Sulle colline che dominano il mare Ionio, a pochi chilometri da Soverato, Badolato sembrava destinato all’abbandono. Negli anni ’60 e ’70, come tanti paesi del Sud, aveva visto partire quasi tutti i suoi abitanti: emigrati in cerca di lavoro, case chiuse, porte sigillate.
Poi, a partire dagli anni ’90, è accaduto qualcosa di straordinario. Badolato è rinato. E oggi è diventato uno dei borghi più affascinanti e cosmopoliti della Calabria. Da visitare in autunno, anche per vederlo nello splendore della luce radente che illumina le forsete del foliage lì attorno.
Un borgo di pietra, tra mare e collina
Badolato si arrampica su un crinale a 240 metri sul mare, con una vista che spazia dallo Ionio alle montagne delle Serre. Le sue case di pietra, i vicoli stretti e le scalinate che si perdono tra archi e piazzette raccontano secoli di storia medievale. Qui il tempo sembra scorrere lento, accompagnato dal profumo del mare e dall’odore delle cucine che si accendono al tramonto.
Oggi il borgo è un modello di rinascita rurale: restaurato con cura, è tornato a essere abitato da famiglie, artisti, scrittori e pensionati venuti da tutta Europa, attratti dal clima, dai prezzi accessibili e dalla qualità della vita.
Dalla fuga alla rinascita
Tutto è cominciato negli anni ’90, quando una serie di iniziative locali e l’arrivo di alcune famiglie straniere – in gran parte dal Nord Europa – hanno riportato la vita tra le vie vuote del paese. Inglesi, tedeschi, olandesi e svedesi hanno comprato e restaurato le case abbandonate, restituendo colori e voce al borgo.
Oggi a Badolato si parlano più lingue che in molte città: si organizzano festival culturali, mostre d’arte e piccoli eventi musicali che coinvolgono sia i nuovi residenti sia gli abitanti storici. Non è raro incontrare turisti che, dopo una vacanza, decidono di restare.
Il paese è diventato anche un esempio di accoglienza: nel 1997 ospitò centinaia di profughi curdi sbarcati in Calabria, un gesto che attirò l’attenzione internazionale e contribuì a consolidare l’immagine di Badolato come comunità solidale e aperta al mondo.
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Cosa vedere a Badolato
Passeggiare tra le vie del borgo è un viaggio nel tempo che da solo vale il viaggio. Tra i luoghi da non perdere c ene sono 3:
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La Chiesa di San Andrea Apostolo, con il suo campanile in pietra e l’antico organo del Settecento.
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Il Convento dei Francescani, immerso nel verde, da cui si gode una vista straordinaria sul mare.
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Le terrazze panoramiche, affacciate sullo Ionio e perfette per ammirare l’alba e i tramonti che incendiano la costa.
Sotto il borgo, la Marina di Badolato offre spiagge tranquille e acque limpide, ideali per un bagno fuori stagione o una passeggiata in autunno.
Un nuovo modello di vita
Badolato è oggi un piccolo laboratorio di vita sostenibile e comunità internazionale: si coltivano orti condivisi, si organizzano corsi di lingua e attività culturali, e ogni anno si tengono eventi come il Festival delle Migrazioni e il Festival del Borgo.
Molti dei nuovi abitanti, arrivati dal Nord Europa, hanno deciso di vivere qui tutto l’anno, portando competenze, idee e nuove energie. Un esempio di come i borghi italiani possano rinascere grazie all’incontro tra culture e al desiderio, comune, di tornare a vivere in armonia con la natura e con il tempo.
Perché visitarlo in autunno
L’autunno è la stagione ideale per scoprire Badolato: la luce calda, i colori della campagna e il mare ancora mite creano un’atmosfera perfetta. È il momento in cui il borgo si anima di feste locali, degustazioni di vino e olio nuovo, e di una calma che invita alla scoperta lenta.
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