzo
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