Neox, la nuova e-bike con cambio e antifurto elettronici

L'e-bike Neox Crosser

Neox è una nuovissima e-bike a pedalata assistita che abbiamo avuto modo di testare in anteprima durante una intera giornata su e giù dalle colline intorno a Bardolino, sul lago di Garda, e che già al primo sguardo si distingue nettamente dall’attuale panorama delle biciclette a pedalata assistita. Dei tre modelli appena lanciati sul mercato siamo montati in sella alla Crosser, la declinazione simil-MTB per andare offroad, e alla Sporter, che ha un assetto più da strada o da gara (la Urban è invece una citybike da donna, con seduta comoda e rilassata, adatta all’uso metropolitano).

Prima caratteristica che abbiamo notato: la Neox è “nata elettrica”, nel senso che rispetto alla stragrande maggioranza delle e-bike in commercio non ha batterie posticce né cavi elettrici che penzolano in giro al telaio. Motorino, cambio e altri orpelli tipici delle e-bike sono tutti nascosti nel telaio, che è sigillato e stagno e li protegge anche se guadi un fiume o finisci nel fango.

Dopo averla osservata con attenzione ci siamo messi sui pedali, e qui sono cominciate le sorprese. La prima: il cambio non è meccanico come quello delle tradizionali biciclette, ma sequenziale e rotativo, quindi simile a quello delle automobili, ed è a 4 o 8 rapporti. Si comanda con due pulsanti che si trovano sul manubrio, a portata di pollice destro, e procede senza scatti. È frutto di un brevetto che funziona più o meno come un mozzo a cui si appoggiano delle rotelle di materiale sintetico antiusura, e così basta premere i pulsanti sul manubrio per passare dai rapporti più agili a quelli più duri e viceversa, senza stacchi meccanici ma in modo fluido e continuo, proprio come il cambio automatico di una macchina.

Sembra un dettaglio da poco, ma se sei in salita, con il motorino elettrico innestato, e non hai giri a vuoto della pedalata è un bel vantaggio per l’equilibrio e per lo sforzo da fare. Inoltre il cambio si può azionare anche da fermi, contrariamente a quelli tradizionali, così se ci tocca partire in salita possiamo scalare su quello più agile quando ancora siamo fermi.

Il motorino elettrico è l’altra caratteristica da sottolineare. Anche la pedalata assistita si governa con un pulsante, accanto alla manopola sinistra del manubrio.Volendo si disinnesta e la Neox funziona come una qualsiasi bicicletta senza assistenza alla pedalata, oppure ci sono 3 livelli di assistenza: standard, eco, high, a seconda della spintarella che si vuole, ed è un computerino di bordo a calcolare automaticamente tramite un sensore di coppia (brevettato) quanto aiuto ci vuole. Anche qui tutto è molto fluido e morbido, così se per esempio stiamo affrontando una salita troppo dura per le nostre gambe e innestiamo il turbo non arriva una frustata alle spalle, ma è come se un bel vento provvidenziale ci desse una salutare spinta da dietro.

Tutto questo ha un costo: la Urban è in vendita a 4000 euro, la Sporter a 4500 e la Crosser a 4900. Stiamo parlando della fascia alta di prezzo, motivo per cui la Neox ha un paio di antifurti che sembrano davvero a prova di ladro. Uno è meccanico, funziona con una chiave infilata nel telaio e blocca totalmente la ruota posteriore; il secondo è invece elettronico, nel senso che la bici si può ‘spegnere’ e si riattiva solamente digitando un PIN come quello del telefonino. Senza la bici è inservibile, perché i pedali girano a vuoto. Il PIN è generato al momento della vendita ed è registrato nella banca dati del costruttore e associato con i dati personali del proprietario della bici, nel caso qualcuno lo dimenticasse.

Come ci siamo trovati in sella? La premessa è che la Neox non ha misure, è sostanzialmente monotaglia, e al netto della posizione in sella (leggermente sbilanciata in avanti sui due modelli che abbiamo provato, come è giusto che sia vista le esigenze sportive) a noi che siamo alti 190 cm non è sembrata così ‘piccola’ da far venire mal di schiena. Allo stesso modo abbiamo avuto feedback positivi anche da altre persone di taglia M o S che hanno partecipato al test.

Ultima caratteristica che abbiamo visto con i nostri occhi e toccato con mano: entrambe le ruote si smontano in 5” di orologio, proprio perché non ci sono il deragliatore, nemmeno posteriore, né olio, grasso o catene sporche, e così smontata la Neox si può infilare tranquillamente nel bagagliaio di una berlina o sui sedili posteriori di una utilitaria, senza bisogno di portabici esterni.

Quello che non abbiamo valutato di persona e chiesto ai produttori della Neox sono i tempi di durata della batteria e quelli di ricarica. L’autonomia dipende sostanzialmente dall’uso che si fa della pedalata assistita, ma mediamente dovrebbe essere intorno ai 100 km; se poi si fa solo salita con assistenza full è chiaro che si riduce notevolmente, così come se si procede in pianura in modalità eco potrebbe allungarsi. La ricarica full si completa in una notte, ma nel caso in cui ci si trovasse per strada con la batteria scarica, con un’oretta di presa elettrica innestata si accumulano una cinquantina di chilometri.

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