Varcare la soglia delle Grotte di Postumia equivale a entrare in una cattedrale naturale modellata per milioni di anni dal fiume Pivka. Oltre a essere una meraviglia geologica, infatti, questo capolavoro sotterraneo è anche uno dei luoghi più importanti per lo sviluppo storico della speleologia e della speleobiologia. Ma non è tutto, perché a disposizione dei visitatori c’è anche una ferrovia sotterranea su cui corre un trenino elettrico che si addentra per alcuni chilometri tra gallerie e sale monumentali.
Un posto in cui il gusto della scoperta è visivo: si passa dal bianco candido della “Brillante“, una stalagmite di 5 metri che riflette la luce come un diamante, ai toni caldi delle sale rosse, dove i depositi ferrosi hanno dipinto la roccia in contrasti cromatici surreali.
Genesi e storia
La formazione di Postumia è un capolavoro di idrologia. Il fiume Pivka, scontrandosi con gli strati rocciosi, ha dato vita a un sistema carsico articolato su più livelli, formatisi in diverse fasi geologiche: quello inferiore, ancora attivo e allagato, e quelli superiori, le grotte “fossili” (ovvero ciò che oggi è possibile percorrere). La storia “moderna” del sito inizia ufficialmente nel 1818, quando Luka Čeč, un abitante del luogo, scoprì i rami interni mentre preparava la grotta per una visita imperiale.
Da quel momento, Postumia è diventata la frontiera della tecnologia sotterranea: nel 1872 fu posata una delle prime ferrovie sottoterra al mondo dedicate al turismo (inizialmente spinta a mano dalle guide) e nel 1884, prima ancora di molte grandi capitali europee, la grotta fu interamente illuminata elettricamente.
Il leggendario trenino: l’adrenalina nel buio
L’esplorazione delle Grotte di Postumia parte con un balzo tecnologico che riporta al 1872. Salire sui vagoni aperti di una rara ferrovia a doppio binario all’interno di una grotta calcarea è, di fatti, un’esperienza sensoriale intensa. Appena il convoglio elettrico prende velocità, l’aria a 10°C taglia il viso e le pareti sembrano chiudersi sopra i passeggeri in una sequenza di archi naturali e gallerie strettissime.
Nel frattempo, stalattiti millenarie sfrecciano a quelli che appaiono come pochi centimetri dalla testa (tranquilli, è solo una sensazione perché tutto si svolge in sicurezza) in una corsa che percorre sale mastodontiche portando in pochi minuti là dove i primi speleologi arrivavano stremati dopo ore di faticosa progressione.
Il trekking ipogeo: tra ponti russi e draghi ciechi
Una volta scesi dal trenino, l’esplorazione prosegue a piedi. Il percorso di circa 1,5 km si sviluppa attraverso sale monumentali come il “Grande Monte“, una collina interna formata dal crollo di enormi blocchi di volta. Uno dei punti tecnicamente più interessanti è il Ponte dei Russi, costruito nel 1916 dai prigionieri di guerra: una passerella sospesa grazie a cui attraversare un enorme baratro interno che mette a disposizione una vista privilegiata sulla stratificazione delle rocce.
Lungo il sentiero, lo sguardo cade inevitabilmente sulla “Brillante”, meraviglia della natura che si è formata dallo sgocciolio di acqua carica di carbonato di calcio senza impurità ferrose. Ma il vero incontro magnetico è quello con il Proteo (Proteus anguinus), ovvero l’unico vertebrato europeo che vive solo nell’oscurità totale. Questo anfibio cavernicolo cieco, che gli antichi credevano fosse un cucciolo di drago, è un fossile vivente capace di vivere oltre 100 anni e restare a digiuno per un decennio.
Foto: 2025 Parco delle Grotte di Postumia
Info utili per il viaggiatore
L’esperienza è da provare almeno una volta nella vita, ma è consigliato avere a mente alcune informazioni in modo da godersela nella migliore maniera possibile:
- Clima: la temperatura interna è costante a 10°C, indipendentemente dalla stagione esterna. L’umidità è prossima al 100%.
- Equipaggiamento consigliato: è indispensabile un guscio impermeabile o un piumino leggero (fondamentale durante il tragitto in trenino, dove l’aria spostata aumenta la percezione del freddo). Le scarpe devono avere una suola antiscivolo ad alto grip, perché il calcare umido può essere molto insidioso.
- Tempistiche: la visita completa dura circa 90 minuti.
- Logistica: le grotte si trovano a circa 50 km da Trieste. È caldamente suggerita la prenotazione online del turno di visita per evitare lunghi tempi di attesa.
- Fotografia: è permesso fotografare senza flash e senza cavalletto, per non disturbare la fauna ipogea e non intralciare il flusso dei visitatori.
Foto di copertina: 2025 Parco delle Grotte di Postumia; Canva
Leggi Anche
- Predjama, il castello dei sogni in Slovenia incastrato tra le ombre della roccia
- Nel cuore sotterraneo delle Grotte di Lascaux, la Cappella Sistina della Preistoria
- La Grotta del Diavolo e le altre, il magico mondo sotterraneo della Baviera segreta
©RIPRODUZIONE RISERVATA







