Una civetta nana, uno degli uccelli simbolo della foresta boreale, è stata avvistata nel Parco Naturale del Monviso. Un incontro raro: questo piccolo rapace notturno, tra i più minuti d’Europa (appena 20 cm per 100 grammi), vive di solito tra Scandinavia e Siberia, nella taiga. Eppure ha trovato casa anche sulle nostre Alpi.
Dalla taiga alle Alpi
Le foreste alpine e quelle boreali sono “cugine”: entrambe di conifere, con inverni lunghi e rigidi e alberi lenti a crescere ma capaci di resistere al freddo. Per questo alcune specie tipiche del Nord Europa, come la civetta nana, riescono ad adattarsi bene anche ai boschi italiani d’alta quota.
Come è stata scoperta
Osservarla non è facile: si mimetizza perfettamente tra gli abeti e si muove in silenzio. Così i biologi del Parco hanno usato l’intelligenza artificiale per registrare e riconoscere il suo verso, grazie a microfoni installati nel bosco. Le registrazioni, analizzate da un algoritmo, hanno confermato la presenza di questa specie rara e preziosa per l’ecosistema.
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Un piccolo “diavolo” delle foreste
Della famiglia degli Strigidi, nonostante le dimensioni ridotte, la civetta nana è un predatore temibile: cattura piccoli roditori e perfino uccelli più grandi di lei. È attiva anche di giorno, costruisce il nido nelle cavità dei tronchi e, tra febbraio e marzo, depone 4 o 5 uova.
La sua presenza nel Parco del Monviso è un segnale positivo: indica la buona salute delle foreste e la biodiversità ancora intatta di quest’area protetta.
Foto Carlo Caimi, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons, Lucianocasa, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
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