C’è un castello che sembra progettato per sfidare la gravità. Fin qui, tutto bene. Nel senso che in giro per il mondo ci sono diverse attrazioni create in punti particolari, come fortezze aggrappate a picchi vertiginosi o manieri incastrati tra le rocce. Ma il Castello di Chenonceau fa un passo ulteriore: non si limita a sfidare l’altezza, decide di competere con l’acqua.
Invece di guardare il fiume Cher dalla riva, Chenonceau ci cammina sopra. Le sue arcate monumentali fungono da gambe di pietra di un ponte abitato che unisce le due sponde, trasformando un’impossibilità architettonica in una delle residenze più eleganti del Rinascimento francese. Se in estate è un trionfo di riflessi e giardini in fiore, è con il gelo invernale che avviene la magia “vera”.
Un capolavoro sospeso: l’architettura che “cammina” sul fiume”
Come si è potuto intuire da queste prime righe, la particolarità di Chenonceau risiede nella sua struttura unica (sì, non ha eguali in Europa). La sua galleria a due piani voluta da Caterina de’ Medici, infatti, poggia su cinque arcate che attraversano interamente il fiume Cher. Ciò significa che il ponte stesso è una residenza di 60 metri di lunghezza.
Camminare oggi sulla pavimentazione a scacchi della galleria mentre fuori il fiume scorre impetuoso è emozionante: il freddo del fiume pare risalire dalle pietre, contrastato dai camini monumentali che, seppur spenti o puramente decorativi in molti settori, ricordano la funzione vitale di questa struttura come “ponte-fortezza” e luogo di festa.
E poi c’è l’atmosfera invernale, ovvero quel periodo dell’anno in cui il cielo è plumbeo e (con un po’ di fortuna) la neve imbianca le torrette a punta. Per ultimo, ma di certo non per importanza, l’architettura di Chenonceau è un inno alla grazia femminile, tanto da essere soprannominato “Château des Dames” (Castello delle Dame): è stato costruito, protetto e restaurato da donne straordinarie come Diana di Poitiers e Caterina de’ Medici.
Outdoor invernale: i giardini e il Parco dei Cervi
A differenza di altri castelli in giro per l’Europa, Chenonceau è aperto tutto l’anno (inverno compreso), anche se gli orari cambiano a seconda della stagione. Quando è freddo, oltre a poter scoprire le sue eleganti sale riscaldate da maestosi camini rinascimentali, è possibile fare anche esperienze all’aria aperta che rimangono impresse nel cuore e nella mente:
- I Giardini speculari: i due giardini principali, quello di Diana di Poitiers e quello di Caterina de’ Medici, mantengono la loro geometria perfetta anche sotto la brina. Camminare lungo i vialetti gelati con vista sulle arcate del castello consente di apprezzare il rigore formale della progettazione rinascimentale.
- Il Labirinto di Tasso: un labirinto di 2.000 piante di tasso, voluto da Caterina de’ Medici, che con il freddo (e privo della confusione estiva) diventa un luogo di silenzio assoluto e fascino misterioso.
- La Grande Promenade: il parco circostante si estende per oltre 70 ettari. Le passeggiate lungo le sponde del fiume Cher regalano scorci fotografici unici e lontano dalla folla, dove il castello appare all’improvviso tra i rami spogli dei platani secolari.
Meraviglie stagionali, però, si possono trovare anche tra le sue mura perché in questa stagione il castello espone un vero e proprio laboratorio floreale. Questo, infatti, è l’unico maniero in Francia ad avere un team di fioristi residenti che, per tutto il periodo invernale, decorano ogni sala con composizioni monumentali.
Come arrivare e info utili
Arrivare al Castello di Chenonceau è molto semplice perché si trova a circa 2 ore da Parigi. Basta salire a bordo di un treno TGV fino a Tours e poi di un regionale che ferma proprio davanti all’ingresso. Il momento migliore in inverno è al mattino, ovvero quando la luce filtra dalle ampie vetrate della galleria che si affaccia sul fiume.
Foto Canva
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