La Giordania continua a sorprendere. Dopo il deserto di Wadi Rum e l’antica Petra, ora anche le sue foreste entrano nella rete mondiale dell’UNESCO. Le nuove Riserve della Biosfera di Ajloun e Yarmouk, nel nord del Paese, sono state riconosciute ufficialmente durante il World Congress of Biosphere Reserves di Hangzhou, in Cina.
Con queste due aggiunte, la Giordania conta quattro Riserve della Biosfera — insieme a Dana e Mujib — e si conferma un riferimento per chi ama viaggiare a contatto con la natura, tra montagne, canyon e antichi villaggi.
Foreste mediterranee e paesaggi da esplorare
A nord di Amman, Ajloun custodisce uno degli ultimi ecosistemi forestali mediterranei della regione: querce, pistacchi, corbezzoli e panorami che cambiano colore con le stagioni. Qui si cammina su sentieri che profumano di resina, tra piccoli lodge ecologici gestiti da comunità locali e progetti di turismo sostenibile che hanno reso l’area un modello per tutto il Medio Oriente.
Poco più a ovest, la Riserva di Yarmouk si distingue per i suoi boschi rigogliosi e per le sorgenti d’acqua che scorrono tra vallate fertili e villaggi rurali. È un rifugio per molte specie rare e un punto strategico per la conservazione del patrimonio naturale giordano.
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Un paese che investe nella natura
La prima riserva della Giordania, Dana, risale al 1989: una distesa di montagne e canyon che scende fino al deserto, dove convivono 800 specie di piante e 200 di animali. Poi è arrivata Mujib, la riserva più bassa del mondo, sulle sponde del Mar Morto, famosa per i percorsi di canyoning tra gole spettacolari e acqua turchese
.Ora, con Ajloun e Yarmouk, la Giordania rafforza la sua identità di Paese che tutela la natura e punta su un turismo responsabile, fatto di esperienze lente, escursioni guidate e soggiorni nei lodge immersi nella foresta.
Un nuovo motivo per tornare — o partire — alla scoperta di una Giordania diversa: più verde, autentica e sorprendentemente viva.
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