Le e-bike del futuro: ecco come saranno le bici elettriche che ci aspettano

Come saranno le e-bike del futuro

La prima moderna bici elettrica risale al 1994, quando Yamaha introduce sul mercato giapponese un modello con il Pedal Assist System (PAS), la tecnologia alla base delle odierne e-bike. È una city bike con una sola modalità di assistenza, batterie al piombo per un’autonomia di 20 km e costa e pesa uno sproposito. Da allora le bici a pedalata assistita hanno avuto un’evoluzione al tempo impensabile e destinata a proseguire nei prossimi anni. Predire il futuro delle e-bike non è semplice come ammettono gli stessi operatori del settore. Interpellato sull’argomento qualche anno fa a Eurobike, il responsabile marketing della Paul Lange & Co (distributore Shimano in Germania) aveva risposto: “Non è facile delineare chiaramente come sarà la bici a pedalata assistita del futuro semplicemente perché in realtà non esiste ancora. Nel 2022 l’e-bike avrà così tante sfaccettature, che ogni tentativo di definirla sarà destinato a fallire”.

E-bike del futuro: la Vision di Bosch

Qualche indicazione sul futuro arriva dai prototipi dei designer, capaci di creare forme insolite grazie all’avvento della stampa 3D e, come vedremo, di nuove tecnologie. L’esempio più noto è l’eBike Design Vision (nella foto di apertura), prototipo realizzato nel 2020 per i 10 anni dell’Bosch eBike System e sintesi di una probabile evoluzione. Un modello, afferma il direttore generale di Bosch eBike Systems Claus Fleischer, con il quale “vogliamo mostrare ciò che è già possibile nell’ambito dell’integrazione funzionale nel design e dove si potrà arrivare in futuro”. L’intento è mettere “al primo posto la gioia di guidare con l’eBike. In questo gli aspetti visivi e il design giocano un ruolo importante tanto quanto la dinamica di marcia ottimale sulla strada o sui trail. Per noi è importante che i nostri prodotti siano una base perfetta per le future idee dei produttori in termini di design” e consentano di “offrire un’esperienza di guida che sia naturale, comoda e connessa, che faccia divertire e che sia una gioia per gli occhi”. Un concept che, tra l’altro, rimarca il trend di integrazione delle componenti nel telaio, qui estremizzato rendendo invisibili ABS, display, fari, cavi e collegamenti idraulici dell’impianto frenante e, addirittura, la sospensione posteriore.

Il futuro delle ebike secondo Shimano

Utili spunti per intuire le tendenze di domani arrivano da Marco Cittadini, PR & Communication Shimano Italia. Nel futuro delle e-bike ci sarà sempre più integrazione funzionale tra i componenti che sono responsabili dell’elettrificazione, drive unit e batteria su tutti. L’obiettivo di questo passaggio evolutivo è chiaramente quello di non snaturare l’esperienza di guida in bici. Perché è importante che la bici, di qualsiasi segmento e livello, rimanga tale nelle sue dinamiche d’approccio e funzionamento. È importante cioè che la bici abbia un comportamento naturale nell’erogazione dell’assistenza evitando che l’erogazione della stessa prevarichi bruscamente le capacità del ciclista di portarsi a spasso, a tutto vantaggio della guidabilità del mezzo. È fondamentale che la drive unit sia svincolata dalla trasmissione permettendo al ciclista di pedalare senza frizioni o resistenze all’incedere quando non ha bisogno di ricevere assistenza. È importante che la batteria sia capace, certo, ma sarà fondamentale un’ottimizzazione dei consumi sulla base delle richieste di assistenza del ciclista, aspetto questo che introduce un altro tema relativo alle e-bike: quello del software che governa il funzionamento di ogni singolo componente in abbinata. Software che dovrà permettere al ciclista di poter personalizzare la sua esperienza in bici sulla base delle proprie necessità adattando alle sue specifiche la potenza dell’assistenza dei vari livelli di erogazione e quindi, come conseguenza, la durata complessiva dell’autonomia della batteria. Qualsiasi sarà la deriva del mercato delle bici a pedalata assistita del prossimo futuro, Shimano sarà presente con prodotti che non snatureranno la sensazione di pedalare su una bici, prodotti che sicuramente saranno di tipologia differente per segmento di utilizzo e tipologia di esperienza, ma che saranno inevitabilmente pensati per i ciclisti e le loro differenti esigenze”.

La tendenza alla personalizzazione delle bici a pedalata assistita

Le suggestioni di Marco Cittadini sembrano rimarcare la tendenza verso la personalizzazione dei modelli, sia in termini di utilizzo, sia estetici. Un processo perseguito dai produttori artigianali con l’assemblaggio di piccole serie dallo stile unico e con caratteristiche e misure realizzate in base ai gusti e alle esigenze personali dei bikers. Un’idea alla base, ad esempio, della Superstrata Ion, e-bike di una start up americana realizzata con telaio in carbonio su misura stampato in 3D e con la possibilità di scegliere numerosi componenti per oltre 500.000 combinazioni totali disponibili. La strada della personalizzazione è inseguita anche dai grandi costruttori con soluzioni differenti, come il programma BH Unique di BH Bikes che offre oltre 32.000 combinazioni di colori possibili per decorare la propria e-bike. Bianchi va oltre con la nuova piattaforma e-Omnia pensata per consentire al ciclista una scelta tra oltre 8.500 combinazioni alternative selezionando non soltanto i colori, ma pure componenti e accessori.

Questo è un approfondimento in più puntate sul futuro della biciclette a pedalata assistita: la seconda puntata dal titolo “L’evoluzione delle e-bike: motore e batterie più piccoli, leggeri e potenti” la puoi leggere qui.

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