La Sardegna nasconde un mondo sotterraneo sospeso tra storia e leggenda. Le Domus de Janas, le cosiddette Case delle Fate, sono tombe preistoriche scavate nella roccia che raccontano la vita, le credenze e l’arte delle prime comunità dell’isola. Risalenti al Neolitico recente e all’età del Bronzo antico, queste grotte si presentano come piccole architetture che riproducono le abitazioni dei vivi, decorate con simboli magici e motivi geometrici, dove la leggenda immaginava dimorassero le janas, figure femminili fatate.
Oggi sono patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco (non tutte, ma moltissime), e camminare tra le loro volte e i corridoi è come entrare in un mondo parallelo, in bilico tra mito e archeologia.
Dentro le Domus de Janas: le case sotterranee dei nostri antenati
Le Domus de Janas erano sepolture collettive, pensate per accogliere i defunti di una famiglia o di un piccolo gruppo. La loro struttura ricorda quella di una casa, con stanze, porte, finestre e tetti modellati nel tufo o nella roccia calcarea. Le pareti erano spesso decorate con spirali, teste di toro o motivi geometrici, simboli della vita e della fertilità.
I corpi venivano deposti in posizione fetale, accompagnati da oggetti personali o rituali, e talvolta le tombe venivano riutilizzate più volte nel corso dei secoli. Alcune necropoli contano decine di grotticelle collegate, formando veri e propri villaggi sottoterra.
Quali sono le Domus de Janas più belle in Sardegna
La Sardegna ospita migliaia di Domus de Janas, ma alcune si distinguono per dimensioni, decorazioni e scenografie naturali. Ogni sito racconta una storia unica, tra architettura ipogea, simbolismo e leggende millenarie.
Necropoli di Anghelu Ruju, Alghero
La più vasta della Sardegna, composta da 38 tombe scavate su una collina di arenaria calcarea, si chiama Necropoli di Anghelu Ruju. Alcune strutture contano fino a 11 ambienti interconnessi, con corridoi e nicchie che ricordano le vere case dei primi sardi. Le decorazioni in rilievo mostrano motivi geometrici e simboli religiosi, mentre il panorama dalla collina abbraccia la costa nord-occidentale dell’isola.
Montessu, Villaperuccio
Immersa in un anfiteatro naturale di roccia trachitica, Montessu è una necropoli che raccoglie circa quaranta tombe pluricellulari. Spiccano la Tomba delle Spirali e la Tomba delle Corna, con motivi simbolici scolpiti sulle volte e sui gradini degli ingressi. La disposizione scenografica e la ricchezza delle incisioni lo rendono uno dei luoghi più affascinanti per comprendere l’arte funeraria prenuragica.
Sant’Andrea Priu, Bonorva
Sant’Andrea Priu conta una ventina di tombe, tra cui la Tomba a Camera e la Tomba a Capanna, con soffitti a raggiera che richiamano le costruzioni domestiche dell’epoca. Il sito mostra chiaramente la continuità di utilizzo: dall’età del Bronzo fino al periodo romano e medievale, quando alcune tombe furono riutilizzate come chiese rupestri.
Monte Siseri / S’Incantu, Putifigari
Quattro tombe scavate nella roccia tufacea rosa, tra cui spicca la “Tomba dell’architettura dipinta”. Le volte sono decorate con anelli concentrici che rappresentano un focolare simbolico, e le pareti sono custodi di tracce di pitture in ocra rossa. Qui il rapporto tra architettura, rituali funebri e simbolismo è evidente e affascinante.
Is Loccis Santus, Sulcis
Complesso di 13 tombe con una planimetria che ricorda un fiore con i petali, circondato da menhir e dalla macchia mediterranea. Oltre al valore architettonico, il sito offre panorami mozzafiato dall’isola di Sant’Antioco fino a Capo Teulada. La disposizione dei sepolcri e la loro forma unica rendono Is Loccis Santus un esempio raro e affascinante di necropoli prenuragica.
Differenze tra Domus de Janas e Tombe dei Giganti
Le Domus de Janas erano progettate per piccoli gruppi e decorate come case in miniatura, con attenzione al dettaglio architettonico e simbolico. Le Tombe dei Giganti, invece, sono monumenti collettivi in superficie, costruiti con massi enormi e privi di divisioni interne elaborate.
La differenza principale sta quindi nella scala e nella cura del dettaglio: le Domus de Janas raccontano la vita dei singoli, le Tombe dei Giganti celebrano la comunità.
Dove si trovano le Case delle Fate in Sardegna e come arrivare
È difficile dare una risposta esaustiva, perché se è vero che le Domus de Janas si trovano soprattutto nel nord-ovest dell’isola, è altrettanto reale che ne esistono sparse ovunque.
Molti siti sono raggiungibili in auto e richiedono brevi camminate tra sentieri naturali. Altri sono integrati nei borghi, regalano un’esperienza che unisce archeologia, paesaggio e vita locale.
Foto Canva
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