Corea del Nord e surf: alla ricerca dell’onda perfetta nel Mar del Giappone

Avete presente la Corea del Nord? Presto potrebbe trasformarsi in una Malibu asiatica. Se vi sembra uno scherzo, vi capiamo. Ma in realtà non c’è niente di più vero: il dittatore più celebre del mondo, Kim Jong-Un, ha deciso di investire anche nel settore del surf – in aggiunta agli altri sport outdoor, come vi abbiamo raccontato – permettendo a Uri Tours, un’agenzia turistica americana (ironia della sorte), di organizzare una spedizione per surfisti.

Il 14 settembre infatti un gruppo di avventurosi pionieri di questo sport acquatico è partito a testare le onde coreane guidato dal surfista italiano Nicola Zanella, allenatore della squadra nazionale cinese di surf. Si è trattato del primo tour di questo genere sulle coste della Repubblica Democratica di Corea. E, probabilmente, non sarà nemmeno l’ultimo.

Il tour, della durata di otto giorni (2750 dollari), è stato strutturato con lezioni teoriche presso il surf camp e momenti di pratica in mare, spesi soprattutto a trovare gli spot migliori dove surfare in un mare ancora “vergine”. Nei momenti liberi, sono state organizzate escursioni ai monumenti principali della DPRK, da Pyongyang a Sijung e anche alle basi demilitarizzate. Ma la vera novità è stata l’assenza di “lezioni blindate” solo per stranieri: anche i surfer locali (che, al momento, si contano sulle dita) hanno potuto partecipare con tavola alla mano.

Surf e missili nucleari non vanno molto d’accordo. Ma pare che il regime di Pyongyang sia disposto a superare queste incoerenze e a investire sullo sport per rilanciare il turismo in uno dei paesi meno visitati al mondo. Quindi sarà solo questione di tempo prima che il grande dittatore rilanci il prossimo tour (o si armi lui stesso di una trendy tavola da surf).

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