Monocorona: pro e contro

Monocorona: pro e contro

Nonostante non sia più una vera novità, quando si tratta di MTB e gravel davanti al monocorona c’è ancora chi si pone dubbi e domande. E fa bene perché se sia meglio una trasmissione monocorona o una doppia (per il gravel) o addirittura una tripla (per la MTB) non è risposta che si può dare in assoluto. E se per le bici da corsa il dubbio (al momento, ma non è detto che sia per sempre) non si pone, quando si tratta di fuoristrada le variabili che possono far pendere per una o le altre soluzioni sono davvero molte.

Monocorona: pro e contro

Intanto, cosa si intende per monocorona? Si intende una trasmissione che “davanti” ha una sola ruota dentata, al contrario delle bici che ne hanno 2 se non addirittura 3 (ma sono ormai sempre meno). Questo significa che i “cambi” riguardano solo il “dietro”, cioè il pacco pignoni. A una prima e superficiale analisi dei pro e dei contro verrebbe da pensare che avere meno “marce” (cioè rapporti) non sia un vantaggio, ma non è propriamente così. Per una serie di motivi, il primo dei quali è che sulle “doppie” e “triple” alcuni rapporti sono duplicati (cioè hanno sostanzialmente lo stesso sviluppo metrico, che è la distanza che la ruota percorre con un singolo giro di pedale) e altri sono preclusi, perché gli angoli che forma la catena con i denti di corone e pignoni sono eccessivi e rovinano tanto l’una quanto gli altri. Ma non sono solo questi gli aspetti da valutare sul monocorona.

Monocorona: pro e contro

Peso

Solitamente è il primo aspetto che i fan del mono sottolineano. Pensando alla semplice corona verrebbe da pensare che si tratti di pochi etti di differenza, ma poi bisogna metterci le leve cambio al manubrio, cavi, deragliatore e alla fine la differenza non è banale. E in bici anche 100 grammi moltiplicati per i km e per i metri di dislivello alla fine fanno una grande differenza.

Rapporti

L’abbiamo visto prima: non necessariamente un monocorona ha meno rapporti di una trasmissione a due corone. Cioè, in termini assoluti sì, qualche rapporto potrebbe mancare, ma poi dipende dalla dentatura della corona e soprattutto dal numero di velocità del pacco pignoni.
Ormai con la cassetta pignoni a 12v tantissimi rider decidono che il monocorona basta e avanza, perché scoprono che copre un vasto range di sviluppi metrici (tipicamente da un minimo 11-40 a un massimo 9-52). Poi ovviamente dipende dall’uso che ne fai, dalla tecnica di guida che hai e dal livello di allenamento e “gamba”: c’è chi anche su pendenze ripide, scassate e tecniche preferisce il mono perché semplifica le cambiate e chi invece senza una doppia (o una tripla) non trova né la giusta aderenza né la giusta agilità di pedalata.

Ma ci sono anche gravellisti che per i (lunghi) tratti di trasferimento in pianura, magari anche si b-road asfaltate, senza la doppia corona si sentono limitati nella velocità massima.
E quindi, ancora, dipende dall’uso che ne fai.

Altezza da terra

Vale per le MTB, ma vale anche per le gravel: col monocorona hai più luce sotto il movimento centrale, e questo sugli scassati è sicuramente un vantaggio in termini di possibilità e agilità.

Manutenzione, usura, rotture

Ciò che non c’è non si rovina e non si rompe: è il grande mantra dei ciclisti, qualunque sia il fondo su cui pedalano. Se poi si parla di off-road, è quasi tatuato a fuoco sulla pelle. Indubbiamente il monocorona ha meno componenti, è più facile, semplice, lineare ed è praticamente a prova di errori. Meno manutenzione, meno usura, meno componenti, meno costi. C’est plus facile.

Costi

Ecco, a proposito: i costi. In teoria meno c’è meno si dovrebbe pagare. Ma poi non è realmente così, perché la doppia corona (per il gravel) e la tripla (per la MTB) si trovano ancora sui modelli entry level, mentre il mono si trova pressoché solo sui modelli medio-alti. Poi sì, in termini assoluti cambiare una corona costa meno che cambiarne due, e cambiare un deragliatore rotto costa mentre non doverlo sostituire perché non c’è non costa. Ma al momento dell’acquisto i modelli monocorona sono senza dubbio più cari.

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