La polenta taragna è uno dei piatti più identitari delle montagne lombarde. La trovi fumante nelle baite della Valtellina e nei rifugi della Val Brembana, con quel profumo di burro e formaggio che ti si appiccica addosso mentre fuori nevica.
È un cibo semplice – farina di mais, grano saraceno e formaggio – ma d’inverno diventa un rito: un motivo per fermarsi in quota dopo un’escursione o una giornata sulla neve. Qui è dove nasce, come si prepara, dove mangiarla davvero bene e cosa fare nei dintorni.
Dove nasce davvero la polenta taragna
La taragna è il piatto simbolo della Valtellina orientale (Teglio, Tirano, Gerola Alta, Sondrio) e di parte della Val Brembana. È scura, densa, elastica grazie al formaggio fuso – Bitto o Casera, oppure Branzi nella versione bergamasca – girato nel paiolo fino a diventare una crema filante e profumata.
Il nome arriva da “tarare”, cioè mescolare, un gesto che ancora oggi definisce la sua consistenza.
Come preparare la polenta taragna a casa (ricetta semplice)
Ingredienti per 4 persone:
– 250 g farina di grano saraceno
– 250 g farina di mais bramata
– 300 g formaggio Casera o Bitto (oppure Branzi)
– 80 g burro
– 1,5 l acqua
– Sale q.b.
Procedimento:
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Porta a bollore l’acqua salata.
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Versa lentamente le due farine mescolate, girando con un cucchiaio di legno per evitare grumi.
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Cuoci per circa 45 minuti, continuando a mescolare.
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Quando è densa e cremosa, aggiungi il burro e il formaggio a cubetti.
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Mescola energicamente (la famosa “tarata”) finché diventa filante.
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Servi fumante.
La versione valtellinese è più ricca e filante; quella bergamasca è leggermente più burrosa.
Con cosa abbinarla
La taragna chiama piatti decisi e vini di montagna. Qualche abbinamento classico:
– Secondi: stracotto, brasato, spezzatino di cervo, funghi trifolati, salsiccia.
– Formaggi: Casera giovane o Bitto storico.
– Vini: Valtellina Superiore, Inferno, Grumello, o un Nebbiolo leggero servito non troppo caldo.
Dove mangiare la vera polenta taragna
Qui alcuni indirizzi affidabili, rifugi e ristoranti dove la taragna è fatta “come si deve”. Luoghi dove non ti portano una taragna: ti portano la taragna.
In Valtellina
Ristorante Cerere – Gerola Alta (SO): Bitto storico e ricetta tradizionale, tra le migliori della valle.
Ristorante Frottola – Teglio (SO): taragna morbida e filante, perfetta con brasati e funghi.
Rifugio Alpe Piazza – Albaredo (SO): atmosfera da baita vera e porzioni abbondanti.
Agriturismo La Foppella – Berbenno (SO): cucina casalinga e ingredienti locali.
Ristorante Crotto di Biosio – Bellano (LC, affaccio sul lago): versione ricca, vista lago bonus.
In Val Brembana
Ristorante Il Faggio – Carona (BG): versione con Branzi d’alpeggio, cremosa e burrosa.
Rifugio Dordona – Foppolo (BG): perfetta dopo una ciaspolata, ambiente semplice e piatti robusti.
Ristorante Da Sandro – Branzi (BG): taragna classica, ottima con spezzatino.
Rifugio Calvi – Carona (BG): esperienza d’alta quota, sapori bergamaschi autentici.
Perché andarci d’inverno
Perché la taragna ha senso solo quando fuori fa freddo. È il piatto che racconta la Valtellina d’inverno: tetti innevati, stufe accese, baite piene di vapore. È il modo più autentico di vivere queste valli, tra malghe, boschi silenziosi e vie innevate che portano ai rifugi.
La taragna è un piatto che scalda perché appartiene alla montagna e alla sua stagione più vera. Vale sempre un viaggio, soprattutto quando fuori nevica.
Cosa fare nei dintorni dopo averla mangiata
In Valtellina:
– ciaspolate verso l’Alpe Teglio
– passeggiate tra boschi e baite sopra Tirano
– neve e panorami a Santa Caterina Valfurva
– sci in tutta la valle
In Val Brembana:
– salite verso il Rifugio Calvi o il Laghetto del Becco,
– giri facili attorno ai laghi di Carona,
– piccole camminate nel Parco delle Orobie.
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Foto Valtellina, Canva
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