Nel cuore verde della Basilicata, tra le alture del Vulture, sorge il Castello di Lagopesole, una delle residenze più affascinanti di Federico II di Svevia. Il maniero domina un paesaggio di boschi e colline, a 829 metri di quota, dove lo sguardo spazia fino al Tavoliere pugliese.
Il castello tra il cielo e le foreste del Vulture
In autunno, il contrasto tra la pietra dorata delle mura e i colori caldi dei boschi intorno lo rende uno dei luoghi più suggestivi del Sud Italia.
Ma Lagopesole non è solo una tappa storica, ma un’esperienza: un castello immerso nella natura, un borgo tranquillo dove il tempo scorre lento e ogni pietra racconta la grandezza di un imperatore, la sua solitudine e la sua visione del mondo.
La storia: Federico II e il sogno svevo
Il castello fu costruito intorno al XIII secolo come residenza imperiale di caccia per Federico II. L’imperatore, amante della natura e degli animali, scelse Lagopesole per la sua posizione panoramica e la ricchezza di selvaggina nei boschi circostanti.
La struttura, sobria e maestosa, riflette perfettamente lo stile svevo: linee geometriche, equilibrio tra forza militare e armonia architettonica. L’edificio ha una pianta rettangolare, con cortile interno e torri angolari, ma ciò che lo distingue da altre fortezze federiciane è la sua eleganza. Alcuni studiosi sostengono che Federico vi soggiornò spesso, accompagnato da falchi e filosofi, circondato da poeti e studiosi della sua corte cosmopolita.
Cosa vedere nel castello
Visitare il Castello di Lagopesole è un viaggio nella storia e nell’immaginario medievale. Oltre ai cortili e ai camminamenti, è possibile entrare nella Sala del Trono, dove un suggestivo allestimento multimediale fa rivivere la figura di Federico II, il suo pensiero e la sua visione dell’Impero.
Il percorso museale “Il Mondo di Federico II” utilizza proiezioni e installazioni immersive per raccontare la vita dell’imperatore, le sue leggi, le passioni per la caccia, la scienza e la filosofia. Le stanze, spoglie e maestose, conservano ancora l’atmosfera di una residenza sospesa tra potere e contemplazione.
Dal camminamento di ronda, la vista spazia sulla valle e sui boschi del Vulture: un panorama che al tramonto, tra le sfumature d’autunno, sembra uscito da un dipinto.
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La leggenda di Bianca Lancia
Tra le mura del castello aleggia la figura di Bianca Lancia, la donna che più di tutte segnò la vita di Federico II. Secondo la leggenda, l’imperatore la rinchiuse in una torre di Lagopesole per gelosia, convinto che lo avesse tradito. Bianca morì qui, e si dice che il suo spirito non abbia mai lasciato il castello.
Nelle notti ventose, i visitatori raccontano di sentire un fruscio lieve, come di una veste di seta che scivola lungo i corridoi, o il suono di passi leggeri vicino alla torre nord. Alcuni giurano di aver visto una luce affacciarsi da una finestra chiusa da secoli: sarebbe la dama bianca di Lagopesole, che ancora attende di essere liberata.
Il mito di Bianca Lancia non è solo una storia d’amore e dolore, ma un tassello della memoria collettiva lucana: una leggenda che restituisce umanità a un imperatore e trasforma un castello di pietra in un luogo di emozione.
Cosa vedere all’interno del castello
Oggi il Castello di Lagopesole ospita il percorso multimediale “Il Mondo di Federico II”, un’esperienza immersiva che racconta la vita dell’imperatore attraverso luci, voci e proiezioni. Le sale spoglie si animano di suoni e immagini, permettendo di rivivere l’atmosfera della corte sveva.
Da non perdere la Sala del Trono, dove le volte a crociera e la pietra chiara creano un effetto scenico potente. Nelle giornate limpide, le finestre incorniciano panorami mozzafiato sul Vulture e sulle colline di Avigliano.
Passeggiare nel cortile centrale o salire sui camminamenti di ronda regala una sensazione di sospensione nel tempo: qui il vento sembra parlare, portando con sé echi di epoche lontane.
Cosa vedere nei dintorni di Lagopesole
Il borgo di Lagopesole, frazione di Avigliano, merita una passeggiata tra le case in pietra e le botteghe dove si vendono miele, funghi e castagne raccolte nei boschi vicini. L’autunno è la stagione ideale per scoprire la zona: il paesaggio si riempie di colori caldi e profumi di legna, il ritmo si fa lento e autentico.
A pochi chilometri si trovano Melfi con il suo castello normanno e i meravigliosiLaghi di Monticchio, due perle incastonate tra i boschi del Vulture. Le cantine dell’Aglianico invitano a soste gustose, mentre nei piccoli borghi si possono assaggiare piatti tipici come i funghi trifolati, la pasta con mollica e peperoni cruschi, o le caldarroste ancora fumanti.
Chi ama i borghi può spingersi fino a Ripacandida, con i suoi murales religiosi, o a Atella, antico villaggio immerso nei boschi del Parco del Vulture. Ogni piccolo centro racconta un frammento di storia lucana, tra cultura contadina e memorie medievali.
Un viaggio tra storia, natura e silenzio
Il Castello di Lagopesole è più di un monumento: è un luogo dove la storia incontra la solitudine dei boschi e dove il passato convive con la quiete. Camminare tra le sue mura in autunno significa scoprire una Basilicata diversa, lontana dalle rotte turistiche, intima e intensa.
Qui tutto invita a rallentare: il rumore del vento, il profumo della terra, la luce che si spegne dietro le colline. Lagopesole non si visita soltanto, si ascolta. E ogni volta che si ritorna, sembra di sentire ancora la voce di Federico II che dialoga con la sua dama, mentre il castello osserva silenzioso i secoli scorrere.
Foto Musei e Parchi Geologici di Melfi e Venosa, Biagio D’Alessandro, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
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