Le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo

Le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo

Le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo, e la differenza non è solamente il colore. Anzi, il colore è solo un escamotage di marketing che cela una verità non sempre esplicitata: le scarpe da running da donna sono strutturalmente diverse da quelle da uomo. Fatto questo che comporta due conseguenze: generalmente gli uomini non dovrebbero comprare scarpe da running femminili (fatto improbabile per via dei numeri, ma non impossibile); generalmente le donne non dovrebbero usare le scarpe da running da uomo, cosa invece più probabile e anzi spesso frequente. Ora, fatte salve le eccezioni (uomini di bassa statura e con piedi “corti” e sottili o donne alte e con piedi conseguentemente “grandi”) tra uomini e donne ci sono inconfutabili differenze anatomiche che si ripercuotono anche sulla motricità, come tutti intuiamo anche al primo sguardo e come è stato dimostrato dallo studio Gender differences in adult foot shape: implications for shoe design condotto dal Center for Locomotion Studies della Penssylvania State University. Ma non sono solo altezza e peso a differenziare uomini e donne, e conseguentemente il modo in cui camminano e corrono e quindi anche il design delle scarpe da running. In particolare le differenze riguardano:

  • Larghezza e lunghezza del piede
  • Collo del piede
  • Angolo Q (o angolo del Quadricipite)
  • Arco plantare
  • Dinamica di appoggio del piede durante la corsa

Le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo

Forma, nel senso di lunghezza e larghezza del piede, mobilità della caviglia, struttura ossea del piede, minor peso per le donne a parità di altezza, minor capacità di esprimere forza nelle donne a parità di altezza e peso, e un bacino proporzionalmente più largo nelle donne fanno sì che il modo di correre sia profondamente diverso. E che quindi alle donne servano scarpe specifiche e diverse da quelle per gli uomini. Ma vediamo nel dettaglio perché le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo.

Le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo

Le scarpe da running da uomo e da donna pesano uguale

Intanto confutiamo quella che tutti pensano sia la principale differenza e che invece tale non è: in realtà le scarpe da running da uomo e da donna pesano uguale. La confusione nasce dal fatto che normalmente, come peso, i brand indicano quello del numero mediano per ciascun genere, solitamente il 9 USA da uomo (che è più o meno il 42 europeo) e il 7 da donna (che la 38 europea). Ma la cosa migliore è sempre ragionare in centimetri di lunghezza e normalizzando ai 27 centimetri (appunto 9 USA da uomo, che diventa 10,5 da donna) o ai 24 cm (appunto la 7 USA da donna, che diventa 5,5 USA per gli uomini) allora il peso vero delle scarpe è solitamente molto vicino se non identico.

Le scarpe per correre da donna sono più strette di quelle da uomo

E questo è vero: a parità di numerazione, o meglio di lunghezza espressa in centimetri, le scarpe per correre da donna sono più strette di quelle da uomo. E per strette si intende la larghezza nella zona del tallone ma anche il volume della tomaia, cioè la parte superiore di tessuto – normalmente sintetico, tecnico e traspirante – che ricopre la scarpa. Ora, le donne hanno un tallone più sottile di quello maschile (sempre a parità di lunghezza del piede, questa è la premessa per ogni discorso) e questo dipende dal fatto che le ossa di un piede femminile sono più sottili e leggere (il che si traduce anche in un appoggio diverso, generalmente più di mesopiede e meno di tallone rispetto alla media dei maschi).

A livello di codici di misurazione si dice che la larghezza per le donne è la B, mentre quella per gli uomini è la D (è una curiosità tecnica che però rende bene l’idea). Inoltre le ossa più sottili e leggere si traducono anche in un minor volume a livello del collare (diciamo più o meno dove si allacciano le stringhe), motivo per cui i modelli di scarpe da running femminili hanno un minor volume della tomaia.

Le donne hanno le dita dei piedi più lunghe

Sì, generalmente e a parità di numerazione, le donne hanno le dita dei piedi più lunghe rispetto agli uomini. Questo si traduce spesso in una diversa proporzione dello spazio dell’allacciatura (che come vedremo dopo deve anche assecondare una maggior flessibilità a livello dell’avampiede) e anche a una curvatura diversa tra interno ed esterno della scarpa rispetto ai modelli maschili, per evitare un eccesso di strofinamento delle dita contro la tomaia. Quando questa differenza è tenuta in considerazione, affiancando due scarpe di diverso genere ma uguale modello e marca, dovrebbero risultare con una lunghezza diversa tra la punta e l’inizio dell’allacciatura. Il che spiega perché una donna non dovrebbe usare un modello da uomo (e viceversa).

L’avampiede di una donna è più flessibile di quello di un uomo

Altro motivo per cui le scarpe per correre da donna sono diverse da quelle da uomo è che l’avampiede di una donna è più flessibile di quello di un uomo. Anche questo deriva dal fatto che le ossa sono più sottili e leggere, e quindi più flessibili, e si traduce in una meccanica diversa di corsa e quindi in necessità diverse a livello della suola, che nella parte anteriore deve essere più flessibile per assecondare meglio la transizione e la spinta. Flessibilità che normalmente si ottiene con una diversa geometria della scanalatura della suola, oppure con scanalature più profonde, per cui confrontando le suole di uno stesso modello nelle versioni W e M dovrebbero risultare diverse.

Le donne hanno il bacino proporzionalmente più largo

Su questo c’è poco da discutere, le donne hanno il bacino proporzionalmente più largo, ed è la natura ad averlo stabilito per le esigenze del parto. Però quando si tratta di correre questo significa un angolo diverso tra anca e ginocchio rispetto all’uomo (si chiama Angolo Q, o angolo del Quadricipite, ed è quello formato tra la linea di forza del muscolo quadricipite e quella del tendine rotuleo). Tendenzialmente si tratta di 5° / 7° i più nelle donne. La conseguenza? Una eccessiva tendenza alla supinazione, cioè ad appoggiare soprattutto l’esterno del piede, che può provocare infortuni da sovraccarico e che i brand tendono a compensare con una diversa modulazione del materiale nell’intersuola.

Le donne pesano proporzionalmente meno

Prendiamo un uomo e una donna di pari altezza, pari lunghezza del piede e pari morfologia: la donna peserà meno rispetto all’uomo. Questo è dato dalle ossa più sottili ma anche da una minor massa muscolare, normalmente circa il 15%, rispetto agli uomini. Va da sé che la scarpa da donna, a parità di numero, dovrà sostenere un 15% in meno di peso, e questo si traduce anche qui in una diversa modulazione dei materiali dell’intersuola e spesso anche in una loro diversa densità. In pratica se si usasse la stessa intersuola per le donne si avrebbe un acuito effetto di ammortizzazione, però non necessario visto il minor peso, e un ridotto effetto di spinta, che invece serve anche in virtù della minor capacità di esprimere forza (sempre a parità di dati antropometrici, cioè altezza e lunghezza del piede, nonché peso).

A volte le scarpe per correre da donna hanno più drop

Se è vero che le donne esprimono meno forza, che hanno più flessibilità nell’avampiede per via delle ossa più sottili e più leggere, che appoggiano meno il tallone anche per via di una minor flessibilità del tendine d’Achille, allora si capisce perché uno stesso modello di scarpa da running abbia più drop – cioè differenza di altezza dell’intersuola tra tallone e punta – nella versione femminile rispetto a quella maschile.

Le scarpe da running da donna hanno anche un arco plantare più pronunciato

Anche questo è l’anatomia a dirlo: se generalmente e a parità di condizioni l’arco plantare di una donna è più pronunciato, allora va da sé che le versioni femminili delle scarpe da running avranno un maggior arco plantare a livello della soletta e/o dell’intersuola, per favorire la maggior flessibilità dell’avampiede e anche assicurare maggior supposto nella fase di spinta.

Il collarino di una scarpa da running da donna è più corto

L’abbiamo detto che le ossa delle donne sono più sottili di quelle degli uomini? Bene, a livello di caviglia questo si traduce in una caviglia più sottile, meno voluminosa. Di conseguenza una scarpa da running da donna che voglia calzare perfettamente avrà anche un collarino più corto, o diciamo con circonferenza più stretta, rispetto a un pari numero maschile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità

Potrebbe interessarti anche...