Nel cuore della Carnia, tra le montagne del Friuli Venezia Giulia, si nasconde il Lago di Sauris, uno dei luoghi più suggestivi e meno affollati delle Dolomiti orientali.
È un bacino artificiale, ma la sua bellezza è naturale: acque color smeraldo, riflessi dorati, foreste che si specchiano sull’acqua come in un dipinto.
Un lago sospeso nel silenzio delle Dolomiti friulane
In autunno, quando i boschi di faggio e larice si tingono di rosso e arancio, il Lago di Sauris diventa uno dei posti migliori del Nord Italia per vivere il foliage in tutta la sua intensità, lontano dal turismo di massa.
Dove si trova e come arrivare
Il Lago di Sauris si trova a 977 metri di quota, nel comune di Sauris/Zahre, il più alto del Friuli Venezia Giulia. Si raggiunge da Tolmezzo seguendo la strada panoramica che attraversa la Val Lumiei, un percorso spettacolare che si snoda tra gallerie scavate nella roccia e scorci improvvisi sul lago.
Arrivarci è già un viaggio: le curve, i ponti sospesi e le gole scavate dal torrente Lumiei anticipano la meraviglia del panorama finale, dove l’acqua verde incontra il cielo e le montagne si rispecchiano in un silenzio assoluto.
Cosa fare al Lago di Sauris in autunno
L’autunno è il momento perfetto per scoprire Sauris. Le giornate sono limpide, i boschi accesi di colore e il clima ancora mite. Intorno al lago si snodano sentieri facili e panoramici, ideali per passeggiate nel foliage.
Il più amato è il percorso ad anello del lago, lungo circa 9 chilometri, che segue il profilo dell’acqua attraversando boschi di abeti e faggi. Il tratto più spettacolare è quello che corre sopra la diga di Sauris di Sotto, con vista mozzafiato sull’intero bacino.
Chi ama i trekking più lunghi può salire fino a Sauris di Sopra, il borgo più alto, collegato da un sentiero che si inerpica tra boschi e prati, offrendo scorci spettacolari sull’intera vallata. Da qui partono anche itinerari più impegnativi verso il Monte Pieltinis e il Ricovero Eimblateribn, con panorami aperti sulle Dolomiti friulane.
Sauris, il borgo del tempo lento
Sauris è uno dei borghi più affascinanti del Friuli, un luogo dove le tradizioni alpine si mescolano a una lingua antichissima di origine tedesca, il saurano. Le case in legno con i balconi fioriti e i tetti spioventi raccontano una storia di isolamento e resilienza.
In autunno, il borgo si riempie di profumi: speck affumicato, pane di segale, formaggi stagionati nelle malghe e birra artigianale prodotta localmente. Qui ogni cosa ha il ritmo delle stagioni e la quiete delle piccole comunità di montagna.
Non è raro incontrare gli abitanti che tagliano legna o sistemano i fienili, mentre il vento trasporta il profumo del bosco. È un luogo dove il tempo sembra davvero rallentare.
Foliage e fotografia: quando la natura diventa un quadro
Durante l’autunno, il Lago di Sauris diventa una destinazione ideale per i fotografi: i colori intensi del bosco si riflettono nell’acqua verde e il contrasto tra le montagne e la superficie calma crea un gioco di luce unico.
Il momento migliore per ammirarlo è al tramonto, quando la luce calda accende le cime e il lago assume sfumature dorate. Da alcuni punti panoramici, come la diga o la sponda orientale, si possono scattare immagini perfette, con le foreste che si specchiano come in un dipinto impressionista.
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Dove dormire e cosa assaggiare
Nei dintorni del lago si trovano piccoli rifugi, agriturismi e alberghi in legno dove dormire immersi nella natura. Il consiglio è di fermarsi almeno una notte per godersi il silenzio e i cieli stellati, tra i più limpidi del Friuli.
A tavola, i protagonisti sono i prodotti tipici di montagna: lo speck di Sauris IGP, affumicato naturalmente con legno di faggio, i formaggi delle malghe, il burro artigianale e la birra Zahre Beer, prodotta con l’acqua purissima della vallata.
Perché andarci ora
Il Lago di Sauris è un luogo raro: selvaggio ma accogliente, isolato ma facilmente raggiungibile, fotogenico ma autentico. È uno di quei posti che non hanno bisogno di folla per essere straordinari.
In autunno, quando i riflessi del lago si tingono di rosso e oro e il silenzio è totale, si capisce perché questo angolo del Friuli viene definito “il cuore verde delle Dolomiti friulane”.
Un luogo dove il foliage non è solo uno spettacolo visivo, ma un invito alla calma, alla lentezza e al respiro profondo.
foto Sauris.org, G.F.S., CC BY 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons, Sisto Zanier, CC BY-SA 2.5 IT <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5/it/deed.en>, via Wikimedia Commons,Marco Turetta, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons
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