È il momento per navigare tra i fiori di loto sul Mincio: emozionante, struggente

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Tra metà giugno e agosto il fiume Mincio si trasforma in una distesa verde e rosa che lascia senza fiato. Lì dove l’acqua scorre lenta tra Curtatone e Mantova, sbocciano i fiori di loto: migliaia di petali rosa shocking che si aprono al sole, galleggiando su foglie giganti.
È uno spettacolo ipnotico, che ricorda le immagini dei fiumi asiatici e che ogni anno attira sempre più visitatori.
Navighi sopra una distesa di fiori sentendoti come in Indocina.
Vale la pena andarci, ma consapevoli che dietro questa bellezza tropicale c’è una storia bizzarre e una serie di problemi ambientali da non sottovalutare.
C’è anche il nostro podcast che ne parla!

 Una fioritura esotica nel cuore della Pianura Padana

Navigare lungo i canali tra Grazie di Curtatone e il Lago Superiore di Mantova è davvero come fare un viaggio improvviso in Indocina, senza allontanarsi dalla Lombardia. Le barche turistiche si muovono lentamente tra le piante, attraversando veri e propri corridoi fioriti. Al tramonto, la luce violacea del cielo si riflette sui fiori, mentre senti il profumo forte del loto che riempie l’aria e vedi il profilo di Mantova sullo sfondo. Un’esperienza mistica, ma se ci pensi, diventa surreale.navigazione-mincio

Perché sul Mincio ci sono i fiori di loto

Tutto inizia nel 1921, quando la botanica Anna Maria Pellegreffi decide di piantare il loto asiatico (Nelumbo nucifera) nel Lago Superiore di Mantova per ottenere una farina da usare a fini alimentari (siamo fr ale due guerre mondiali, l’Italia soffre la fame).
L’esperimento viene abbandonato ma i rizomi sopravvivono. sono indubbiamente belli da vedere e i locali iniziano a diffonderli nei canali. Torneranno buoni negli anni ’90, dopo la fine dell’economia legata alla cannuccia di palude: il loto diventa l’attrazione turistica per i locali e le Valli del Mincio cominciano a farsi conoscere.

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Il nostro viaggio-reportage per raccontare il Mincio e le sue contraddizioni:

Un fiore bellissimo ma invasivo

Dietro la poesia, però, si nasconde un problema ecologico crescente. Il loto è una specie invasiva, soffoca le piante autoctone, riduce la biodiversità, impedisce la fotosintesi e altera l’equilibrio del fiume.
In più, ogni anno, a fine fioritura, tonnellate di foglie e steli marciscono sul fondale, innalzandolo e creando nuove isole di vegetazione. La manutenzione non è quella che servirebbe, lamentano i Barcaioli del Mincio, che portano i turisti sbalorditi su e giù per i canali.
Ormai in alcune zone il fondo del fiume si è alzato di diversi metri, e la fauna originaria – rane, ninfee, uccelli migratori – è in drastico calo.
L’acqua che arriva dal lago di Garda, viene dirottata sempre di meno verso il Mincio, per favorire i siti di agricoltura intensiva che alimentano l’industria locale.mincio-estate

Tutto questo, combinato con gli effetti del cambiamento climatico che stanno trasformando la pianura padana in un’area quasi tropicale, porta qui specie alloctone, come il pesce siluro, un mito per i pescatori dell’est Europa che hanno eletto il Mincio a santuario di pesca.
Ma sta proliferando anche una amazzonica come la Ludvigia grandiflora. E perfino un gruppo di bellissimi ibis egiziani, volati qui in fuga da uno zoo e mai più allontanatisi.
Si potrebbe ancora intervenire prima che sia troppo tardi con politiche più attente alla tutela  dell’ambiente, pur senza cancellare lo spettacolo dei fiori di loto. Ma il tempo è poco: secondo uno studio del Laboratorio di Ecologia Acquatica dell’Università di Parma, fra una decina d’anni, il fondale potrebbe ridursi a soli 50 cm. E addio anche alle gite in barca.

 

Da dove partire per vedere il loto (finché si può)

La zona migliore per osservare la fioritura è quella attorno a Grazie di Curtatone, considerato uno dei Borghi più belli d’Italia: ha una bella piazza e un santuario a dir poco curioso, con coccodrilli appesi e scene horror alle pareti: merita una visita.mincio-barche
Da qui partono le barche turistiche dei Barcaioli del Mincio, esperte guide locali che raccontano la storia, la leggenda e i problemi ecologici legati a questa pianta affascinante. La stagione ideale è tra metà luglio e fine agosto, quando i fiori sono nel pieno della loro bellezza. Le escursioni al tramonto sono suggestive, ma la mattina si possono vedere i fiori al massimo della loro apertura e dello splendore.
Foto Martino De Mori, Barcaioli del Mincio
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