Tra Biella e Ivrea c’è un angolo di Piemonte che in autunno sembra appartenere a un altro mondo. La Riserva Naturale della Bessa, distesa sulla morena della Serra, è un mare di pietre e colline di ciottoli levigati, eredità dei ghiacciai del Balteo.
A pochi chilometri, il Deserto di Candelo amplifica questa sensazione di straniamento: una distesa grigia di sabbia e sassi modellati dal vento e dall’acqua, dove il silenzio domina e la luce radente del pomeriggio accende riflessi dorati. Un vero e proprio deserto, seppur di dimensioni ridotte: il Deserto di Candelo, un luogo unico in Europa. A volte, con un po’ di fantasia, ti sembra di essere in Kenya.
Tra Biella e Ivrea, un altro mondo, che dà il meglio i autunno
In questa stagione, tra i colori caldi dei boschi e il grigio minerale delle pietraie, la Bessa e il Deserto di Candelo offrono uno degli spettacoli più sorprendenti del Piemonte: un paesaggio autentico, primordiale e quasi mistico, perfetto da esplorare a piedi o in bici, lontano dalle rotte turistiche.
Un paesaggio di pietre e silenzi
Camminare qui in autunno significa immergersi in un paesaggio fuori dal tempo, desertico, dove i colori caldi del fogliame contrastano con il grigio delle pietraie e il cielo terso del Piemonte nordorientale. Escursioni d’autunno tra storia e natura
I sentieri della Bessa sono percorribili a piedi o in mountain bike e raccontano la stratificazione di millenni: dal deposito glaciale alla colonizzazione vegetale di licheni, muschi ed eriche, fino alle tracce dell’attività mineraria romana. In autunno, i boschi di betulle, roverelle e castagni si accendono di sfumature dorate e rosse, e i tappeti di foglie rendono il paesaggio morbido e ovattato.
Le camminate più belle sono quelle che partono da Vermogno di Zubiena, dove si trovano il piccolo centro visite e l’area archeologica, per poi salire tra le dune di pietra, le radure e i massi erratici che punteggiano la riserva.
Un luogo selvaggio e autentico
La Bessa è anche un luogo di silenzi: non ci sono rifugi o strutture turistiche, ma solo boschi, vento e pietre. Parliamo di uno spazio che invita a rallentare, a camminare senza fretta e ad ascoltare il rumore dei propri passi. Qui la natura si è ripresa il suo spazio, e le rovine delle antiche miniere aurifere sono ormai inglobate dal verde.
Autunno è la stagione perfetta per visitarla: le giornate limpide, la luce bassa e il contrasto tra i sassi grigi e i colori caldi della vegetazione creano un effetto quasi mistico.
Il Deserto di Candelo, un paesaggio lunare accanto alla Bessa
Pochi chilometri separano la Bessa dal cosiddetto Deserto di Candelo, un’area spettacolare dove la morena glaciale si apre in un susseguirsi di dossi e pietraie di sabbia e ciottoli. Qui l’acqua e il vento hanno scolpito un paesaggio quasi lunare, fatto di distese grigie e silenziose che si accendono in autunno sotto la luce bassa del pomeriggio.
È una zona ideale per camminare, pedalare o semplicemente osservare l’immensità della Serra morenica, la più grande d’Europa.
Siamo di fronte a uno dei pochi veri deserti italiani,
Dal Ricetto di Candelo, uno dei borghi medievali più suggestivi del Piemonte, parte un percorso ad anello che attraversa questi rilievi e regala panorami straordinari sulla pianura biellese e sulle prime Alpi innevate. In autunno, la combinazione tra i colori caldi dei boschi e il grigio delle sabbie moreniche crea contrasti spettacolari: un luogo quasi surreale dove la natura e la storia si incontrano senza confini.
Oro, leggende e misteri
Le leggende legate all’oro della Bessa sono molte, e accompagnano i visitatori come un’eco lontana. Si parla di fate e gnomi, di stranieri “dai piedi d’oca”, e di un cavallo d’oro nascosto tra i massi, simbolo dei culti antichi legati alla terra e alla luce. Nelle notti d’autunno, quando la nebbia sale dall’Elvo, l’atmosfera si carica di suggestione e il confine tra storia e mito diventa sottile.
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Come visitarla
La riserva è accessibile liberamente tutto l’anno, con ingresso principale dalla frazione Vermogno di Zubiena, dove si trovano un parcheggio, pannelli informativi e i percorsi segnalati.
L’autunno è la stagione più affascinante: la vegetazione è viva di colori, il clima è fresco e i sentieri poco frequentati. Le scarpe da trekking leggere e un po’ di curiosità bastano per scoprire uno dei paesaggi più insoliti del Piemonte.
Foto Parco Ticino Lago Maggiore
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