Le 10 città italiane in cui tenersi in forma è più ecosostenibile

Qual è l'impatto ambientale del fitness? Quanto tenersi in forma è ecosostenibile? Lo rivela uno studio internazionale di Reebok

tenersi in forma ecosostenibile

La pandemia ci ha messo davanti, tra le altre cose, al tema dell’impatto ambientale delle nostre scelte. Vale per ogni aspetto della nostra vita, e vale anche quando si tratta di tenersi in forma in maniera ecosostenibile. Anche il fitness ha infatti un impatto ambientale, che riguarda ciò che facciamo mentre ci alleniamo ma anche quello che possiamo fare prima e dopo il nostro allenamento. Reebok ha condotto uno studio globale per capire dove tenersi in forma ha il minor impatto ambientale in base alla percentuale di utilizzo di biciclette, al numero di sentieri dove correre e camminare, alle migliori attrezzature per palestra a basse emissioni di carbonio, e molto altro ancora.
Un tema che, secondo una ricerca condotta da Deloitte interessa al 43% dei consumatori e che, post pandemia, guiderà probabilmente ancor più le nostre scelte di consumo, anche nel settore del fitness.

Secondo lo studio di Reebok queste sono le migliori città italiane dove allenarsi in maniera ecosostenibile.

tenersi in forma ecosostenibile

Sfoggiando un numero di ore di luce solare annuali molto alto (2.410), non è strano che Firenze sia la città italiana più ideale per allenarsi in maniera sostenibile. Inoltre, il tasso molto basso di criminalità è un’altra ragione che giustifica la posizione del capoluogo toscano nella classifica. Venezia è al secondo posto, con il tasso più basso di criminalità e inquinamento tra tutte le città analizzate. Bologna si posiziona terza in classifica vantando ben 66 sentieri per correre e 15 percorsi escursione, che la rendono una città perfetta per allenarsi in maniera eco-friendly.
Napoli è la città meno ecosostenibile in cui allenarsi. Infatti, la città detiene il tasso di criminalità e un numero inferiore di percorsi corsa ed escursione rispetto alle altre città.
Discutendo l’importanza di considerare alternative di allenamento più sostenibili abbiamo parlato con Abigail Ireland, performance strategist, il quale commenta:
“Bisogna davvero imparare ad apprezzare ciò che Madre Natura ci offre. Andare a correre all’aperto, o provare il ‘plogging’, un nuovo allenamento di origine svedese che consiste nel correre mentre si raccolgono i rifiuti per terra!’’

I modi più creativi – e più eco-friendly – per allenarsi

La pandemia ha cambiato completamente le nostre routine, costringendoci a considerare dei modi più creativi – e a volte più eco-friendly – per allenarsi.
Andare in bicicletta, correre e camminare sono stati (e continuano ad essere) solo alcuni degli esercizi più comuni per mantenersi in forma durante il lockdown.
Si prevede che molte di queste nuove abitudini instaurate per necessità durante la pandemia continueranno anche nel periodo post-COVID-19. Women’s Health UK ha recentemente condotto uno studio che prevede che il 72% delle persone iscritte in palestra non farà ritorno a seguito dell’annullamento delle misure restrittive anti COVID. Infatti, poiché in molti si sono abituati agli allenamenti casalinghi o alle lunghe camminate e corse all’aperto, si prevede che nell’era post-COVID molte persone continueranno a cercare alternative più sostenibili dell’allenamento in palestra.

Inoltre, sta aumentando notevolmente anche la conoscenza nei confronti dell’impatto delle palestre sull’ambiente. Il Dr Folusha Oluwajana, personal trainer e medico di base commenta; “Molte palestre sono dotate di una varietà di impianti alimentati elettricamente, sistemi di illuminazione e di aria condizionata ad alta potenza, e alcune sono aperte 24 ore al giorno per sette giorni a settimana.’ Gli allenamenti eco-friendly sono gratuiti e possono essere spesso effettuati vicino a casa, oltre ad offrire tutti i vantaggi e benefici relativi al tempo speso fuori all’aria aperta, esposti all’aria fresca e al sole ricco di vitamina D”.

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