Nel cuore bianco dell’Antartide, la sfida italiana per trovare il ghiaccio più antico del pianeta

L’Italia guida la campagna conclusiva di Beyond EPICA: perforare la calotta antartica per recuperare il ghiaccio più antico del pianeta

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Nel cuore della notte polare, a 3.200 metri di quota e con temperature che toccano i -35°C, è iniziata la missione più impegnativa del progetto europeo Beyond EPICA-Oldest Ice.

Una spedizione che ha il sapore dell’avventura estrema e che porta un’impronta italiana fortissima: l’Istituto di scienze polari del Cnr guida un team internazionale di quindici persone che da novembre a gennaio lavoreranno nel campo remoto di Little Dome C, 35 chilometri dalla base italo-francese Concordia.

Antartide, la missione finale di Beyond EPICA: l’avventura italiana che cerca il ghiaccio più antico della Terra

L’obiettivo è doppio, e per molti versi senza precedenti. Da un lato, perforare il substrato roccioso sotto la calotta antartica per capire quando quella roccia è stata esposta alla luce solare. Dall’altro, estrarre nuovi campioni di ghiaccio dai livelli più profondi della carota – tra 2.350 e 2.590 metri – dove si trovano tracce del clima terrestre di oltre un milione di anni fa. È il periodo della Transizione del Pleistocene Medio, una fase in cui il clima del pianeta cambiò profondamente. Capire quel passaggio significa leggere il futuro del nostro sistema climatico.Beyond-epica-antartide-italia

“Questa campagna presenta sfide tecnologiche e ingegneristiche senza precedenti”, racconta dal campo Carlo Barbante, coordinatore del progetto e scienziato di Ca’ Foscari e Cnr-Isp. “Affrontiamo queste prove forti del successo delle scorse campagne e della qualità del team internazionale”.

Un’impresa scientifica che parla soprattutto italiano

Il progetto Beyond EPICA coinvolge dodici istituzioni di dieci Paesi europei, ma la guida è italiana. Cnr-Isp coordina la spedizione; ENEA, insieme all’Istituto polare francese IPEV, gestisce la complessa logistica antartica; Ca’ Foscari e Università di Milano-Bicocca sono tra i protagonisti delle analisi dei campioni. È un impegno che si intreccia con le attività del PNRA, il Programma nazionale di ricerche in Antartide, che gestisce anche la nave rompighiaccio Laura Bassi.

Il lavoro sul ghiaccio non si ferma nemmeno quando gli scienziati sono a migliaia di chilometri di distanza. Nei mesi scorsi, nei laboratori europei, i campioni portati via da Little Dome C hanno confermato qualcosa di straordinario: i 190 metri analizzati dal British Antarctic Survey di Cambridge contengono una registrazione completa del clima e dell’atmosfera di almeno 1,2 milioni di anni fa. È la più antica testimonianza climatica mai recuperata.Beyond-epica-antartide-italia-missione-ghiaccio

Ulteriori analisi – chimiche, fisiche e paleoclimatiche – proseguiranno nei laboratori di Regno Unito, Francia, Danimarca, Svizzera, Norvegia, Germania e Italia. Il puzzle del clima antico richiede competenze diverse, e la collaborazione internazionale è parte integrante del progetto.

La sfida del ghiaccio più antico del pianeta

La perforazione finale è la più delicata. Arrivare al contatto con la roccia, estrarre la carota profonda senza fratture e ottenere materiale sufficiente per tutte le analisi è un’operazione che richiede precisione estrema. Ogni metro recuperato racconta una storia di polvere, gas intrappolati, variazioni atmosferiche e cicli glaciali. La speranza è riuscire a leggere con chiarezza la transizione che portò le glaciazioni da cicli di 40mila a cicli di 100mila anni.Beyond-epica-antartide

In pratica: capire come il clima terrestre ha cambiato le proprie regole.

Una missione di scienza, ma anche di resistenza umana

Vivere e lavorare a Little Dome C significa svegliarsi ogni giorno in una distesa bianca senza orizzonte, in un campo remoto raggiungibile solo dopo giorni di trasferimenti logistici. A -35°C ogni gesto è più lento, ogni macchina va protetta, ogni spostamento è calcolato. Il team vivrà in tende riscaldate, con turni serrati e un supporto tecnico continuo.Beyond-epica-antartide-italia-missione

È una spedizione che unisce ingegneria, fisica del ghiaccio, climatologia, ma anche una sfida fisica e mentale. Il modo in cui questi ricercatori affrontano il freddo, l’altitudine e l’isolamento è parte stessa del progetto.

L’Antartide come archivio del nostro futuro

Beyond EPICA non è un’impresa isolata. Fa parte del più ampio impegno europeo e italiano nel leggere l’“archivio del clima” custodito nelle calotte polari. Ogni carota estratta è un capitolo della storia del pianeta. E ogni capitolo permette di capire meglio come il clima sta cambiando oggi.

Se tutto andrà come previsto, la campagna 2025-2026 consegnerà alla scienza uno dei dataset più preziosi mai ottenuti: il ghiaccio più antico mai recuperato dall’uomo.

Un viaggio al limite del mondo, e una missione che appartiene anche all’Italia.

Foto Beyond Epica

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