Il panforte non è semplicemente un dolce natalizio: è una chiave di lettura della storia di Siena. Denso, speziato, compatto, nasce in un’epoca in cui il cibo era energia, scambio, simbolo di potere e di devozione.
Ancora oggi, assaggiare il panforte nel suo luogo d’origine significa entrare in contatto con una tradizione che unisce monasteri, mercanti, spezie d’Oriente e ritualità natalizie rimaste sorprendentemente vive.
Le origini medievali del panforte
Le prime testimonianze del panforte risalgono al XIII secolo. Documenti del 1205 parlano di un dolce a base di miele, spezie e frutta secca donato alle monache dell’Abbazia di Montecelso come tributo. Siena, in quel periodo, era un nodo commerciale fondamentale lungo le vie delle spezie: pepe, cannella, noce moscata e chiodi di garofano arrivavano qui prima che in molte altre città europee.
Il panforte nasce così, come prodotto prezioso, destinato a occasioni speciali e alle festività più importanti.
Panforte nero e panforte Margherita
La versione più antica è il panforte scuro, intenso, speziato, con una presenza decisa di miele e aromi. Alla fine dell’Ottocento nasce invece il panforte Margherita, più chiaro e delicato, creato in onore della Regina Margherita di Savoia. Meno spezie, una copertura di zucchero a velo, un gusto più rotondo.

Due versioni che raccontano epoche diverse della stessa città: la Siena medievale mercantile e quella post-unitaria più borghese.
Dove mangiare il vero panforte a Siena
Il panforte va assaggiato a Siena, non solo comprato. Le pasticcerie storiche del centro sono il luogo giusto per farlo, perché qui la ricetta è rimasta legata a gesti artigianali e a una produzione stagionale.

È nelle botteghe che lavorano ancora con miele, mandorle e spezie dosate a mano che il panforte conserva la sua identità. Nei giorni che precedono Natale, l’aria delle vie intorno a Piazza del Campo profuma di zucchero, spezie e agrumi: è il momento in cui il dolce torna a essere parte della vita quotidiana della città.
I luoghi del panforte: Siena oltre la pasticceria
Il panforte non si capisce davvero senza attraversare Siena. I monasteri, le antiche vie commerciali, i palazzi medievali raccontano il contesto in cui questo dolce è nato. Passeggiare tra il Duomo, Piazza del Campo e le contrade significa leggere una città che ha trasformato il cibo in linguaggio culturale. Anche i dintorni, con abbazie e campagne un tempo legate alla produzione del miele e della frutta secca, fanno parte di questo racconto.
Pasticceria Nannini Conca D’Oro – Una delle pasticcerie storiche di Siena, celebre per i dolci locali come panforte, ricciarelli e cantucci. Nel centro storico, è un’ottima tappa per assaggiare il panforte accompagnato da un caffè o un vino locale dopo una passeggiata tra le vie medievali.
Pasticceria Buti Siena – Bottega di lunga tradizione senese, particolarmente apprezzata per la sua proposta di panforte (inclusa la versione Margherita) e altri dolci tipici. Qui il panforte non è solo un prodotto da souvenir: è parte della produzione artigianale quotidiana.
Bakery Il Magnifico – Vicino alla piazza del Duomo, questo panificio artigianale è famoso per i dolci senesi tradizionali, incluso il panforte. È un posto perfetto sia per comprare sia per assaggiare al banco le versioni stagionali.

Bar Pasticceria Gelateria Sinatti – Storico indirizzo in città dove trovare panforte artigianale insieme ad altre specialità senesi, ideale per una sosta dolce dopo aver esplorato il centro.
La Fabbrica del Panforte – A pochi chilometri da Siena, Fabbrica del Panforte è una realtà specializzata esclusivamente nel panforte e nelle sue varianti. Perfetta se vuoi approfondire la cultura del dolce, acquistare versioni diverse o partecipare a degustazioni dedicate.
Altre botteghe dove spesso si trovano panforte e dolci senesi da provare includono Pasticceria “Le Campane”, Pasticceria Gelateria Nocino e Pasticceria Peccati di Gola, tutte con ottime recensioni per prodotti tipici senesi.
Quando assaggiarlo e come abbinarlo
Il panforte è un dolce natalizio, e fuori stagione perde parte del suo significato. Va assaggiato a fine pasto o durante le feste, accompagnato da un bicchierino che ne regga l’intensità. L’abbinamento più coerente resta un liquore amaricante come l’Elisir di China o un vino da meditazione toscano.
Non serve esagerare: il panforte è pensato per piccoli assaggi, lenti, condivisi.
Perché il panforte è un dolce UNESCO prima dell’UNESCO
Il riconoscimento IGP del Panforte di Siena non è solo una tutela commerciale. È la certificazione di un sapere collettivo che attraversa secoli. Il recente riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità trova nel panforte un esempio perfetto: una ricetta che è memoria, identità, relazione tra luogo, storia e comunità. A Natale, più che mai, questo dolce torna a raccontare Siena meglio di molte parole.
Foto Visit Tuscany
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