I Tortelli di Zucca più buoni: l’Appennino modenese in 4 tappe tra castelli, escursioni e locande storiche

Guida all'Appennino Modenese: 4 escursioni imperdibili (Fanano, Sestola) per meritare e gustare i veri Tortelli di Zucca nelle locande storiche.

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Lontano dalla Via Emilia e dalle sue eccellenze più note, l’Appennino Modenese custodisce un tesoro di silenzio, boschi secolari e, soprattutto, un capolavoro gastronomico: i Tortelli di Zucca.

Qui, dove l’autunno tinge le valli di fuoco e l’inverno le avvolge nel gelo, il Tortello non è un dolce; è un piatto robusto, saporito, con un tocco di noce moscata, che rappresenta l’abbraccio della tradizione dopo il freddo. Ogni paese ha la sua tradizione, come abbiamo potuto sperimentare diverse volte nei nostri giri.
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Ma c’è una regola non scritta: per assaporare la vera essenza di questo piatto, devi guadagnarlo. Vi proponiamo una mini-guida con 4 brevi escursioni nella zona di Fanano, Sestola e Pavullo, perfette per riattivare i sensi e prepararsi a un pasto indimenticabile.


Perché i tortelli di zucca raccontano l’Appennino modenese

In tutto l’Appennino modenese, il rapporto tra cammino e cucina è diretto. Gli itinerari non sono mai estremi, ma sufficienti a creare un prima e un dopo. Si cammina per entrare nel paesaggio, si mangia per restarci. I tortelli di zucca diventano così il punto di arrivo naturale di una giornata trascorsa tra castelli, fiumi, boschi e borghi, seguendo un ritmo che qui è ancora possibile tenere.
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Seguire i tortelli di zucca nell’Appennino modenese significa attraversare un territorio fatto di castelli, boschi, fiumi e piccoli paesi. Ogni piatto è il risultato di un equilibrio locale tra ingredienti disponibili, clima e tradizioni familiari.
È un viaggio che funziona in ogni stagione, ma che in autunno e inverno trova il suo senso più profondo: camminare, visitare e poi sedersi a tavola, senza fretta.

Castelvetro e le prime colline: tortelli tra vigneti e castelli

Intorno a Castelvetro, gli itinerari sono brevi ma sorprendenti. I sentieri si muovono tra vigneti ordinati, calanchi argillosi e piccoli boschi di querce, con continui affacci sulla pianura modenese.
Dal borgo medievale si può seguire una rete di strade bianche e sentieri collinari che collegano le frazioni circostanti, senza mai allontanarsi troppo dai centri abitati.appenino-emilia
Sono percorsi ideali nelle stagioni intermedie e in inverno, quando la luce radente apre panorami che d’estate restano nascosti. Camminare qui significa muoversi lentamente in un paesaggio agricolo ancora vivo, prima di sedersi a tavola nelle trattorie storiche del territorio.

Dove mangiare i tortelli

Nell’area di Castelvetro di Modena, dove le colline iniziano a piegarsi verso l’Appennino, i tortelli di zucca seguono una linea classica e misurata.
Tra le tavole storiche della zona, Trattoria da Vinicio e Trattoria Il Cappero sono riferimenti consolidati per chi cerca una cucina modenese fedele alla tradizione, con sfoglia sottile e ripieno equilibrato.
Dopo una passeggiata nel borgo medievale e tra i vigneti del Grasparossa, fermarsi qui significa entrare in un racconto gastronomico che non ha bisogno di aggiornamenti.

Vignola e la valle del Panaro: tortelli e fiume

La valle del Panaro offre itinerari lineari, dolci, spesso pianeggianti, che seguono il corso del fiume e collegano borghi, campagne e zone boscate. Dopo la visita alla Rocca di Vignola, uno dei percorsi più piacevoli è quello che costeggia il fiume tra argini e sentieri ciclopedonali, con deviazioni verso le colline laterali.
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Qui il camminare è lento e regolare, adatto anche a chi non cerca dislivelli importanti. In autunno e inverno il silenzio del fondovalle restituisce una dimensione intima, ideale per una passeggiata prima di fermarsi a mangiare tortelli in una delle trattorie della zona.

Dove mangiare

Scendendo verso Vignola e il corso del Panaro, i tortelli assumono un carattere più rustico. Qui la cucina dialoga con il fiume e con una tradizione contadina ancora viva. Trattoria La Campagnola, poco fuori dal centro, è una delle tavole più conosciute per i tortelli di zucca preparati secondo ricette di famiglia, mentre Ristorante Il Gallo d’Oro rappresenta una versione più curata ma fedele, ideale dopo la visita alla Rocca di Vignola o una camminata lungo i percorsi fluviali.

Pavullo nel Frignano: tortelli dopo i boschi

Salendo verso Pavullo, gli itinerari diventano più ampi e aperti. L’altopiano del Frignano è attraversato da una fitta rete di sentieri storici, strade forestali e percorsi tra prati e boschi di faggio. Qui il camminare cambia ritmo: i dislivelli sono più marcati, ma mai estremi, e i panorami si allargano verso le cime dell’Appennino.
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Molti percorsi partono direttamente dal paese o dalle sue frazioni, permettendo escursioni ad anello di mezza giornata. È l’Appennino dei pascoli e delle grandi distanze, dove il rientro a tavola ha ancora il sapore della ricompensa.

Dove mangiare

A Pavullo, porta dell’alto Appennino modenese, i tortelli di zucca diventano più sostanziosi, pensati per chi arriva a tavola dopo una camminata nei boschi o un’escursione sull’altopiano. Trattoria Da Ermes, storica e molto frequentata anche dai locali, è uno degli indirizzi più citati per una cucina schietta e senza concessioni. Qui i tortelli sono un piatto centrale, non un contorno folkloristico.

Fanano e Sestola: locande di pietra e cucina di montagna

Tra Fanano e Sestola il camminare diventa più montano. Qui passano antiche vie di collegamento, come tratti della Via Romea Nonantolana, che per secoli ha unito la pianura modenese alla Toscana. I sentieri salgono gradualmente tra boschi di faggio e abete, alternando tratti ombrosi a radure panoramiche.
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Anche senza salire fino alle quote più alte del Cimone, si possono scegliere itinerari medi, ideali nelle stagioni fredde quando la montagna alta è meno accessibile. Camminare qui significa attraversare borghi di pietra, ponticelli, mulattiere, e chiudere la giornata in una locanda dove i tortelli di zucca sono ancora parte della normalità quotidiana.

Dove mangiare

Tra Fanano e Sestola, dove i borghi si fanno di pietra e i sentieri risalgono verso il Cimone, i tortelli di zucca assumono un valore quasi rituale. Trattoria Romana a Fanano e Osteria Il Cavallino a Sestola sono due indirizzi storici dove il piatto viene servito come da tradizione: burro, salvia, Parmigiano e porzioni generose.tortelli
Tavole perfette dopo una camminata sulla Via Romea Nonantolana o sui sentieri che attraversano i boschi dell’alto Appennino.

Foto Canva

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