Spiaggia a impatto zero, come non inquinare durante le vacanze al mare

Leave No Trace, passare senza lasciare traccia, è una regola che dovrebbe valere tanto in montagna quanto al mare. E non è solo questione di non gettare il mozzicone di sigaretta sotto la sabbia ma di imparare a lasciare l'ambiente naturale come - se non meglio - l'abbiamo trovato

Spiaggia a impatto zero

Fare le vacanze al mare è bello, andare in spiaggia a impatto zero ancora di più: il mare e il suo ecosistema sono ambienti estremamente fragili e delicati, e anche se il turismo di massa tende a farcelo dimenticare, sono i piccoli comportamenti quotidiani, moltiplicati per migliaia di persone, che possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale delle nostre vacanze in un mare già troppo aggredito da cementificazione, erosione, inquinamento e, talvolta, anche degrado.

Se infatti solo il 30% degli 8mila km di coste italiane è rimasto allo stato naturale, e non sono rimaste che pochissime spiagge selvagge e libere, è fondamentale non solo preservare queste ma anche ridurre il nostro impatto sulla restante costa (e comunque ovunque ci troviamo in spiaggia nel mondo) per provare a lasciare l’ambiente marino e costiero un po’ migliore rispetto a come l’abbiamo trovato.

Spiaggia a impatto zero: come non inquinare durante le vacanze al mare

Il primo comportamento ecologico e responsabile è quello di non lasciare i rifiuti in spiaggia. Banale ma, a giudicare dalle immagini che ciclicamente si vedono dalle nostre cose, non così tanto. Una cannuccia di plastica impiega decenni a decomporsi, e così piatti, posate e bicchieri monouso, tanto che sempre più amministrazioni comunali di comuni costieri ne vietano l’uso a prescindere nelle cosiddette spiagge plastic free. Sarebbe meglio dotarsi di posate in metallo come quelle da campeggio, borracce in acciaio (come queste) o alluminio e comunque mai – mai – abbandonare la plastica in spiaggia (vale anche per i sacchetti, che possono finire in mare e soffocare pesci, delfini, tartarughe).

La carta è naturale, certo, ma non per questo non inquina: un fazzoletto, o un tovagliolo, ci mettono mesi a decomporsi, e nel frattempo inquinano.

1. Vietato fumare a bordo mare

Poi ci sono le sigarette, che sono forse il pericolo più subdolo per una spiaggia a impatto zero: un mozzicone, così piccolo e quasi invisibile, ci mette fino a 5 anni per decomporsi, e se guardate bene e cominciate a contarli, poi vi rendete conto di quanto fanno schifo. Alcune spiagge vietano ormai di fumare, ma se proprio non potete farne a meno, ed è concesso fumare, raccogliete i mozziconi e poi gettateli nei cestini della spazzatura.

2. Cosa fare con alluminio e vetro

Alluminio e vetro sono riciclabili, ma questo non significa che siano anche amici dell’ambiente: una lattina di una bibita può galleggiare in mare o rimanere integra sotto la sabbia per 500 anni, e una bottiglia di vetro ci mette 1000 anni a decomporsi. Quindi sì a lattine e bottiglie di vetro al posto della plastica, ma sì anche a riciclarle conferendole nei cestini della raccolta differenziata che ormai, sempre più, si trovano nelle spiagge o immediatamente a ridosso.

3. Creme e lozioni inquinano tantissimo

Creme, lozioni, spray, shampoo e detergenti sono dei veri e propri killer dei fragili ecosistemi marini. Oggi si trovano anche prodotti ecologici e certificati che non aggrediscono la vita del mare (tendenzialmente quelli a base minerale) ma comunque è bene evitare di sversarli sulla sabbia o peggio ancora direttamente in acqua. La doccia in spiaggia si può fare anche senza shampoo o doccia schiuma, basta un veloce risciacquo se proprio non amate il sale sulla pelle.

4. Anche l’olio alimentare inquina

Attenzione anche agli avanzi di cibo: una buccia di mela non è un pericolo per il mare, anche se vederla galleggiare in prossimità della battigia non è certo bello, ma per esempio tutto ciò che è condito con olio – che non si discioglie in acqua – è altamente inquinante. E sì, intendiamo proprio l’olio per condire l’insalata.

5. Niente souvenir dalla spiaggia

Raccogliere la sabbia della spiaggia, una conchiglia o altro non è il modo migliore di portare a casa un bel ricordo della vacanza al mare: in alcune spiagge è severamente ed esplicitamente vietato raccogliere la sabbia (e anche in alcuni Paesi, dove i controlli alla dogana sono molto severi) e comunque ogni resto organico ha una propria funzione nell’ecosistema del mare, anche quelle alghe o meduse spiaggiate dalla mareggiata. Per una vera vacanza al mare a impatto zero dovremmo tendere ad alterare il meno possibile l’ambiente del quale siamo ospiti, lasciando solo impronte che si cancellano al passaggio dell’onda.

Spiaggia a impatto zero

Non asportare nulla vale anche per la vegetazione, come se ne trova in numerose spiagge ancora allo stato naturale: fiori e piante svolgono un fondamentale lavoro nella tenuta della spiaggia, e asportarle, magari solo per decorare casa per qualche giorno, è una ferita gravissima all’ecosistema costiero.

6. Dimenticare l’auto almeno in vacanza

Infine, se vogliamo davvero essere a impatto zero, sarebbe importante anche usare il mezzo più ecologico e con il minor impatto per recarsi in spiaggia: dimenticare l’auto almeno per il periodo delle vacanze, usare i mezzi pubblici o fare una passeggiata, o ancora usare la bicicletta per andare alla ricerca di spiagge e calette meno affollate è un buon modo per ridurre ulteriormente l’impatto delle nostre vacanze sull’ambiente costiero.

Photo by Adrianna Calvo from Pexels

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