Le vacanze più sicure in questa estate 2020 segnata dal coronavirus potrebbero essere quelle nei borghi in Italia, ma cosa succede se ci vanno in troppi? È una questione piuttosto logica che non possiamo non porci. E che per fortuna si stanno ponendo i piccoli comuni italiani che quest’anno potrebbero registrare impennate nei flussi turistici difficili da gestire. I paesi Bandiera Arancione sono al centro di una campagna promozionale del Touring Club Italiano per porli al centro dell’attenzione di chi sta scegliendo una vacanza, e allo stesso tempo si stanno attrezzando per un’estate sicura dal punto di vista delle misure di igiene.
Vacanze più sicure nei borghi in Italia, ma cosa succede se ci vanno in troppi?
L’estate 2020, segnata dal coronavirus, sarà ben diversa dalle altre. Regna l’incertezza, le prenotazioni sono all’insegna del fattore lastsecond, il settore del turismo ha subito un colpo durissimo dal punto di vista economico. Come abbiamo visto una delle tendenze è quella di vacanze che privilegeranno, invece che il mare, l’Italia centrale e i suoi borghi. Viaggi brevi verso zone di solito meno battute di altre, alla ricerca di tranquillità e una sensazione di isolamento che i piccoli borghi italiani possono dare. A patto che non troppi scelgano questo tipo di viaggio.
La riscoperta dell’Italia, quindi, la valorizzazione dei tesori ‘minori’ e nascosti, le perle dell’entroterra. Sono gli stessi obiettivi Touring Club Italiano da 126 anni, che ha deciso di lanciare una campagna per sostenere il viaggio consapevole in questo tipo di mete. Ecco che allora nasce l’iniziativa “Estate nei borghi”, per raccontare la bellezza dei piccoli borghi Bandiera Arancione, e le loro eccellenze, ovvero le dimensioni ridotte, l’accoglienza, lo stile di vita slow, la buona cucina tradizionale.
Si tratta di una campagna digitale, con un sito che descrive ogni borgo attraverso interviste, dirette video social con influencer, possibilità di acquistare prodotti tipici
Come i borghi si preparano all’estate 2020?
Finora i borghi raccolgono circa il 20% del turismo in Italia. Cosa succederebbe se questa quota dovesse aumentare a dismisura? Secondo una ricerca del Centro Studi di Touring Club, i comuni italiani si stanno preparando proprio a un nuovo tipo di accoglienza allargata, che mantenga alti standard di sicurezza per i turisti. Offerte di alloggi, misure di igienizzazione, ampliamento delle attività sportive outdoor: molti comuni coinvolti hanno sviluppato programmi di intrattenimento all’aria aperta, hanno rinnovato la segnaletica della rete dei sentieri, hanno creato nuovi percorsi nella natura (trekking, bici) per invogliare i turisti a scegliere i borghi come meta e per arricchire le esperienze che si possono fare nell’Italia ‘interna’.
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