Non è particolarmente bella o luminosa, anzi, spesso piove o c’è nebbia, o fa un caldo da svenire, ma quando la raggiungi capisci che la piazza della Cattedrale di Santiago de Compostela è forse il luogo più emozionante d’Europa. Lo è sicuramente se hai compiuto il Cammino di Santiago, arrivando qui all’approdo finale davanti al Portico della Gloria.
Pianti, abbracci, foto, gente infangata che si inginocchia: le emozioni esplodono in modo naturale e incontrollato e anche chi non ha fatto il cammino più famoso del mondo lo può capire e apprezzare. Lo spettacolo dei pellegrini ti fa venire le lacrime agli occhi anche se ci sei arrivato in auto.
La piazza dove tutto si compie
La Praza do Obradoiro è uno dei luoghi più ‘forti’ d’Europa. Più della cattedrale, più della città. È la distesa di pietra dove finisce il Cammino, qualunque Cammino: a piedi, in bici, da soli, in gruppo, dopo una settimana o dopo un mese.
È qui che succede tutto.
Chi arriva ha negli occhi polvere, fatica, dolori, attese. E quando la facciata della cattedrale compare all’improvviso, qualcosa si scioglie.
Si vedono persone piangere senza vergogna, abbracciarsi forte, inginocchiarsi, restare immobili in silenzio, guardare il cielo, ridere, urlare, respirare profondamente.
I ciclisti appoggiano la bici e si siedono a terra senza dire una parola. I camminatori lasciano cadere lo zaino e restano lì, a fissare il punto in cui hanno sognato di arrivare per giorni.
Finendo il Camino del Norte, ho visto due vecchi giapponesi sfasciati dalla pioggia e dalla fatica ritrovarsi e rimanere 10 minuti immobili a guardarsi.
È un teatro spontaneo di umanità pura. Nessuna finzione, nessuna posa: solo emozioni che si liberano tutte insieme.
Uno spettacolo da vedere anche senza fare il Cammino
Ecco perché anche chi non è pellegrino dovrebbe passarci almeno una volta e venire qui. Sedersi sui gradini, osservare, ascoltare.
Ogni arrivo è una storia: c’è chi ha camminato per guarire, chi per ritrovarsi, chi per superare una perdita, chi solo per mettersi alla prova. La piazza raccoglie tutto, amplifica tutto, restituisce tutto in una forma semplice e vera.
Andare a Santiago significa anche questo: assistere a un momento di emozione collettiva che non ha eguali in Europa.
P:S: Consiglio la visita serale alla Cattedrale e un giro sul tetto, (anche per vedere la piazza dall’alto, foto sopra)
Foto Martino De Mori
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