Nel cuore del Piemonte orientale, tra risaie, canali e campi che anticipano il Po, si estende il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino Vercellese, una delle foreste planiziarie più antiche e meglio conservate d’Italia.
Quest’anno compie 750 anni di storia, e passeggiarvi in autunno è come fare un viaggio nel tempo, tra faggi, querce e castagni che si tingono d’oro e rosso. Scopriamolo.
Un bosco nato nel Medioevo
Il Bosco delle Sorti è un raro esempio di gestione collettiva della terra che risale al 1275, quando un gruppo di famiglie di Trino decise di amministrare insieme questo territorio, dividendolo in “sorti” – appezzamenti assegnati a rotazione per garantire a tutti legna, frutti e risorse in modo sostenibile.
È un modello antico di ecologia sociale, sopravvissuto ai secoli, e ancora oggi la Partecipanza dei Boschi di Trino custodisce e gestisce l’area con lo stesso spirito comunitario di allora.
Una riserva naturale tra risaie e colline
Oggi il bosco è una Riserva Naturale Regionale, parte del sistema delle Aree Protette del Po piemontese. Si estende su oltre 600 ettari e rappresenta una testimonianza preziosa di quella che un tempo era la foresta planiziale padana, quasi scomparsa altrove a causa dell’agricoltura intensiva.
Il paesaggio alterna sentieri ombrosi, radure, piccoli corsi d’acqua e antiche querce monumentali, creando un microcosmo perfetto per chi ama il trekking lento, il birdwatching o semplicemente il silenzio.
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In autunno, un mosaico di colori
L’autunno è il momento ideale per visitare il Bosco delle Sorti. Il sottobosco si accende di foglie dorate e rossastre, l’aria profuma di umidità e terra, e i percorsi – come quello che porta alla Bric La Rosa o al Canale Cavour – diventano veri e propri tunnel di luce e colore.
Le giornate miti di ottobre e novembre permettono camminate facili e piacevoli, tra tappeti di foglie e riflessi d’acqua, con l’unico suono del vento e del frusciare degli animali selvatici.
Come visitarlo
Il Bosco si trova a pochi chilometri da Trino Vercellese, facilmente raggiungibile da Vercelli o Casale Monferrato.
L’ingresso principale è in località Lucedio, accanto alla celebre Abbazia cistercense di Santa Maria, altro gioiello di storia e spiritualità immerso tra le risaie.
All’interno del bosco ci sono percorsi segnalati di varia lunghezza, ideali anche per famiglie e appassionati di fotografia. È consigliato indossare scarponcini da trekking leggeri, soprattutto in autunno quando il terreno può essere umido.
Un patrimonio da difendere
Sette secoli e mezzo di storia non hanno scalfito l’identità di questo luogo. Il Bosco delle Sorti rappresenta un simbolo di equilibrio tra uomo e natura, un modello di gestione comunitaria che anticipa i principi della sostenibilità moderna.
Camminarvi oggi significa immergersi in un paesaggio antico e vitale, che continua a rigenerarsi grazie alla cura di chi, da generazioni, lo protegge.
Foto arch. EGAP Po piemontese, Parco Po Piemontese
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